La Nuova Sabatini, conosciuta anche come la misura Beni Strumentali, non è altro che un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) per facilitare l’accesso al credito delle imprese.

La misura sostiene:

  • gli investimenti per l’acquisto di nuovi beni materiali e immateriali a uso produttivo (attrezzature, macchinari, hardwer, software, impianti e tecnologie digitali);
  • un contributo statale in conto impianti stabilito in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti “ordinari”e al 3,575% per gli investimenti in beni 4.0

All’interno della La Legge di Bilancio 2020 è stato disposto il rifinanziamento della misura, aumentando l’autorizzazione di spesa di 540 milioni di euro, di cui: 105 milioni di euro per l’anno 2020, 97 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e 47 milioni di euro per l’anno 2025.

Rimane in vigore il regime preferenziale a favore degli investimenti in beni 4.0, i quali beneficiano di un’apposita riserva del 30% delle risorse stanziate e di un contributo statale maggiorato del 30% rispetto al contributo ordinario.

Un’ulteriore maggiorazione del contributo – fino al 5,5% – viene introdotta per gli investimenti in tecnologie Industria 4.0 per le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con stanziamento di una riserva complessiva per il periodo 2020-2025 di 60 milioni di euro a valere sulle risorse autorizzate (12 milioni di euro nel 2020, 11 milioni di euro per ogni anno compreso nel periodo 2021-2024 e 4 milioni di euro nel 2025).

Con la legge di Bilancio 2020 si vogliono premiare le scelte , a basso impatto ambientale nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi stanziando un contributo del 3,575% a favore delle PMI per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo a basso impatto ambientale.

Il Ministero dello Sviluppo Economico emanerà un apposito provvedimento con le modalità operative e pubblicherà la versione aggiornata del modulo di domanda.

La Legge di bilancio 2020 ha infine introdotto una nuova linea di intervento a sostegno della capitalizzazione pari al 5% per le micro e piccole imprese e al 3,575% per le medie imprese e lo stanziamento di una riserva di 80 milioni di euro.

Tempi stretti per la Nuova Sabatini, sempre più aziende voglio accederci.

La Nuova Sabatini, il quale bando di partecipazione è stato aperto solo qualche mese fa, sta riscuotendo un enorme successo, infatti, resta solo il 14% delle risorse a disposizione. Ad apprezzare l’agevolazione sono soprattutto le piccole imprese del Nord Italia, che attente dell’opportunità hanno accorso rapidamente agli sportelli preposti per presentare la domanda di accesso.

Molte sono anche le aziende bresciane che grazie a noi di IBS Consulting sono riuscite a presentare documenti, progetti e tutto il materiale richiesto per acceder ai tanto ricercati fondi messi in “palio” dall’agevolazione.

La Nuova Sabatini – l’agevolazione che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali – si dimostra ancora la più amata dagli italiani. Uno strumento di finanza agevolata che permetterà a moltissimi imprenditori di ammodernare le proprie aziende, i processi produttivi e di controllo offrendo quindi sempre più prodotti competitivi con l’interno mercato globale.

In base all’elaborazione fornita dal Ministero dello Sviluppo Economico ed aggiornata ad agosto, a pochi mesi dalla riapertura dello sportello (il 7 febbraio scorso), sono già state prenotate l’86% delle risorse a disposizione.

nuova sabatini

fonte Ministero dello Sviluppo Economico

 

Vediamo nuovamente nel dettaglio di cosa si occupa la Nuova Sabatini.

Cos’è la “Nuova Sabatini”?

  • La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese
  • La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali

 

A chi si rivolge questa agevolazione aziendale?

  • Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
    • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
    • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
    • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
    • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
    • hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento

 

Quali sono i  settori ammessi alla Nuova Sabatini?

  • Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:
    • attività finanziarie e assicurative
    • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione

 

Cosa finanzia effettivamente la Nuova Sabatini?

  • I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), nonché a software e tecnologie digitali.  Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”
  • Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
    • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
    • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa

Ritieni che la Nuova Sabatini possa essere uno strumento utile alla crescita della tua azienda e del tuo business? Allora contatta subito IBS Consulting per mezzo del form sottostante. Un nostro consulente avrà il piacere di conoscere la tua esigenza e di fornire valide proposte e risposte alle tue domande.

Non è troppo tardi per accedere, quindi investi il giusto tempo insieme a noi di IBS Consulting. Contattaci!

Erogazione del contributo Nuova Sabatini, novità per le PMI

Sono state introdotte dalla circolare direttoriale n. 296976 del 22 luglio 2019 nuove modalità operative per la richiesta di erogazione del contributo.

Fermo restando che la trasmissione della documentazione deve essere effettuata secondo il piano temporale già in vigore, il nuovo iter di richiesta di erogazione consente alle PMI beneficiarie, previo accesso alla Piattaforma Informatica, la compilazione guidata della:

  • Dichiarazione di ultimazione dell’investimento (di seguito: modulo DUI) contenente l’elenco dei beni oggetto di agevolazione, da inoltrare al Ministero tramite Piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
  • Richiesta Unica di erogazione (di seguito: modulo RU) contenente tutte le singole quote annuali di contributo previste dal piano temporale di liquidazione indicato nel decreto di concessione, da inoltrare al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore.
  • Richiesta di Pagamento (di seguito: modulo RP) che attiva il pagamento di ciascuna quota successiva alla prima, da presentare annualmente al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma.

Inoltre, al fine di agevolare la fase transitoria, le PMI che abbiano già richiesto una o più quote del contributo sulla base delle modalità operative previgenti alla data del 22 luglio 2019 devono compilare e trasmettere al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma, la Richiesta di erogazione delle Quote di contributo Rimanenti (di seguito: modulo RQR).

Erogazione del contributo in un’unica soluzione per i finanziamenti di importo non superiore a 100 mila euro

In seguito al recepimento dell’articolo 20, comma 1, lettera b) del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (decreto Crescita), convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, per le domande di agevolazione che presentano un finanziamento deliberato di importo non superiore a 100 mila euro, presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019, il contributo è erogato dal Ministero alla PMI beneficiaria in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti dalla vigente disciplina della misura agevolativa per l’erogazione della prima quota.

Hai le idee confuse in merito alla Nuova Sabatini?

Entra in contatto con IBS Consulting, sarà per noi un piacere poterti essere d’aiuto ad ottenere la corretta agevolazione per la tua azienda. Da anni, per mezzo di strumenti di finanza agevolata aiutiamo le aziende ad essere più competitive e performanti.

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Son passati solo pochi mesi dall’apertura dello sportello per accedere agl’incentivi della Nuova Sabatini e già oltre 80% delle risorse sono state prenotate da aziende che hanno richiesto l’incentivo. Una corsa alla prenotazione che ha mobilitato centinaia e centinaia di aziende a usufruire di questo importante strumento per rilanciare attività e prodotti all’interno di un mercato sempre più globale.

La Nuova Sabatini e il Decreto Crescita

Un successo continuo quello della Nuova Sabatini che all’apertura degli sportelli ha permesso a moltissime aziende di prenotare l’agevolazione a sostegno di acquisti e leasing per macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.

Il suo funzionamento e cosa finanzia

Molto importante sapere sempre come gli incentivi funzionane e cosa finanziano, proprio per questo IBS Consulting mette a disposizione il proprio staff per illustrare al meglio caratteristiche, vantaggi e termini di scadenza per la sua presentazione.

Possono beneficiare della Nuova Sabatini tutte le micro, piccole e medie imprese. Sono ammessi tutti i settori produttivi inclusi agricoltura e pesca ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative.

nuova sabatini

La Nuova Sabatini agevola l’acquisto di beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”. Le agevolazioni consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamento alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario, il finanziamento deve essere di durata non superiore ai 5 anni e d’importo compreso tra i 20mila euro e 2 milioni.

Ad oggi poco più del 20% delle risorse è disponibile alle aziende, contatta IBS Consulting per valutare insieme ai nostri consulenti se la tua azienda può accedere ai fondi, presenta le tue richieste e percorri insieme a noi la strada che permetterà alla tua azienda di correre nel mercato nazionale e internazionale grazie all’acquisto di nuovi beni e impianti.

Non sono buone notizie quelle che arrivano dalla discussione della manovra in corso in questi giorni in Parlamento. Quello che si prospetta per i prossimi anni è infatti un vero e proprio giro di vite sugli incentivi fiscali che hanno caratterizzato l’azione di sostegno degli ultimi esecutivi alle imprese che innovano.

Come infatti sottolinea Alberto Bertolotti, Amministratore Delegato di IBS Consulting & ACF, in una dichiarazione rilasciata al Giornale di Brescia:

Dobbiamo prendere coscienza di questo inasprimento della manovra che di fatto comporta un dimezzarsi dei benefici a favore delle imprese italiane. A rimetterci sarà anche il personale dipendente se non verrà riconfermato il bonus sulla formazione 4.0.

Di seguito, il dettaglio degli orientamenti proposti dal governo nei testi della manovra circolati finora in tema di politica industriale.

Iper Ammortamento: nuovi scaglioni

Prorogati al 31 dicembre 2019 i termini per usufruire dell’incentivo che sostiene i progetti delle aziende in chiave 4.0,
al 31 dicembre 2020, a condizione che entro la fine del 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato almeno il 20% del costo di acquisizione massimo di 20 milioni. Al posto dell’aliquota unica del 150% vengono introdotti tre scaglioni che variano in ragione dell’investimento: 150% per i progetti fino a 2,5 milioni, 100% per quelli tra 2,5 e 10 milioni e 50% per quelli tra 10 e 20 milioni. Nel caso di investimenti in beni immateriali strumentali vincolati ai precedenti, è confermata la maggiorazione del 40%.

Cancellato il Super Ammortamento

L’incentivo del Super Ammortamento andrà ad esaurimento con gli investimenti effettuati nel 2018 a condizione che l’ordine sia stato effettuato nel 2017, con un acconto del 20%.

Niente Bonus Formazione 4.0 in vista

Dal testo presentato dall’esecutivo manca qualsiasi riferimento ad un eventuale rinnovo del credito di imposta formazione 4.0, che dunque è durato soltanto un anno.

Credito dimezzato in Ricerca & Sviluppo

Sforbiciata importante al credito di imposta in Ricerca&Sviluppo: dall’attuale tetto massimo di 20 milioni si passa a 10 milioni annui. Confermato l’incentivo al 50% per le spese incrementali relative al personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, direttamente impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, per quelle rientranti nell’ambito di contratti stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, start-up innovative e PMI innovative. Scende invece di nuovo al 25% per ogni altra spesa ammissibile.

480 milioni in 6 anni per la Sabatini

È previsto il potenziamento della misura che oggi permette alle imprese di fruire di un contributo a fondo perduto in conto impianti, che varia dal 2,75% al 3,575% annuo, ed è calcolato sul valore del cespite a fronte di investenti in macchinari e attrezzature, attraverso lo stanziamento di calcolato sul valore del cespite a fronte di investimenti in macchinari e attrezzature, grazie allo stanziamento di 480 milioni per il 2018-2024.

Contattaci e lasciati guidare per cogliere le opportunità degli incentivi:

 

Il testo definitivo del disegno della Legge di Bilancio 2019 è stato bollinato dalla Ragioneria dello Stato la scorsa settimana, è passato nelle mani del Quirinale, ed ha raggiunto il Parlamento dove sarà vagliato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. La versione finale del testo conferma in buona parte le informazioni che erano trapelate nei giorni scorsi tra il rincorrersi di testi, bozze e indiscrezioni e il botta e risposta con la Commissione Europea.

A questo link la versione completa del testo depositato al Parlamento. Naturalmente, poiché non si tratta di un testo definitivo, potrà essere modificato dall’esame degli organi parlamentari. Tuttavia è un documento utile per comprendere cosa accadrà alle misure a sostegno delle imprese nel prossimo anno.

Nuova Sabatini

Tra le “misure per lo sviluppo e gli investimenti”, all’articolo 19 sono raccolte le indicazioni dedicate a diverse norme, tra cui Nuova Sabatini, Made in Italy e Contratti di sviluppo. Nel comma dedicato alla Nuova Sabatini, in particolare, è previsto un rifinanziamento complessivo con 480 milioni di euro: un’integrazione di 48 milioni di euro per l’anno 2019, di 96 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e 48 milioni per l’anno 2024.

IperAmmortamento: confermati tre scaglioni

L’articolo 10 prevede la “Proroga e rimodulazione della disciplina di maggiorazione dell’ammortamento (iper ammortamento)”. Nei commi dell’articolo viene sancito il prolungamento dei termini temporali degli investimenti in beni strumentali, che possono essere effettuati entro il 31 dicembre 2019, o il 31 dicembre 2020 nel caso in cui entro la fine del 2019 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione.

Vengono introdotte poi alcune aliquote differenziate: 250% (come ora) per i progetti fino a 2,5 milioni, 200% per quelli tra 2,5 e 10 milioni e 150% per quelli tra 10 e 20 milioni. Oltre i 20 milioni non è prevista alcuna fruizione della maggiorazione. Viene inoltre confermato l’incentivo per i beni immateriali, sempre pari al 140% e sempre condizionato all’acquisto anche di almeno un bene materiale tra quelli elencati nell’allegato A

Mini Ires

L’articolo 8 è dedicato alla “Tassazione agevolata degli utili reinvestiti per l’acquisizione di beni materiali strumentali e per l’incremento dell’occupazione”, la cosiddetta Mini-Ires.

Questa – come spiega la relazione tecnica – permette di applicare “un’aliquota del 15% anziché del 24% della quota degli utili reinvestiti in azienda destinati a incremento degli investimenti ad esclusione degli immobili e veicoli non strumentali (distribuiti in base al piano di ammortamento) e a incremento occupazionale”.

Il che significa che l’incentivo sarà applicato esclusivamente agli investimenti incrementali e alle quote di ammortamento. Secondo l’approfondimento di innovationpost, questo vuol dire che, fatti i calcoli, “l’incentivo nella sostanza arriva a rappresentare all’incirca l’1% del valore del bene strumentale.”

Credito di imposta Ricerca e Sviluppo

Dopo conferme e rinnovi, arrivano anche i tagli. Per il Credito di imposta Ricerca e Sviluppo, in vigore fino al 2020 e di cui si attendeva il rinnovo fino al 2021, il testo prevede un taglio. Nell’articolo 13, infatti, si leggono le “Modifiche alla disciplina del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo”: in sostanza viene ridotto sia il tetto massimo, che passa da 20 a 10 milioni, sia l’incentivo, che scende dal 50% al 25% per buona parte delle voci relative ai costi del personale impegnato nelle attività di R&S e ai soggetti che collaborano al progetto.

Contattaci per scoprire al meglio come sfruttare le novità

Con la Circolare Direttoriale del 3 agosto 2018, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 186 dell’ 11 agosto 2018, il Ministero dello Sviluppo Economico è intervenuto introducendo alcune semplificazioni per facilitare l’accesso delle aziende all’agevolazione Nuova Sabatini.

In particolare il Ministero ha semplificato la documentazione da allegare alle domande di agevolazione e alle richieste di erogazione. Inoltre, la Circolare ha aggiornato l’elenco dei beni ammissibili, aprendo alla realtà aumentata, alle ricostruzioni 3D e alla rilevazione telematica di prestazione e al drop shipping.

Cos’è la Nuova Sabatini?

La Nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, per facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti e beni strumentali e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

A quali aziende e quali settori si rivolge?

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda sono costituite e regolarmente iscritte al Registro delle Imprese. Sono ammessi all’agevolazione tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad esclusione di attività finanziare e assicurative e di attività connesse all’esportazione.

Cosa finanzia la Nuova Sabatini?

L’agevolazione finanzia l’acquisto di «beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, nonché a software e tecnologie digitali».

Per essere accettabili gli investimenti devono soddisfare il requisito di autonomia funzionale e devono essere correlati all’attività produttiva svolta dall’impresa. 

Ecco il testo completo della Circolare Direttoriale del 3 agosto 2018.

Contattaci per una consulenza sugli investimenti in tema Industria 4.0.:

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Venerdì scorso abbiamo parlato delle origini del Piano Nazionale Impresa 4.0 e di ciò che l’Italia ha messo in atto per renderlo pienamente operativo. In questo secondo articolo esamineremo le misure agevolative di maggior appeal per le aziende italiane rimandando al prossimo approfondimento l’affondo sul tema Lavoro 4.0.

Dopo un 2017 chiusosi con un saldo positivo nell’utilizzo, da parte delle imprese, degli incentivi governativi volti a favorire il processo di trasformazione del sistema Paese in un’ottica di crescita competitiva e innovazione tecnologica, la legge di Bilancio 2018 ha arricchito il paniere a disposizione degli imprenditori introducendo incentivi e strumenti volti a salvaguardare il capitale umano e la forza lavoro.

Super e Iper ammortamento: investire per crescere

Prorogate le maggiorazioni per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi: in caso di Superammortamento l’incremento d’aliquota scende al 30% del costo fiscale del bene e le date slittano al 31 dicembre 2018, ovvero al 30 giugno 2019, a condizione che entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Nel caso dell’Iperammortamento, che ricordiamo premia l’industria in chiave 4.0, viene confermata la maxi maggiorazione del costo deducibile al 150% e i termini slittano al 31 dicembre 2018, ovvero al 31 dicembre 2019, a condizione che entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Inoltre, per i soggetti che beneficiano dell’Iperammortamento, nel caso di investimenti in beni immateriali strumentali, si applica la maggiorazione del 40%.

Nuova Sabatini: credito all’innovazione

Stanziati 330 milioni di euro per il quinquennio 2018-2023, a favore della misura che permette alle aziende di fruire di un contributo a fondo perduto in conto impianti, che può variare dal 2,75% al 3,575% annuo -a seconda che si tratti di investimenti ordinari o investimenti in tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti-, calcolato sul valore del cespite a fronte di investimenti in macchinari e attrezzature.

Fondo di Garanzia: l’intervento statale a supporto di PMI e professionisti

Con questo strumento le PMI e i professionisti di ogni settore possono essere facilitati nell’accesso al credito per le operazioni finanziarie legate alla loro attività imprenditoriale grazie al rilascio, da parte del Fondo, di una garanzia statale in grado di abbattere il rischio sull’importo garantito fino a 2,5 milioni di euro.

Credito d’Imposta R&S: premiare chi investe nel futuro

È lo strumento che mira a stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti al fine di garantire la competitività futura delle imprese attraverso il riconoscimento di un beneficio fiscale, utilizzabile anche in caso di perdite d’esercizio, pari al 50% su spese incrementali sostenute in Ricerca e Sviluppo e riconosciuto fino ad un massimo annuale di 20 milioni di euro sino al 2020.

Formazione 4.0: gestire il rischio di disoccupazione tecnologica e massimizzare le nuove opportunità

Con l’imminente approvazione del decreto attuativo, la valorizzazione del capitale umano impiegato nei processi di digitalizzazione permetterà alle aziende di risparmiare il 40% dei costi sostenuti per l’acquisizione o il consolidamento delle competenze nelle tecnologie previste dal Piano Impresa 4.0, mediante la fruizione di un bonus fiscale automatico di importo massimo annuo di 300.000 euro.

Patent box: per dare valore ai beni immateriali

È lo strumento che, sino al 2020, introduce un regime opzionale di tassazione agevolata – riduzione aliquote Ires e Irap sino al 50% -, per i redditi derivanti dall’utilizzo e/o dalla cessione di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi, disegni e modelli nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, al fine di favorire e mantenere in Italia l’investimento in attività di Ricerca e Sviluppo.

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Il 21 settembre dello scorso anno il Piano Nazionale Industria 4.0 (ora Impresa 4.0), ha compiuto 1 anno. Con esso sono stati numerosi gli strumenti automatici messi in campo dal Governo per permettere alle aziende di affrontare, pronte, la quarta rivoluzione industriale e favorire i processi di crescita e innovazione volti ad acquisire competitività e attrattività a livello globale.

Come ha ricordato il Ministro Calenda: “Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi”.

In questo articolo, primo di una serie di approfondimenti sull’argomento, parleremo delle origini del Piano e di quanto l’Italia stia mettendo in atto, in questi anni, per renderlo pienamente operativo.

L’espressione

L’espressione Industria 4.0 è un calco linguistico dall’inglese Industry 4.0, mutuato a sua volta dal tedesco Industrie 4.0, apparso per la prima volta alla nota fiera sulle tecnologie industriali Hannover Messe e successivamente utilizzato dal governo federale tedesco in varie occasioni per identificare i piani di investimento che miravano ad aggiornare l’industria tedesca.

Quei piani sono stati poi ripresi dai vari governi con nomi più o meno simili (Industrie du future, Smart Industry, Catapult, High Value Manufacturing, Piano Impresa 4.0 ecc), ecco perché la Germania è uno dei paesi all’avanguardia in questo processo di riconversione e aggiornamento che vede coinvolti i grandi gruppi industriali, le università e le start up innovative, tutti sotto la regia del governo federale tedesco.

In quasi tutti i paesi europei si sta assistendo a piani di riconversione e aggiornamento industriali volti a far entrare rapidamente le varie economie nazionali nella quarta rivoluzione industriale. Si tratta di piani avveniristici e molto ambiziosi, da cui dipenderà il futuro economico degli stati che ne beneficeranno.

Secondo uno studio effettuato dalla società di ricerca americana “Markets & Markets”, si stima che il valore complessivo di questa rivoluzione ammonterà a 152,31 miliardi di dollari entro il 2022, con un tasso di crescita annuale del 14,72%. Insomma, si parla di cifre molto importanti.

Piano Nazionale Impresa 4.0

In Italia Industria 4.0 è un modello di produzione e gestione aziendale dove gli elementi caratterizzanti sono connessione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso big data e adattamenti in tempo reale. Tutto questo è caratterizzato dall’uso di macchinari collegati al web, analisi derivanti dalla rete e la possibilità di gestire con flessibilità e razionalità il ciclo produttivo.

Uno degli obiettivi che il Ministero dello Sviluppo Economico si è posto è quello di mobilitare circa 24 miliardi di euro tra investimenti privati, spesa privata in ricerca e sviluppo e volumi di investimento: tutto entro il 2020.

Per far ciò Impresa 4.0 prevede misure basate su tre linee guida:

operare in una logica di neutralità tecnologica;
intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali;
agire su fattori abilitanti.

Articolate nelle seguenti azioni:

Iper e Super Ammortamento;
Nuova Sabatini;
Fondo di garanzia;
Credito d’imposta R&S;
Start up e PMI innovative;
Patent box;
Centri di competenza ad alta specializzazione;
Tecnologie avanzate per l’impresa;
Centri di trasferimento tecnologico;
Formazione, consulenza e servizi.

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A partire dal 1° marzo 2017 le imprese potranno presentare domanda di agevolazione per usufruire del contributo maggiorato del 30%, calcolato su un tasso di interesse annuo del 3,575%, a fronte di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

L’obiettivo è incentivare la manifattura digitale e incrementare l’innovazione e l’efficienza del sistema imprenditoriale, anche tramite l’innovazione di processo e di prodotto.

Per gli investimenti ordinari (acquisto di nuovi macchinari, impianti ed attrezzature) lo sportello della Nuova Sabatini è riaperto già dal 2 gennaio, con un contributo in conto interessi, pari agli interessi calcolati sull’importo di un finanziamento di cinque anni al tasso del 2,75%.

Chi sono i beneficiari del contributo

Piccole e medie imprese con sede operativa in Italia.

Caratteristiche dell’agevolazione

L‘agevolazione consiste in un contributo in conto interessi, pari agli interessi calcolati sull’importo di un finanziamento di cinque anni al tasso del 2,75%.

Per investimenti relativi alla manifattura digitale è previsto un contributo maggiorato del 30%, arrivando ad un tasso del 3,575% annuo.

Il finanziamento, che deve essere erogato da una banca o società di leasing convenzionata, copre il 100% delle spese ammissibili per un importo compreso tra i 20.000 euro e i 2 milioni, anche frazionati in più acquisti.

Il finanziamento può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia, fino ad un massimo dell’80%.

Spese ammissibili per ottenere il contributo

  • Acquisto di macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature e hardware nuovi e destinati all’uso produttivo. Per le operazioni in leasing, l’impresa locataria deve esercitare l’opzione di acquisto alla stipula del contratto.

Con contributo maggiorato del 30%:

  • investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, RfID e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data di invio della domanda e conclusi entro dodici mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Modalità e tempistiche

Lo sportello per gli investimenti ordinari è aperto dal 2 gennaio 2017; per gli investimenti relativi alla manifattura digitale con contributo maggiorato del 30% è possibile presentare domanda dall’1 marzo 2017.

Attenzione!

A partire dal 1° marzo, le imprese dovranno utilizzare esclusivamente il nuovo modulo di domanda; le domande presentate con il vecchio modulo dopo il 1° marzo saranno considerate irricevibili

Il termine per la concessione delle agevolazioni è stato prorogato al 31 dicembre 2018.

L’erogazione non è automatica ma subordinata alla valutazione del merito di credito dell’impresa da parte della banca/società di leasing.

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