Con Decreto del 27 settembre 2018, il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato al 27 novembre l’apertura x per il Bando “Fabbrica intelligente, Agrifood e Scienze della vita” , un’agevolazione in favore dei progetti di ricerca e sviluppo promossi nell’ambito delle aree tecnologiche Fabbrica Intelligente, Agrifood e Scienza della vita, coerenti con la Strategia Nazionale di specializzazione intelligente, approvata dalla Commissione Europea nell’aprile del 2016. 

Qual è l’obiettivo del Bando?

L’obiettivo del Bando è sostenere la valorizzazione economica dell’innovazione e lo sviluppo di collaborazione tra imprese, centri e organismi di ricerca in tre diversi ambiti di specializzazione: Fabbrica intelligente, con soluzioni legate al management di sistemi produttivi più recenti, Scienze dalla Vita, per aziende in ambito eHealth e biotecnologico, e Agrifood, per soluzioni legate alle tecnologie alimentari, al packaging e alla riduzione degli scarti.

Come funziona e a chi è rivolto il Bando?

L’agevolazione sarà erogata secondo due diverse procedure valutative, una a sportello e una negoziale. Alla procedura valutativa a sportello saranno ammessi progetti con costi compresi tra 800mila e 5 milioni di euro, mentre a progetti con costi superiori, e fino a un massimo di 40 milioni, sarà riservata la procedura valutativa negoziale.

Complessivamente al bando sono assegnate 562 milioni, ripartite per territorio, settore applicativo e procedura. Possono presentare richiesta centri di ricerca e imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, artigiane, agroindustriali e servizi all’industria. Le agevolazioni, concesse nella forma del contributo alla spesa e del finanziamento agevolato, possono essere richiesta a partire dal 27 settembre 2018. 

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La community digitale dello European Innovation Council è in continua crescita e può ora riunirsi online attraverso una piattaforma esclusiva. Le imprese finanziate nel contesto dello European Innovation Council, ovvero attraverso SME Instrument, Fast track to innovation, Open e Horizon Prizes, potranno ora creare nuove connessioni, condividere idee e incontrare potenziali partner e investitori in un nuovo spazio digitale dedicato.

A cosa serve la piattaforma online dello EIC?

La nuova piattaforma online mira a diventare uno sportello unico per gli alumni dello European Innovation Council, ma anche per gli investitori e altre imprese, dove tutti questi attori potranno interagire tra loro sulla base del profilo, degli interessi e degli obiettivi commerciali. La piattaforma online dello EIC fungerà anche da portale di accesso per tutti i servizi di accelerazione delle imprese, compresa la registrazione agli eventi, l’accesso ai contatti e ad un servizio di feedback.

Le aziende finanziate nel contesto dello EIC saranno in grado di scambiare informazioni con potenziali partner e altre imprese attraverso storie, ricerche tematiche e discussioni. La piattaforma consentirà loro di elencare gli attuali obiettivi di business sul loro profilo e di partecipare allo strumento ScaleUp EU – un servizio automatico di match-making basato sul profilo delle aziende e degli investitori.

Un’altra interessante caratteristica che sarà offerta dai moderatori della piattaforma online dello EIC è una lista di eventi organizzati o promossi dai membri in gruppo, dando così accesso ad opportunità di networking rilevanti per tutti i beneficiari dello EIC.

Una volta lanciata, la piattaforma sarà aperta alle imprese pilota EIC, ma anche ad altri attori quali la comunità di supporto, compresi i project officer, i membri della giuria di valutazione della fase 2 dello EIC, i coach aziendali e gli investitori che operano nei paesi che partecipano al programma quadro di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

Gli inviti ad aderire alla piattaforma saranno inviati a tutti i beneficiari e ai servizi di supporto.

Se non hai accesso, ma ti senti in linea con il profilo, contatta il team di supporto attraverso la comunità EIC.

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È stato sottoscritto l’accordo tra sindacati e Assolombarda che sblocca il credito di imposta sulla Formazione 4.0 e permette alle aziende di usufruire dell’incentivo. 

A fine luglio, Confindustria e Federmanager avevano siglato un accordo nazionale sul Credito di imposta, a cui era seguito, poco più tardi, un accordo collettivo territoriale tra Aldai e Assolombarda. Ora, con la firma dell’intesa territoriale da parte di Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil di Milano, Monza e Brianza e Lodi, le imprese possono finalmente avviare la procedura per ottenere il credito di imposta.

Cosa prevede il Credito di Imposta Formazione 4.0

Come avevamo scritto in questo approfondimento, il Credito di Imposta Formazione 4.0 prevede un credito pari al 40% delle spese sostenute per la formazione aziendale del personale dipendente, fino a un massimo pari a 300mila euro per ogni beneficiario. Il Credito di imposta Formazione 4.0 fa parte del Piano nazionale impresa 4.0: segue gli incentivi che hanno sostenuto la trasformazione digitale delle imprese agevolando l’adozione di tecnologie abilitanti e si concentra sull’adeguamento delle competenze del personale alle necessità e alle logiche della digitalizzazione. 

Il provvedimento si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio italiano, agevolando le attività di formazione “finalizzate all’acquisizione o al consolidamento, da parte del personale dipendente dell’impresa, delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal Piano nazionale Impresa 4.0”.

Come accedere alle richieste

Secondo l’accordo, il piano di Formazione 4.0 per cui si intende beneficiare dell’incentivo dovrà essere sottoposto alle Commissioni Territoriali competenti. Sulla base dei format previsti, le aziende interessate dovranno presentare i piani alle segreterie delle Commissioni, rispettivamente all’indirizzo form@assolombarda.it per le aziende di Milano e Lodi e chiara.varco@assolombarda.it per le aziende del territorio di Monza e Brianza. Queste provvederanno ad inviarle alle organizzazioni sindacali. 

Contattaci e ti guideremo nella richiesta dell’incentivo:

In un recente articolo abbiamo analizzato un report di Cerved che descriveva la geografia italiana della startup innovative, sottolineando che la distribuzione geografica delle aziende innovative rispecchiava in gran parte lo sviluppo dei distretti produttivi della Penisola Italiana. La ragione di questa distribuzione è, in buona parte, lo scarso apporto del venture Capital, compensato dal Corporale Venture Capital, cioè dagli investimenti delle imprese mature in innovazione. Data questa situazione è inevitabile che la concentrazione delle startup rispecchi la tradizionale distribuzione dei distretti manifatturieri.

Ma in quali settori operano le startup innovative?

Di che cosa si occupano le startup innovative italiane?

Grazie a SpazioDati, un sistema di ricerca semantica che analizza le descrizioni che le imprese fanno del proprio business sui propri siti web, emerge una mappa che racchiude otto cluster di innovazione con diversi tassi di crescita. I cluster sono: big data e internet app, biotecnologie, ecosostenibilità, ingegneria, mobile e smartphone, modellazione 3D, ricerca e sviluppo, software e internet delle cose.

Il confronto tra i dati emersi dall’ultima analisi e quelli del 2016 permette di individuare i trend lungo i quali si stanno muovendo le startup innovative e di intuire la direzione in cui sta evolvendo il settore dell’innovazione. 

I cluster che mostrano tassi di crescita più alta sono quelli che raggruppano imprese innovative attive nel settore della Ricerca e Sviluppo (+51%) e negli studi di ingegneria (+29,8%). In crescita anche le aziende che operano nel mondo dei Big Data e dello sviluppo di soluzioni 3D, sia in fase di progettazione che in fase realizzativa. Anche se in termini assoluti rappresentano ancora un gran numero di imprese, il trend rispetto a due anni fa mostra un calo del numero di startup che si occupano di biotecnologia (-28%), ecosostenibilità (-19%) e IoT (-6%). Scende leggermente anche il numero delle startup che si occupano di mobile e smartphone, che rimane comunque il cluster più numeroso con 2.672 imprese.

Hai un’idea innovativa? Contattaci e ti aiuteremo a scegliere le opportunità più adatte alla tua situazione.

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Quale ruolo per le fabbriche intelligenti in Horizon Europe?

La proposta della Commissione Europea per il prossimo programma quadro di Ricerca ed Innovazione, Horizon Europe, esprime rinnovate ambizioni con riguardo alla tematica delle fabbriche intelligenti, particolarmente attraverso la continuità che si intende dare al partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Nonostante l’assenza di una focus area o di un pilastro specifico, l’inclusione dell’industria nel pilastro dedicato alle sfide globali e alla competitività industriale ne sottolinea la rilevanza per l’economia, l’ambiente e la società europei. Nel contesto della trasformazione in corso dell’industria manifatturiera, l’inclusione di un cluster per l’area digitalizzazione e industria e la relativa dotazione finanziaria proposta di 15 miliardi di euro, sono elementi che indicano la priorità e l’importanza strategica attribuite alle fabbriche intelligenti.

L’accento posto dalla proposta per il nuovo programma Horizon Europe sul sostegno a progetti di ricerca e innovazione con un significativo aspetto dimostrativo rappresenta un segnale di approvazione per l’approccio attualmente promosso nell’ambito del partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Come contribuire alla definizione delle strategie europee sulle fabbriche intelligenti?

In questo quadro e al fine di fornire un contributo al nuovo programma quadro, l’associazione europea per le fabbriche del futuro – EFFRA, che rappresenta il lato privato del partenariato europeo delle Fabbriche del futuro ha avviato una consultazione online.

Attraverso la consultazione, EFFRA mira a raccogliere opinioni e pareri che possano contribuire a definire e strutturare le future priorità di ricerca e innovazione e le linee di sviluppo strategiche per il settore delle fabbriche intelligenti.

A chi è rivolta la consultazione sulle Fabbriche del futuro?

La consultazione europea lanciata da EFFRA è rivolta in primo luogo al mondo dell’industria, della ricerca e dell’università, ma è potenzialmente aperta ad un pubblico più ampio di stakeholders e altre tipologie di attori interessati alla tematica.

Come contribuire alla consultazione sulle Fabbriche del futuro?

Per fornire un contributo alla consultazione lanciata da EFFRA occorre registrarsi e accedere all’Innovation portal di EFFRA. La consultazione è disponibile nella sezione “Profile” dopo aver effettuato l’accesso. Il termine per la presentazione dei contributi è il 14 settembre 2018.

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Emanato il decreto attuativo del Mise – in concerto con il Mef -, che dà via libera all’incentivo fiscale introdotto con la Legge di Bilancio 2018 per sostenere la quotazione delle piccole e medie imprese e favorire l’ingresso in Borsa dei piccoli imprenditori. A breve la pubblicazione in GU.

Chi potrà usufruirne?

Le PMI che inizieranno una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato Ue o dello spazio economico europeo.

Cosa prevedrà l’agevolazione?

Un credito d’imposta fino a 500.000 € nella misura del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020.

Quali saranno le spese finanziabili?

Potranno essere finanziate le attività finalizzate alla quotazione delle PMI come: l’implementazione e l’adeguamento del controllo di gestione, l’assistenza nella redazione del piano industriale, gli studi di fattibilità dell’operazione, la due diligence finanziaria, i listing fee, il supporto legale, fiscale e contrattuale, nonché le spese per le comunicazioni effettuate tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Come si fruirà del credito d’imposta?

Il credito andrà usato esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sarà ottenuta la quotazione.

Secondo le prime anticipazioni i beneficiari dovranno inviare l’istanza in via telematica nel periodo d’imposta compreso fra il 1°ottobre dell’anno in cui sarà ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo.

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Formazione 4.0: ora si attende il via libera dalla Corte dei Conti

È di questi giorni la firma del decreto interministeriale per l’attuazione del credito di imposta sulle spese di Formazione 4.0 previsto dalla legge di Bilancio 2018 da parte dei ministri Calenda, Padoan e Poletti. Firma che arriva in coincidenza con l’individuazione, in via preliminare, dell’organismo competente alla gestione delle risorse del Fondo per il capitale immateriale, la competitività e la produttività, previsto sempre dalla manovra 2018 nell’ambito del Piano Impresa 4.0. Entro giugno il benestare della Corte dei Conti.

Come ormai noto, questa misura automatica volta al rafforzamento delle competenze del personale dipendente impiegato nelle strategie di sviluppo innovativo d’impresa, mediante l’acquisizione di competenze sulle tecnologie applicate negli abiti informatica tecniche e tecnologie 4.0 – applicate negli ambiti Informatica, Tecniche e tecnologie di produzione, Vendita e Marketing -, prevede un credito d’imposta del 40% delle spese ammissibili sostenute nell’anno 2018 e nel limite massimo di 300.000 € per ciascun impresa beneficiaria. Tra le spese escluse le attività di formazione ordinaria, periodica e obbligatoria.

Soddisfazione da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che dichiara: “con l’operatività del credito d’imposta formazione 4.0, l’approvazione in Consiglio dei Ministri della governance del Fondo per il capitale immateriale e la selezione definitiva dei Competence Center, che si concluderà a giorni, il Piano Impresa 4.0 completa il pilastro delle competenze dopo quello del supporto agli investimenti tecnologici. Un lavoro di due anni che ha visto la collaborazione del Governo con associazioni d’impresa, sindacati, università e che fa del piano italiano il più consistente articolato e articolato in Europa”.

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Settore aeronautico e Clean Sky 2

L’ottavo invito a presentare proposte progettuali di Clean Sky 2 è stato di recente pubblicato. Il bando comprende 68 topic e dispone di un budget indicativo totale di 75 milioni di euro.

Che cosa è la Clean Sky 2 – Joint Undertaking?

L’impresa comune Clean Sky 2 (CSJU) è un partenariato pubblico-privato tra la Commissione europea e l’industria aeronautica europea che mira a raggiungere obiettivi di prestazione ambientale nel settore aeronautico.

Di concerto con la Commissione, l’impresa comune contribuisce a elaborare il piano di lavoro del più grande programma di ricerca europeo in tema di sviluppo di tecnologie innovative e all’avanguardia volte a ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas e il rumore prodotti dagli aeromobili.

Green vision

Attraverso questo programma si promuove quindi lo sviluppo di tecnologie pulite e rivoluzionarie per il trasporto aereo.

Accelerando la diffusione di queste tecnologie, Clean Sky 2 contribuirà a realizzare le priorità strategiche ambientali e sociali dell’Europa e promuoverà nel contempo la competitività e una crescita economica sostenibile.

Finanziato dal programma quadro dell’Unione europea di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020, il programma di ricerca di Clean Sky contribuisce a rafforzare la cooperazione nell’industria aeronautica europea, la leadership mondiale e la competitività del settore.

Come presentare proposte progettuali?

Per presentare proposte progettuali in uno dei 68 topic dell’invito pubblicato è necessario iscriversi sul portale partecipanti del programma Horizon 2020.

Quali sono le tempistiche per presentare proposte?

Le proposte potranno essere presentate a partire dal 3 maggio 2018 e fino al 12 luglio 2018, per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il programma di lavoro di Clean Sky 2.

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Il programma LIFE dell’Unione europea ha pubblicato il bando 2018 per la presentazione di proposte progettuali. Attraverso due sottoprogrammi, Ambiente e Azione per il clima, LIFE finanzia progetti nell’ambito della conservazione della natura, della protezione ambientale e dell’azione per il clima.

Che tipo di azioni sono previste?

Il programma LIFE prevede due tipologie di azione principali, ovvero i progetti tradizionali e i progetti integrati.

I progetti tradizionali possono essere coordinati da qualsiasi soggetto giuridico registrato nell’UE, comprese istituzioni pubbliche, imprese ed organizzazioni non governative. Si rivolgono principalmente alla dimostrazione di buone pratiche, alla conduzione di progetti pilota, alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica o alla diffusione di nuove pratiche ambientali.

I progetti integrati si rivolgono invece all’implementazione su ampia scala (regionale, multi-regionale, nazionale o trans-nazionale) di piani o strategie definite dalla legislazione Ue o in applicazione di altre iniziative decise dall’Ue e dagli stati membri.

Come si fa a presentare proposte progettuali per LIFE 2018?

La procedura di presentazione delle proposte progettuali per il programma LIFE è stata parzialmente semplificata per il bando 2018, con particolare riguardo ai progetti tradizionali su ambiente ed uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità. La nuova procedura per questa tipologia di progetti è articolata in due fasi.

Nella prima i proponenti dovranno presentare una nota concettuale che fornisca una breve descrizione dell’idea di progetto entro metà Giugno. La proposta progettuale completa dovrà poi essere presentata in autunno 2018.

La nuova procedura non si applica ai progetti tradizionali del sottoprogramma Azione per il clima e ai progetti integrati per i quali è prevista una procedura ad una sola fase con la presentazione della proposta progettuale completa entro settembre 2018.

Cosa deve contenere la nota concettuale da presentare nella prima fase?

La nota concettuale da presentare nella prima fase deve avere una lunghezza di circa 10 pagine e riguarderà una breve presentazione dei contenuti del proposta progettuale, includendo in particolare:

  • informazioni di base sul beneficiario coordinatore;
  • problema ambientale interessato (per le componenti ambiente e informazione e governance) o descrizione delle specie, degli habitat e della biodiversità oggetto del progetto (per le componenti natura e biodiversità);
  • obiettivi del progetto; partner del progetto (informazioni sul coordinamento e sui beneficiari associati e sui cofinanziatori del progetto);
  • azioni e mezzi;
  • risultati e impatti attesi del progetto;
  • sostenibilità dei risultati;
  • rischi e limiti del progetto;
  • il valore aggiunto del progetto a livello UE (inteso come contributo alle priorità e agli obiettivi del programma LIFE);
  • il carattere pilota o dimostrativo del progetto (e/o le migliori pratiche per il settore “Natura e biodiversità”);
  • un bilancio indicativo per il progetto.

Quali sono le risorse disponibili per LIFE 2018?

Il bando 2018 dispone di un budget totale di 397 milioni di euro, di cui 317 dedicati al sottoprogramma Ambiente e 80 per il sottoprogramma Azione per il Clima.

Per ulteriori informazioni sul programma, sul bando, sui documenti per presentare domanda e sulle deadline per le diverse tipologie di azione, visitare il sito della call.

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Un’opportunità per le idee innovative

Il programma nasce per selezionare le migliori idee imprenditoriali del settore aerospaziale e guidarle nelle diverse fasi di sviluppo del business. Finanziato dalla Commissione Europea, aggrega un ampio network di esperti in grado di guidare le aziende con servizi di consulenza strategica, coaching e mentoring personalizzato, facilitando l’accesso alle risorse di Horizon 2020.

Utilizzando le best practice di settori più maturi, il progetto guida le idee di impresa vincenti fino al momento cruciale di sbarcare sul mercato. Il programma facilita, inoltre, il trasferimento tecnologico da un settore innovativo come quello aerospaziale a settori più maturi, moltiplicando così la diffusione di innovazione tecnologica.

Il progetto è risultato vincitore della call for proposals COMPET 7 che ha come scopo la selezione e valutazione di start-up ed imprese/progetti innovative nel settore aerospaziale (e non) per guidarle e facilitarle nell’accesso alle risorse del programma Horizon 2020.

Da parte nostra, l’obiettivo ultimo di Space-up sarà quello di permettere alle aziende/progetti del settore aerospaziale (e non) di:

• sviluppare idee imprenditoriali e tecnologie innovative ed aumentarne l‘accesso sul mercato
• innescare processi di trasferimento tecnologico e cross-fertilization da e verso settori maturi
• aumentare la diffusione e l’adozione di tecnologie aerospaziali da parte di aziende esterne al settore
• importare tecnologie da altri settori per nuove applicazioni nel settore aerospaziale

I partner

IBS Consulting lavora in sinergia con Fraunhofer, WFB, SME4SPACE, HYPATIA, IASP, 200 Crowd, Eban, Gi Group e Bic Lazio mettendo competenze, servizi, conoscenze e reti a disposizione delle imprese innovative del settore aerospaziale.

Il progetto Space-up individua tre aree di bisogni cui rispondere per trasformare imprese e start up innovative aerospaziali in leader del settore:

• area commerciale-finanziaria
• area tecnologica
• area business

Grazie all’ampio network di esperti coinvolti, le aziende potranno contare su servizi di consulenza strategica, coaching e mentoring personalizzato, e su un supporto nella ricerca di capitali, attraverso le opportunità dei fondi europei e del crowdfunding. Adottando best practices da settori più maturi, il progetto guiderà le idee di impresa vincenti fino al lancio sul mercato.

Il progetto faciliterà, inoltre, il trasferimento tecnologico da un settore innovativo come quello aerospaziale a settori più maturi, moltiplicando così la diffusione di innovazioni tecnologiche.

Servizi

• Facilitare l’accesso alle risorse dei bandi Horizon 2020, Life e Cosme
• Agevolare l’accesso al credito e al capitale di rischio
• Favorire il trasferimento tecnologico
• Sostenere la ricerca di partner e la selezione delle risorse umane

Obiettivo del progetto sarà intercettare 200 fra progetti industriali e start up, di cui 60 le imprese/progetti selezionate e valutate, per ricevere un primo set di servizi. A conclusione, una selezione di 10 imprese verranno supportate (finanziate) attraverso la stesura di un piano strategico, operativo, economico finanziario e la valutazione della rischiosità attuale e futura delle operazioni attraverso un modello di rating certificato.

Attraverso i servizi offerti, Space-up accompagnerà le imprese lungo il percorso che conduce dallo sviluppo di un’idea ad alto potenziale d’innovazione fino al suo lancio sul mercato, favorendone il posizionamento come leader del settore a livello internazionale.

In particolare

• Accompagnamento delle imprese nelle diverse fasi di sviluppo del business, dalla delineazione dell’idea progettuale al lancio sul mercato
• Promozione del trasferimento tecnologico e dei processi di cross-fertilization nelle imprese innovative del settore aerospaziale da e verso altri settori e incentivazione del processo di ricerca di business partner
• Accelerazione dello sviluppo delle imprese in crescita nel settore aerospaziale supportando il raggiungimento di posizioni di leadership nel settore e a livello internazionale

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