21,8 milioni di euro destinati al Bando Brevetti+ esauriti in un solo giorno!

419 le domande presentate da micro, PMI e start-up innovative che tra il 30 e il 31 gennaio hanno fatto sold-out.

La misura ha come obiettivo sostenere l’acquisizione da parte delle aziende di servizi specialistici per valorizzare e sfruttare commercialmente le idee brevettate.

Invitalia sarà la società che si occuperà della valutazione delle domande, e al termine di questa fase valutativa verranno erogati fino a 140.000€ di contributi per ciascuna domanda presentata.

La notizia completa sul sito del MISE.

 

 

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IBS Consulting vuole aggiornare tutti i propri clienti e frequentatori del sito web che il Ministero dello Sviluppo Economico ha deliberato l’erogazione dei finanziamenti in merito a progetti di ricerca e sviluppo di cui avevamo parlato in questo articolo.

Proprio con un decreto del Ministero dello Sviluppo economico saranno stabiliti i criteri, le condizioni e le procedure per la concessione e l’erogazione dei finanziamenti a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse. In attesa del provvedimento, ecco cosa stabilisce la legge n. 58-2019 di conversione del decreto Crescita.

Chi può richiedere le agevolazioni?

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese e ai centri di ricerca che:

  • sono iscritte nel Registro delle imprese;
  • operano in via prevalente nel settore manifatturiero o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere;
  • hanno approvato e depositato almeno due bilanci;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente.I

I beneficiari possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro, previa indicazione del soggetto capofila.

In caso di progetti congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato.

Per essere ammessi alle agevolazioni i progetti di ricerca e sviluppo devono:

  • essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
  • prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 500 mila euro e non superiori ai 2 milioni ed avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi;
  • prevedere attività di ricerca e sviluppo, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs)

Tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies dovranno essere riconducibili a:

  • innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
  • progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati e sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Risorse e caratteristiche delle agevolazioni proposte dal MISE

  • Le agevolazioni sono concesse sotto forma di finanziamento agevolato entro il 50% dei costi ammissibili, e sotto forma di contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese ammissibili.

Le risorse complessivamente a disposizione ammontano a 140 milioni di euro, di cui 40 milioni per la concessione delle agevolazioni nella forma del contributo diretto alla spesa, a valere sulle disponibilità per il 2020 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e i restanti 100 milioni per la concessione delle agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese gli investimenti in ricerca (FRI).

Sei interessato a ricevere maggiori dettagli sul Decreto Crescita e ai Bandi e Contributi disponibili?

Ti basterà compilare il form di contatto che trovi qui sotto per organizzare e fissare un incontro con un nostro consulente che si prederà in carico le tue richieste per offrire risposte rapide e professionali ad ogni tuo dubbio o domanda.

 

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha emanato un nuovo bando a sostegno degli investimenti atti a modernizzare il tessuto industriale italiano apportando benefici sia all’economia, sia all’ambiente.

Progetti di r&s inquadrabili in un modello di economia circolare, in cui materiali impiegati in produzione vengono riutilizzati in cicli successivi tramite processi più efficienti in termini di utilizzo di risorse e tempo e più ecosostenibili in termini di impatto ambientale.

Il bando è esteso all’intero territorio nazionale e darà modo a moltissime a tutte le aziende di partecipare a questa importante iniziativa di sviluppo economico.

Chi può accedere al Bando?

Come anticipato il nuovo Bando per l’Economia Circolare è stato pensato ed ideato per tutte le . Imprese regolarmente iscritte al Registro delle imprese e con sede operativa sul territorio nazionale, operanti in tutti i settori (incluse le aziende agricole, della pesca e acquacoltura), non in procedura di liquidazione o concorsuale, con almeno due bilanci approvati.

MISE bando economia circolare

Cosa si potrà fare con il Bando?

Saranno ammissibili progetti singoli e congiunti tra imprese e organi di ricerca, fino a 3 componenti, questo anche a fronte di creazione di nuove relazioni tra imprese e tessere un tessuto economico più solido.

  • Progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare, utilizzo efficiente delle risorse, trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riutilizzo di materiali (ottica rifiuti zero) e innovazioni eco compatibili.
  • viluppo di tecnologie per trattamento e utilizzo razionale dell’acqua
  • Sperimentazione nuovi packaging intelligenti con utilizzo di materiali recuperati

Tutti i progetti ammissibili devono essere finalizzati alla riconversione del sistema produttivo aziendale attraverso un’innovazione di prodotto, processo o servizio e miglioramento significativo di prodotti, processi o servizi esistenti.

Budget di progetto min 500.000 € max 2 mil €

Durata progetti da 12 a 36 mesi

Agevolazioni e Spesse Ammissibili

Le modalità di concessione dell’agevolazione prevede due forme distinte

  • Finanziamento a tasso agevolato a copertura fino a 50% dell’investimento
  • Contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute per

  • Personale
  • Macchinari e attrezzature
  • Consulenze
  • Spese generali

Le risorse accessibili e disponibili sono stanziati nel Decreto Crescita per un valore di 140.000.000 €.

Se si interessato ad avere maggiori dettagli e informazioni in merito al Bando di Economia Circolare puoi richiedere un appuntamento con i nostri consulenti che avranno il piacere di rispondere a tutte le vostre domande.

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Il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente pubblicato i risultati dell’analisi avviata per misurare il rapporto tra le imprese italiane e le tecnologie 4.0. Dall’indagine è emerso che soltanto una minoranza, ad oggi, può essere considerata impresa del tutto digitale: l’8,4 % del campione, infatti, utilizza almeno una tecnologia 4.0. A questa fetta si aggiunge un’ulteriore piccola percentuale di imprese che hanno in programma investimenti specifici nel prossimo triennio; ma la grande maggioranza della popolazione di imprese italiane è tradizionale: non utilizza alcuna tecnologia digitale. 

L’indagine del Ministero aveva l’obiettivo di chiarire la diffusione delle tecnologie 4.0: nonostante il crescente interesse della comunità scientifica, delle istituzioni e degli stessi imprenditori per i fenomeni di digitalizzazione dei processi produttivi non esistevano analisi statisticamente fondate sulla diffusione delle tecnologie digitali. 

Il dettaglio dell’analisi 

L’analisi è una rilevazione campionaria condotta tra ottobre 2017 e febbraio 2018 su un campione costituito da circa 23.700 imprese, rappresentativo della popolazione dell’industria e dei servizi alla produzione, di tutte le classi dimensionali e di tutte le regioni italiane.

Nell’indagine sono state considerate le seguenti tecnologie: robot collaborativi e interconnessi (Advanced Manufacturing Solutions); Stampanti 3d (Additive Manufacturing); Realtà aumentata (Augmented Reality); Simulazioni di sperimentazione e test virtuali; Nanotecnologie e materiali intelligenti (Smart technology/materials); Integrazione elettronica dei dati e delle informazioni lungo le diverse fasi produttive dell’azienda (Horizontal Integration); Condivisione elettronica con clienti/fornitori delle informazioni sullo stato della catena di distribuzione (inventario, tracking) (Vertical Integration); Gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti (Cloud);  Rilevamento e analisi di elevate quantità di dati (Big data/Analytics); Sicurezza informatica durante le operazioni in rete e su sistemi aperti (Cyber Security); Comunicazione elettronica in rete tra macchinari e prodotti (Industrial Internet of Things).

I risultati dell’analisi

Il primo risultato interessante della ricerca è riferito alla diffusione di imprese che utilizzano tecnologie 4.0. Sul totale della popolazione dell’industria, l’8,4% utilizza almeno una delle tecnologie considerate nell’analisi. A queste si aggiunge un ulteriore 4,7% di imprese che hanno in programma investimenti in questa direzione nel prossimo triennio. Le imprese tradizionali, che non utilizzano tecnologie 4.0 e nemmeno hanno in programma di farlo nei prossimi anni, rappresenta la grande maggioranza: l’86,9%.
Com’era prevedibile, la diffusione delle tecnologie 4.0 è maggiore nel Centro-Nord (9,2%) del territorio Italiano, rispetto al Mezzogiorno (6,1%).

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Martedì 17 luglio il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto che le imprese assegnatarie dei Voucher per l’Internazionalizzazione che hanno perfezionato la trasmissione del contratto di servizio possono procedere alla domanda di erogazione del contributo.

Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, a questo link, le aziende possono accedere alla procedura utilizzando le stesse credenziali utilizzate per la trasmissione del contratto di servizio. 

Gli step da seguire per presentare la domanda sono i seguenti: 

1. accedere alla sezione Attuazione misure

2. selezionare la misura TEM e la classificazione “TEM” e la classificazione “Voucher D.D. 18_09_2017”

3. selezionare l’opzione “Richiesta di erogazioni” e ed effettuare il caricamento dei documenti

4. generare, firmare ed inviare la lettera di trasmissione dei documenti caricati

L’istanza di erogazione deve essere presentata entro 60 giorni dal termine di conclusione del contratto di servizio. Nel caso in cui sia stato assegnato il contributo aggiuntivo di 15 mila euro, il termine è il 31 maggio 2019.

Cos’è il Voucher per l’Internazionalizzazione?

Il Voucher per l’Internazionalizzazione è un contributo che sostiene la crescita delle PMI italiane sui mercati esteri, facilitando l’accesso ai servizi di consulenza. 

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto che copre le spese sostenute per la consulenza di una società di di Temporary Export Manager (TEM), una figura che agisce effettuando analisi e ricerche di mercato, individuando potenziali partner commerciali e industriali utili all’acquisizione di nuovi clienti, offre assistenza legale, organizzativa, contrattuale e lavora per migliorare le competenze del personale interno in materia di mercati internazionali e internazionalizzazione di impresa.

I voucher sono diversificati in:

Voucher “early stage”: un contributo di 10.000 euro a fronte di un contratto di servizio con una società TEM del valore minimo di 13.000 euro (al netto di IVA);

Voucher “advanced stage”: un contributo di 15.000 euro a fronte di un contratto di servizio con una società TEM del valore minimo di 25.000 euro (al netto di IVA). 

Contributo aggiuntivo: I beneficiari del “voucher advanced stage” possono richiedere un ulteriore contributo di 15.000 euro se raggiungono i seguenti obiettivi:

• incremento del fatturato export di almeno il 15%

• incidenza pari almeno al 6% (sul totale del fatturato) del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri

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IBS Consulting informa settimanalmente i propri utenti grazie al supporto di notizie autorevoli sul mondo della finanza che possono offrire validi suggerimenti ad imprenditori e addetti ai lavori.

A tal proposito oggi vogliamo segnalarvi l’importante novità in merito al Credito Fiscale per permettere la Quotazione delle Piccole Medie Imprese in borsa.

È stato di recente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico che dà via libera al credito d’imposta che sostiene la presenza delle PMI e favorisce l’ingresso nella Borsa Italiana dei piccoli imprenditori.

Si tratta di un credito massimo di 500.000 euro a cui potrà aspirare ciascun’azienda.

Chi può usufruirne?

Le PMI che hanno avviato una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo a partire dal 1° gennaio 2018.

Cosa prevede l’agevolazione?

Un credito d’imposta fino a 500.000 euro nella misura del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020.

Quali sono le spese finanziabili?

Saranno finanziate le attività che avranno come obiettivo l’attribuzione di una quota delle PMI, ovvero l’implementazione e l’adeguamento del controllo di gestione, l’assistenza nella redazione del piano industriale.

Anche gli studi di fattibilità dell’operazione, la due diligence finanziaria, i listing fee, il supporto legale, fiscale e contrattuale, nonché le spese per le comunicazioni effettuate tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Come si fruisce del credito d’imposta?

Scopri come prestare domanda per accedere al credito d’impresa, IBS Consulting può tranquillamente aiutarti in questa attività.

Il credito andrà usato esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sarà ottenuta la quotazione.

I beneficiari dovranno inviare l’istanza in via telematica nel periodo d’imposta compreso fra il 1°ottobre dell’anno in cui è stata ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo.

Sei interessato? Richiedi un incontro con i nostri consulenti:

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Come le ultime novità hanno cambiato l’iper ammortamento.

3 luglio 2018 – h 16:30

Presso IBS Consulting – Via Flero, 46 – Brescia

L’iper ammortamento è uno degli strumenti agevolativi chiave del piano Industria 4.0. Recentemente il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato una Circolare (n° 177355 del 23/05/18) fornendo ulteriori dettagli sul Piano, già rinominato Impresa 4.0, sui requisiti di interconnessione e integrazione e sull’individuazione dei beni agevolabili.

L’incontro approfondirà le ultime novità e le conseguenti opportunità per le imprese, a seguire sarà offerto un aperitivo.

IBS Consulting - Iper ammortamento le ultime novità

 

PROGRAMMA

Saluti di apertura

E. Alberto Bertolotti – Ceo & Founder IBS Consulting & ACF

Relatore

Marco Belardi – Presidente UNI CT 519 consulente MISE

Iscriviti all’evento

[contact-form-7 id=”1535″ title=”Iscriviti all’evento 3 luglio 2018″]

Emanato il decreto attuativo del Mise – in concerto con il Mef -, che dà via libera all’incentivo fiscale introdotto con la Legge di Bilancio 2018 per sostenere la quotazione delle piccole e medie imprese e favorire l’ingresso in Borsa dei piccoli imprenditori. A breve la pubblicazione in GU.

Chi potrà usufruirne?

Le PMI che inizieranno una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato Ue o dello spazio economico europeo.

Cosa prevedrà l’agevolazione?

Un credito d’imposta fino a 500.000 € nella misura del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020.

Quali saranno le spese finanziabili?

Potranno essere finanziate le attività finalizzate alla quotazione delle PMI come: l’implementazione e l’adeguamento del controllo di gestione, l’assistenza nella redazione del piano industriale, gli studi di fattibilità dell’operazione, la due diligence finanziaria, i listing fee, il supporto legale, fiscale e contrattuale, nonché le spese per le comunicazioni effettuate tramite interviste, comunicati stampa, eventi e presentazioni alla comunità finanziaria.

Come si fruirà del credito d’imposta?

Il credito andrà usato esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sarà ottenuta la quotazione.

Secondo le prime anticipazioni i beneficiari dovranno inviare l’istanza in via telematica nel periodo d’imposta compreso fra il 1°ottobre dell’anno in cui sarà ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell’anno successivo.

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Formazione 4.0: ora si attende il via libera dalla Corte dei Conti

È di questi giorni la firma del decreto interministeriale per l’attuazione del credito di imposta sulle spese di Formazione 4.0 previsto dalla legge di Bilancio 2018 da parte dei ministri Calenda, Padoan e Poletti. Firma che arriva in coincidenza con l’individuazione, in via preliminare, dell’organismo competente alla gestione delle risorse del Fondo per il capitale immateriale, la competitività e la produttività, previsto sempre dalla manovra 2018 nell’ambito del Piano Impresa 4.0. Entro giugno il benestare della Corte dei Conti.

Come ormai noto, questa misura automatica volta al rafforzamento delle competenze del personale dipendente impiegato nelle strategie di sviluppo innovativo d’impresa, mediante l’acquisizione di competenze sulle tecnologie applicate negli abiti informatica tecniche e tecnologie 4.0 – applicate negli ambiti Informatica, Tecniche e tecnologie di produzione, Vendita e Marketing -, prevede un credito d’imposta del 40% delle spese ammissibili sostenute nell’anno 2018 e nel limite massimo di 300.000 € per ciascun impresa beneficiaria. Tra le spese escluse le attività di formazione ordinaria, periodica e obbligatoria.

Soddisfazione da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che dichiara: “con l’operatività del credito d’imposta formazione 4.0, l’approvazione in Consiglio dei Ministri della governance del Fondo per il capitale immateriale e la selezione definitiva dei Competence Center, che si concluderà a giorni, il Piano Impresa 4.0 completa il pilastro delle competenze dopo quello del supporto agli investimenti tecnologici. Un lavoro di due anni che ha visto la collaborazione del Governo con associazioni d’impresa, sindacati, università e che fa del piano italiano il più consistente articolato e articolato in Europa”.

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Pubblicato in Gazzetta il decreto attuativo del Mise per il Fondo nazionale per l’efficienza energetica. A disposizione un plafond da 250 milioni di euro destinato a favorire la riduzione dei consumi energetici nei processi industriali, la realizzare e l’ampliamento delle reti per il teleriscaldamento, migliorare l’efficienza dei servizi e delle infrastrutture pubbliche, inclusa l’illuminazione pubblica e la riqualificazione energetica degli edifici.

Chi può fare richiesta del fondo?

Imprese di tutti i settori (ivi comprese le ESCO) e pubbliche amministrazioni.

Che cosa finanzia il fondo?

Il Fondo sostiene gli interventi di efficienza energetica realizzati su immobili, impianti e processi produttivi riguardanti:

  • la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali;
  • la realizzazione e l’ampliamento di reti per il teleriscaldamento;
  • l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche, inclusa l’illuminazione pubblica;
  • la riqualificazione energetica degli edifici.

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese possono riguardare:

  • consulenze connesse al progetto di investimento con riferimento in particolare alle spese per progettazioni ingegneristiche relative alle strutture dei fabbricati e degli impianti, direzione lavori, collaudi di legge, progettazione e implementazione di sistemi di gestione energetica, studi di fattibilità nonché la predisposizione dell’attestato di prestazione energetica degli edifici e della diagnosi energetica degli edifici pubblici, nella misura massima complessiva del 10 per cento del totale dei costi ammissibili;
  • le apparecchiature, gli impianti nonché macchinari e attrezzature varie (inclusi i sistemi di telegestione, telecontrollo e monitoraggio per la raccolta dei dati riguardanti i risparmi conseguiti) comprensivi delle forniture di materiali e dei componenti previsti per la realizzazione dell’intervento;
  • interventi sull’involucro edilizio (opaco e trasparente) comprensivi di opere murarie e assimilate, ivi inclusi i costi per gli interventi di mitigazione del rischio sismico, qualora riguardanti elementi edilizi interessati dagli interventi di efficientamento energetico;
  • infrastrutture specifiche (comprese le opere civili, i supporti, le linee di adduzione dell’acqua, dell’energia elettrica – comprensivo dell’allacciamento alla rete – del gas e/o del combustibile biomassa necessari per il funzionamento dell’impianto, nonché i sistemi di misura dei vari parametri di funzionamento dell’impianto).

Qual è l’entità dell’agevolazione?

Alle imprese saranno concesse le seguenti agevolazioni:

  • garanzia su singole operazioni di finanziamento;
  • finanziamento agevolato per gli investimenti, di importo non superiore al 70% dei costi agevolabili, a un tasso fisso pari a 0,25% e della durata massima di 10 anni.

Alle Pubbliche amministrazioni sarà concesso:

  • finanziamento agevolato per gli investimenti, di importo compreso tra il 60-80% dei costi agevolabili a un tasso fisso pari a 0,25% e della durata massima di 15 anni.

I finanziamenti agevolati sono concessi da un minimo di euro 150.000,00 e ad un massimo di euro 2.000.000,00.

Da quando potranno essere presentare le domande?

Entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto attuativo (7 marzo 2018) verranno definiti da Invitalia i tempi e le modalità per l’invio telematico delle domande.

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