Presto apertura del bando per agevolare l’ammodernamento dei processi organizzativi gestionali e la trasformazione tecnologica e digitale 4.0. In Partenza il Voucher Innovation Manager.

Buone notizie per tutte le PMI Lombarde. Con il Decreto pubblicato in data 29 Luglio son stati sbloccati i voucher per gli innovation manager, ma sarà necessario un successivo provvedimento per definire modalità e termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati.

Per questo, oltre a leggere con attenzione quanto segue vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter per restare sempre aggiornati sulle successive comunicazioni da parte degli organi di competenza.

Noi di IBS Consulting cercheremo di comunicare quanto prima possibile ogni aggiornamento a riguardo del Voucher Innovation Manager. Andiamo a vedere nel dettaglio questa importante novità.

In data 29 luglio è stato pubblicato il decreto attuativo del Ministro dello Sviluppo Economico che istituisce l’Albo dei cosiddetti Innovation Manager. Nel medesimo decreto il M.I.S.E. indica le modalità di registrazione con cui le Società ed i Professionisti potranno iscriversi e qualificarsi come consulenti specializzati nell’erogare i servizi previsti nel Piano 4.0, di seguito descritti.

Le Piccole e Medie Imprese successivamente alla data di completamento della lista degli Innovation Manager, ossia il 25 ottobre 2019, potranno scegliere tra questi l’esperto competente a cui affidare un incarico consulenziale di durata non inferiore a 9 mesi e presentare domanda al M.I.S.E. per agevolare i relativi costi.

Nei prossimi giorni è attesa la pubblicazione del provvedimento contenete le indicazioni alle imprese per presentare le domande di contributo.

Nel frattempo, ricordiamo l’entità dell’agevolazione e gli interventi di spesa ammissibili secondo le tematiche e tecnologie più rilevanti del Piano d’Impresa 4.0.

Il contributo, sotto forma di voucher, è pari

  • al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro per le micro e piccole imprese,
  • al 30%dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro per le medie imprese,
  • al 50%dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 80.000 euro per reti di impresa.

Gli incarichi e le consulenze agevolate potranno supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi attraverso:

  • l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;

così come le consulenze specialistiche potranno sostenere il miglioramento di processi più specifici di trasformazione tecnologica e digitale quali:

  • big data e analisi dei dati;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • programmi di open innovation;
  • integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
  • cyber security;
  • simulazione e sistemi cyber-fisici;
  • prototipazione rapida;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa tridimensionale.

Una grande opportunità per tutte le aziende che hanno un occhio puntato verso la digitalizzazione e l’impresa 4.0, IBS Consulting vuole esservi d’aiuto per raggiungere i vostri obiettivi, per questo i nostri consulenti sono a vostra disposizione per incontri e per rispondere a tutte le vostre domande.

Fissa il tuo incontro compilando il form di contatto sottostante. Sarà un piacere ascoltare i vostri dubbi per offrire valide risposte e soluzioni.

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IBS Consulting vuole aggiornare tutti i propri clienti e frequentatori del sito web che il Ministero dello Sviluppo Economico ha deliberato l’erogazione dei finanziamenti in merito a progetti di ricerca e sviluppo di cui avevamo parlato in questo articolo.

Proprio con un decreto del Ministero dello Sviluppo economico saranno stabiliti i criteri, le condizioni e le procedure per la concessione e l’erogazione dei finanziamenti a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse. In attesa del provvedimento, ecco cosa stabilisce la legge n. 58-2019 di conversione del decreto Crescita.

Chi può richiedere le agevolazioni?

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese e ai centri di ricerca che:

  • sono iscritte nel Registro delle imprese;
  • operano in via prevalente nel settore manifatturiero o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere;
  • hanno approvato e depositato almeno due bilanci;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente.I

I beneficiari possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro, previa indicazione del soggetto capofila.

In caso di progetti congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato.

Per essere ammessi alle agevolazioni i progetti di ricerca e sviluppo devono:

  • essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
  • prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 500 mila euro e non superiori ai 2 milioni ed avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi;
  • prevedere attività di ricerca e sviluppo, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs)

Tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies dovranno essere riconducibili a:

  • innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
  • progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati e sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Risorse e caratteristiche delle agevolazioni proposte dal MISE

  • Le agevolazioni sono concesse sotto forma di finanziamento agevolato entro il 50% dei costi ammissibili, e sotto forma di contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese ammissibili.

Le risorse complessivamente a disposizione ammontano a 140 milioni di euro, di cui 40 milioni per la concessione delle agevolazioni nella forma del contributo diretto alla spesa, a valere sulle disponibilità per il 2020 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e i restanti 100 milioni per la concessione delle agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese gli investimenti in ricerca (FRI).

Sei interessato a ricevere maggiori dettagli sul Decreto Crescita e ai Bandi e Contributi disponibili?

Ti basterà compilare il form di contatto che trovi qui sotto per organizzare e fissare un incontro con un nostro consulente che si prederà in carico le tue richieste per offrire risposte rapide e professionali ad ogni tuo dubbio o domanda.

 

Il nuovo bando “Economia Circolare”, erogato dal Ministero dello sviluppo economico, ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti atti a modernizzare il tessuto industriale italiano apportando benefici sia all’economia, sia all’ambiente.

Progetti di r&s inquadrabili in un modello di economia circolare, in cui materiali impiegati in produzione vengono riutilizzati in cicli successivi tramite processi più efficienti in termini di utilizzo di risorse e tempo e più ecosostenibili in termini di impatto ambientale.

Soggetti Beneficiari

Chi potrà accedere al bando?

Tutte le imprese regolarmente iscritte al Registro delle imprese e con sede operativa sul territorio nazionale, operanti in tutti i settori (incluse le aziende agricole, della pesca e acquacoltura), non in procedura di liquidazione o concorsuale, con almeno due bilanci approvati.

Ammissibili progetti singoli e congiunti tra imprese e organi di ricerca, fino a 3 componenti:

  • Progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare, utilizzo efficiente delle risorse, trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riutilizzo di materiali (ottica rifiuti zero) e innovazioni eco compatibili.
  • Sviluppo di tecnologie per trattamento e utilizzo razionale dell’acqua
  • Sperimentazione nuovi packaging intelligenti con utilizzo di materiali recuperati

Tutti i progetti ammissibili devono essere finalizzati alla riconversione del sistema produttivo aziendale attraverso un’innovazione di prodotto, processo o servizio e miglioramento significativo di prodotti, processi o servizi esistenti.

Budget di progetto min 500.000 € max 2 mil €

Durata progetti da 12 a 36 mesi

A che tipo di agevolazione si ha diritto?

Le modalità di concessione dell’agevolazione prevede due forme distinte

  • Finanziamento a tasso agevolato a copertura fino a 50% dell’investimento
  • Contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute per:

  1. Personale
  2. Macchinari e attrezzature
  3. Consulenze
  4. Spese generali

Le risorse stanziate nel Decreto Crescita per il bando sono di 140.000.000 €, se ritieni che la tua azienda possa partecipare a questa importante opportunità di Finanza Agevolata allora contattateci per fissare un appuntamento con un nostro consulente.

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IBS Consulting vi informa che importanti aggiornamenti sono stati comunicati in merito al Credito di Imposta per Attività di Ricerca e Sviluppo.

Con la circolare N8/E del 10 Aprile 2019 l’agenzia dell’entrate comunica una serie di novità che toccano appunto i Crediti di Imposta. A seguire solo alcuni degli aggiornamenti che potrete trovare e leggere nel documento ufficiale che potete trovare qui

Le modifiche apportate con la legge di bilancio 2019 toccano vari profili dell’agevolazione, pur lasciandone invariati i presupposti applicativi e la natura incrementale.

Viene, in particolare, disposta la riduzione dell’ammontare massimo del beneficio attribuibile in ciascun periodo d’imposta, la rimodulazione delle intensità del beneficio in ragione della tipologia delle spese ammissibili, l’inclusione tra le spese ammissibili del costo dei materiali necessari per lo svolgimento delle attività di laboratorio o per la realizzazione dei prototipi o degli impianti pilota di ricerca e sviluppo sperimentale.

Vengono, poi, integrate le disposizioni relative agli oneri documentali a carico delle imprese, in particolare, rendendo generale l’obbligo della certificazione della documentazione contabile delle spese (in precedenza circoscritto, di fatto, soltanto alle “piccole imprese”) e subordinando l’utilizzo in compensazione del credito maturato all’avvenuta certificazione della documentazione delle spese rilevanti agli effetti del meccanismo di calcolo del beneficio.

Viene, inoltre, introdotto a carico dell’impresa che intende avvalersi del credito d’imposta l’onere della predisposizione di una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività di ricerca e sviluppo svolte.

Per scoprire e conoscere nel dettaglio tutti gli aggiornamenti in merito al Credito d’Imposta per Attività di Ricerca e Sviluppo vi invitiamo a visionare il la pagina del Ministero dello sviluppo economico e di entrare in contatto con un nostro consulente per mezzo del form sottostante.

IBS Consulting avrà il piacere di poterti offrire la migliore consulenza e tenerti informato in merito alla finanza agevolata e opportunità per il credito aziendale.

 

La legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019) ha introdotto alcune importanti novità riguardo la disciplina del Credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo.


Modifiche introdotte


Dal periodo d’imposta 31 dicembre 2018 la legge di Bilancio 2019 ha stabilito che:

  • Sono tenute alla certificazione anche le imprese obbligate per legge al controllo legale dei conti
  • L’adempimento di quest’onere è la condizione per il riconoscimento e l’utilizzo del credito d’imposta

L’articolo 3, comma 11 del decreto- legge 23 dicembre 2013, n. 145 convertito in legge 21 febbraio 2014 n.9 e sostituito dalla Legge Bilancio 2019, art. 1 comma 70 dispone che:

“Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.”

L’articolo 8, integrato dall’articolo 1 della Legge di Bilancio, dispone che
il credito d’imposta è utilizzabile subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione previsti dal comma 11.

Al momento del rilascio della documentazione contabile, al soggetto incaricato della revisione legale dei conti non è richiesta la valutazione di carattere tecnico in ordine all’ammissibilità al credito d’imposta delle attività di ricerca e sviluppo svolte dall’impresa.

La Commissione europea ha aperto i bandi relativi al settore mobilità e trasporti all’interno del programma di finanziamento di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

Le linee tematiche di finanziamento nel settore sono dieci e dispongono di una dotazione finanziaria di 162 milioni di euro.
I candidati dovranno presentare proposte progettuali attinenti a tre macro-aree: mobilità per la crescita, trasporto stradale automatizzato e veicoli verdi.

Quali sono i requisiti di partecipazione?

I requisiti per la presentazione di una proposta progettuale sono specificati nei documenti allegati a ciascun topic all’interno dei bandi. Informazioni più dettagliate sulle regole di finanziamento, quali l’elenco dei paesi che possono presentare domanda di finanziamento, i criteri standard di ammissibilità, le regole di presentazione, le diverse topologie di progetti e le relative percentuali di finanziamento e cofinanziamento sono disponibili consultando gli allegati generali del Work Programme 2018-2020 del programma Horizon 2020.

Come saranno valutate le proposte progettuali?

La procedura di valutazione delle proposte progettuali presentate si svolgerà in un’unica fase e la decisione finale progetti che riceveranno un finanziamento sarà notificata al più tardi entro la fine di settembre 2019.

Le proposte presentate saranno valutate da un comitato di esperti esterni provenienti dalla banca dati di esperti indipendenti della Commissione europea. Le convenzioni di sovvenzione saranno firmate con i candidati selezionati al massimo entro otto mesi dopo la scadenza della deadline del bando.

Come presentare domanda?

I candidati dovranno presentare le proposte progettuali per via elettronica, seguendo il link del topic disponibile sul nuovo portale dell’Ue Funding & Tender opportunities.

Le linee guida per la presentazione di proposte progettuali e contenenti ulteriori informazioni sulla procedura di valutazione sono disponibili su questa pagina.

Per tutte le domande relative al programma Horizon 2020 e alla presentazione di proposte progettuali, è possibile contattare lo sportello online Research Enquiry Service. La deadline per presentare proposte progettuali è il 25 Aprile 2019.

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Ricerca e innovazione: Regione Lombardia lancia una Call da 70 milioni

Regione Lombardia ha stanziato 70 milioni di euro per la “Call Hub Ricerca e Innovazione”. L’obiettivo dell’intervento è il sostegno di progetti strategici di ricerca, sviluppo e innovazione in grado di potenziare gli “ecosistemi lombardi della ricerca e dell’innovazione quali hub territoriali della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione a proiezione internazionale”.

La Call prosegue l’attuazione della Legge Regionale 29/2016 “Lombardia è ricerca e Innovazione”, il cui obiettivo di lungo termine è il sostegno delle forme di open innovation e la massimizzazione delle opportunità di crescita delle imprese attraverso il confronto collaborativo con risorse esterne, startup, centri di ricerca, università, amministrazioni pubbliche. All’interno di questo contesto, la misura interviene a sostegno dello sviluppo di fattori abilitanti per rafforzare la capacità innovativa del territorio, le infrastrutture della ricerca e innovazione, e favorire la maturazione tecnologica e il trasferimento tecnologico e delle conoscenze.

La struttura della call richiama quella che ha visto il successo degli Accordi per la Ricerca. L’obiettivo è infatti lo stesso: promuovere sinergie lungo tutta la filiera, pubblica e privata, e indurre effetti positivi su tutto il mondo produttivo.

Come riporta Innovation Post, infatti, Fabrizio Sala, vice presidente e assessore, ha commentato:

“È un bando innovativo che aprirà a gennaio e si chiuderà a fine marzo, poi andrà in negoziazione e il termine massimo per l’avvio dei progetti è a 30 mesi. Premiamo le eccellenze, le idee che abbiamo nelle università, nei Centri di ricerca e nelle aziende in linea con la nostra impostazione che vede in primo piano il trasferimento tecnologico”

Soggetti ammissibili

Possono accedere alla Call Partnernariati formalizzati attraverso uno specifico Accordo di collaborazione e composti da minimo 3 e massimo 8 soggetti, autonomi tra loro, di cui almeno una PMI e un organismo di ricerca/università.

Interventi ammissibili

Per essere ammissibili alla Call i progetti dovranno afferire ad una delle 7 aree di Specializzazione della S3 (AdS) o nel driver trasversale di sviluppo: smart cities and communities. E cioè le seguenti: Aerospazio, Agroalimentare, Eco-industria. Industrie creative e culturali, Industria della Salute, Manifatturiero Avanzato, Mobilità sostenibile.

Spese Ammissibili

Sono ammissibili le spese previste dall’art. 25 del Reg. (UE) 651/2014. E cioè le seguenti: Spese di personale, Costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto; Costi relativi agli immobili nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto, con un massimale del 15% del costo complessivo del progetto; Costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonché costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto; Costi indiretti, massimo 15% delle spese di personale.

Fino a 5 milioni per ogni progetto

Ciascun partnerariato e, quindi, ciascun progetto potrà ricevere un’agevolazione fino a un massimo di 5 milioni di euro. Al contempo il vantaggio potrà avere un’intensità massima pari al 60% delle spese ammesse per le piccole imprese, al 50% per le Medie e al 40% per le Grandi Imprese e gli organismi di ricerca.

Qui la scheda sintetica della misura.

Contattaci per saperne di più e prepararti fin da ora alla presentazione del progetto

Non sono buone notizie quelle che arrivano dalla discussione della manovra in corso in questi giorni in Parlamento. Quello che si prospetta per i prossimi anni è infatti un vero e proprio giro di vite sugli incentivi fiscali che hanno caratterizzato l’azione di sostegno degli ultimi esecutivi alle imprese che innovano.

Come infatti sottolinea Alberto Bertolotti, Amministratore Delegato di IBS Consulting & ACF, in una dichiarazione rilasciata al Giornale di Brescia:

Dobbiamo prendere coscienza di questo inasprimento della manovra che di fatto comporta un dimezzarsi dei benefici a favore delle imprese italiane. A rimetterci sarà anche il personale dipendente se non verrà riconfermato il bonus sulla formazione 4.0.

Di seguito, il dettaglio degli orientamenti proposti dal governo nei testi della manovra circolati finora in tema di politica industriale.

Iper Ammortamento: nuovi scaglioni

Prorogati al 31 dicembre 2019 i termini per usufruire dell’incentivo che sostiene i progetti delle aziende in chiave 4.0,
al 31 dicembre 2020, a condizione che entro la fine del 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato almeno il 20% del costo di acquisizione massimo di 20 milioni. Al posto dell’aliquota unica del 150% vengono introdotti tre scaglioni che variano in ragione dell’investimento: 150% per i progetti fino a 2,5 milioni, 100% per quelli tra 2,5 e 10 milioni e 50% per quelli tra 10 e 20 milioni. Nel caso di investimenti in beni immateriali strumentali vincolati ai precedenti, è confermata la maggiorazione del 40%.

Cancellato il Super Ammortamento

L’incentivo del Super Ammortamento andrà ad esaurimento con gli investimenti effettuati nel 2018 a condizione che l’ordine sia stato effettuato nel 2017, con un acconto del 20%.

Niente Bonus Formazione 4.0 in vista

Dal testo presentato dall’esecutivo manca qualsiasi riferimento ad un eventuale rinnovo del credito di imposta formazione 4.0, che dunque è durato soltanto un anno.

Credito dimezzato in Ricerca & Sviluppo

Sforbiciata importante al credito di imposta in Ricerca&Sviluppo: dall’attuale tetto massimo di 20 milioni si passa a 10 milioni annui. Confermato l’incentivo al 50% per le spese incrementali relative al personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, per quelle rientranti nell’ambito di contratti stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, start-up innovative e PMI innovative. Scende invece di nuovo al 25% per ogni altra spesa ammissibile.

480 milioni in 6 anni per la Sabatini

È previsto il potenziamento della misura che oggi permette alle imprese di fruire di un contributo a fondo perduto in conto impianti, che varia dal 2,75% al 3,575% annuo, ed è calcolato sul valore del cespite a fronte di investenti in macchinari e attrezzature, attraverso lo stanziamento di calcolato sul valore del cespite a fronte di investimenti in macchinari e attrezzature, grazie allo stanziamento di 480 milioni per il 2018-2024.

Contattaci e lasciati guidare per cogliere le opportunità degli incentivi:

 

Il testo definitivo del disegno della Legge di Bilancio 2019 è stato bollinato dalla Ragioneria dello Stato la scorsa settimana, è passato nelle mani del Quirinale, ed ha raggiunto il Parlamento dove sarà vagliato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. La versione finale del testo conferma in buona parte le informazioni che erano trapelate nei giorni scorsi tra il rincorrersi di testi, bozze e indiscrezioni e il botta e risposta con la Commissione Europea.

A questo link la versione completa del testo depositato al Parlamento. Naturalmente, poiché non si tratta di un testo definitivo, potrà essere modificato dall’esame degli organi parlamentari. Tuttavia è un documento utile per comprendere cosa accadrà alle misure a sostegno delle imprese nel prossimo anno.

Nuova Sabatini

Tra le “misure per lo sviluppo e gli investimenti”, all’articolo 19 sono raccolte le indicazioni dedicate a diverse norme, tra cui Nuova Sabatini, Made in Italy e Contratti di sviluppo. Nel comma dedicato alla Nuova Sabatini, in particolare, è previsto un rifinanziamento complessivo con 480 milioni di euro: un’integrazione di 48 milioni di euro per l’anno 2019, di 96 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e 48 milioni per l’anno 2024.

IperAmmortamento: confermati tre scaglioni

L’articolo 10 prevede la “Proroga e rimodulazione della disciplina di maggiorazione dell’ammortamento (iper ammortamento)”. Nei commi dell’articolo viene sancito il prolungamento dei termini temporali degli investimenti in beni strumentali, che possono essere effettuati entro il 31 dicembre 2019, o il 31 dicembre 2020 nel caso in cui entro la fine del 2019 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione.

Vengono introdotte poi alcune aliquote differenziate: 250% (come ora) per i progetti fino a 2,5 milioni, 200% per quelli tra 2,5 e 10 milioni e 150% per quelli tra 10 e 20 milioni. Oltre i 20 milioni non è prevista alcuna fruizione della maggiorazione. Viene inoltre confermato l’incentivo per i beni immateriali, sempre pari al 140% e sempre condizionato all’acquisto anche di almeno un bene materiale tra quelli elencati nell’allegato A

Mini Ires

L’articolo 8 è dedicato alla “Tassazione agevolata degli utili reinvestiti per l’acquisizione di beni materiali strumentali e per l’incremento dell’occupazione”, la cosiddetta Mini-Ires.

Questa – come spiega la relazione tecnica – permette di applicare “un’aliquota del 15% anziché del 24% della quota degli utili reinvestiti in azienda destinati a incremento degli investimenti ad esclusione degli immobili e veicoli non strumentali (distribuiti in base al piano di ammortamento) e a incremento occupazionale”.

Il che significa che l’incentivo sarà applicato esclusivamente agli investimenti incrementali e alle quote di ammortamento. Secondo l’approfondimento di innovationpost, questo vuol dire che, fatti i calcoli, “l’incentivo nella sostanza arriva a rappresentare all’incirca l’1% del valore del bene strumentale.”

Credito di imposta Ricerca e Sviluppo

Dopo conferme e rinnovi, arrivano anche i tagli. Per il Credito di imposta Ricerca e Sviluppo, in vigore fino al 2020 e di cui si attendeva il rinnovo fino al 2021, il testo prevede un taglio. Nell’articolo 13, infatti, si leggono le “Modifiche alla disciplina del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo”: in sostanza viene ridotto sia il tetto massimo, che passa da 20 a 10 milioni, sia l’incentivo, che scende dal 50% al 25% per buona parte delle voci relative ai costi del personale impegnato nelle attività di R&S e ai soggetti che collaborano al progetto.

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La Commissione europea propone il nuovo programma InvestEU

In vista del prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, la Commissione ha proposto di istituire il programma InvestEU (attivo dal 2021 al 2027), che accorperà i finanziamenti dell’UE attualmente disponibili in un’unica struttura in grado di fornire prestiti e garanzie ai suoi beneficiari.

Attirando investimenti pubblici e privati, InvestEU potrebbe generare oltre 650 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi in tutta l’UE in un periodo di 7 anni.

Il programma ricalcherà il modello rappresentato dal piano di investimenti per l’Europa, il FEIS. Con InvestEU, la Commissione intende stimolare l’occupazione, gli investimenti e l’innovazione in Europa, incentivando la trasparenza e la crescita del settore privato.

In accordo con quanto dichiarato dal Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, grazie al piano di investimenti per l’Europa sono già stati mobilitati 290 miliardi di euro di investimenti e finanziate ben 635.000 piccole imprese. InvestEU mira inoltre a realizzare obiettivi quali la sostenibilità, l’eccellenza scientifica e l’inclusione sociale, dando agli Stati membri la possibilità di beneficiare dei fondi UE attraverso il fondo di garanzia.

Il Fondo InvestEU consisterà in un solo programma dotato di identità propria e requisiti coerenti, che verranno estesi a tutti i fruitori del sistema di finanziamento, inclusi gli intermediari finanziari. Infine, il carattere fortemente centralizzato del programma aiuterà a evitare le sovrapposizioni e agevolerà la cooperazione nello svolgimento delle attività di finanziamento e consulenza.

Tre strumenti faranno parte del programma InvestEU

1. Il Fondo InvestEU promuoverà gli investimenti sia pubblici che privati nell’UE per ovviare al calo di investimenti che ostacola la crescita in Europa. Il fondo permetterà di mobilitare investimenti pubblici e privati tramite una garanzia del bilancio dell’UE di 38 miliardi di euro, che sosterrà i progetti di investimento di partner finanziari quali la Banca europea per gli investimenti (BEI) e altri, accrescendone la capacità di rischio.

Il fondo consentirà anche di promuovere settori diversi in modo flessibile, ossia adattandosi alle diverse priorità politiche e condizioni di mercato.

InvestEU darà sostegno a quattro settori:

  • infrastrutture sostenibili;
  • ricerca, innovazione e digitalizzazione;
  • piccole e medie imprese;
  • investimenti sociali e competenze.

La BEI, in qualità di banca pubblica dell’UE, continuerà ad essere il partner finanziario principale della Commissione.

A essa potranno aggiungersi altre istituzioni finanziarie internazionali attive in Europa, quali la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca mondiale, la Banca del Consiglio d’Europa e le banche di promozione nazionali. In tal modo si potranno utilizzare al meglio le competenze locali, nazionali ed europee dei nostri partner finanziari.

Infine, il Fondo InvestEU aiuterà gli Stati membri nell’utilizzo dei fondi UE loro destinati, ad usufruire della garanzia dell’UE, rafforzando gli investimenti nazionali e regionali. Essi potranno aumentare la copertura della garanzia dell’UE convogliando fino al 5% dei fondi loro assegnati nel quadro della politica di coesione.

2. Il Polo di consulenza InvestEU integrerà i 13 diversi servizi di consulenza disponibili in un solo sportello di supporto e fornirà assistenza tecnica per favorire la preparazione, l’organizzazione e l’implementazione di progetti, prestando particolare attenzione allo sviluppo delle capacità.

Lo scopo è quello di stimolare la crescita del numero di beneficiari per nuovi segmenti di mercato, soprattutto nel caso in cui le dimensioni ridotte del singolo progetto facciano aumentare i costi di attuazione dello stesso.

Nelle sue attività di supporto tecnico, il polo di consulenza InvestEU prenderà in considerazione le specificità dei mercati negli Stati che usufruiscono del Fondo di coesione e aiuterà a creare un maggior numero di progetti. InvestEU si pone inoltre l’obiettivo di raggiungere un equilibrio geografico, recando vantaggio a tutti gli Stati membri senza distinzioni in termini di grandezza o sviluppo dei rispettivi mercati.

3. Il Portale dei progetti di investimento europei riunirà i più importanti investitori e promotori ed incentiverà lo sviluppo di progetti di investimento in tutta l’Unione Europea.

Il portale divulgherà una grande quantità di dati facilmente accessibili ed immediatamente utilizzabili, assicurando una forte visibilità ai progetti, e fornendo agli investitori nuove occasioni di investimento. A tale proposito, sarà istituito un comitato per consentire alla Commissione di rivolgersi ai propri partner finanziari e agli Stati membri nella fase iniziale di strutturazione dei progetti di investimento, di condividere dati e informazioni andando di pari passo con l’evoluzione dei mercati.

La Commissione dovrà accertare che i progetti proposti rispettino le norme dell’UE. Solo quelli che risultano conformi potranno passare alla fase successiva di verifica ed essere soggetti alla valutazione attenta di una squadra di progetto incaricata di assicurare il soddisfacimento dei criteri qualitativi e di due diligence.

Quali sono i requisiti di ammissibilità per i progetti?

Il regolamento finanziario stabilisce i requisiti di ammissibilità dei progetti: essi, innanzitutto, avranno bisogno dell’approvazione dell’UE; dovranno essere economicamente sostenibili e dovranno saper attrarre nuovi investitori, idealmente anche privati; dovranno inoltre fornire un supporto all’attuazione delle politiche dell’UE.

La Commissione auspica che un accordo sul bilancio complessivo a lungo termine dell’UE e sulle relative proposte settoriali sia raggiunto in tempi brevi al fine di garantire che i fondi dell’UE comincino subito a dare benefici. Un eventuale ritardo potrebbe provocare un ulteriore calo di investimenti pubblici e privati nell’UE ostacolando gli obiettivi di crescita, occupazione ed innovazione negli Stati membri.

Per maggiori informazioni sul programma InvestEU è possibile consultare il sito UE disponibile qui.

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