Il nuovo SME Instrument è stato lanciato il 27 ottobre 2017 nell’ambito dell’ultimo Work Programme per il periodo 2018-2020 del programma Ue di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

Insieme ad altri bandi e strumenti, quali Fast Track to Innovation (FTI), Future and Emerging Technologies (FET) Open e Horizon Prizes, SME Instrument è stato ricondotto nel nuovo progetto pilota dello European Innovation Council (EIC Pilot), al fine di fornire uno “sportello unico” per il finanziamento degli innovatori europei.

Qual è la dotazione dello SME Instrument?

Attraverso una dotazione finanziaria di circa 1.6 miliardi di euro, SME Instrument offre agli imprenditori più brillanti d’Europa la possibilità di crescere attraverso finanziamenti a supporto di innovazioni di prodotto, di servizio o di processo che abbiano il potenziale di creare mercati completamente nuovi o di rivoluzionare quelli esistenti.

A quali soggetti e a quali progetti è rivolto SME Instrument?

Le PMI altamente innovative con una chiara ambizione commerciale e un potenziale di crescita e di internazionalizzazione elevati sono l’obiettivo principale. Nel nuovo SME Instrument non vi sono argomenti predefiniti: solo le idee migliori e di maggiore impatto riceveranno sostegno. Nel periodo 2018-2020 si prevede che lo strumento arrivi a supportare circa 4000 PMI.

Quale supporto viene fornito e in quali fasi si articola?

Fase 1 – Feasibility assessment

Obiettivo: esplorare e valutare la fattibilità tecnica e il potenziale commerciale di un’innovazione rivoluzionaria che un’azienda vuole commercializzare.

Tipo di attività: valutazione del rischio, progettazione o studi di mercato, esplorazione della proprietà intellettuale con l’obiettivo di immettere sul mercato un nuovo prodotto, servizio o processo, eventualmente mediante un’applicazione innovativa di tecnologie, metodologie o processi aziendali esistenti.

Importo: importo forfettario di 50.000 euro (per progetto e non per impresa partecipante).

Durata: Circa 6 mesi

Risultato: Il risultato atteso è uno studio di fattibilità (tecnica e commerciale) che comprenda un piano aziendale.

Se a fronte dello studio l’idea progettuale proposta ha il potenziale per essere sviluppata fino al livello di maturità per l’accesso al mercato, le PMI possono richiedere il sostegno della Fase 2.

Fase 2 – Innovation project

Obiettivo: progetti di innovazione sostenuti da un piano aziendale solido e strategico.

Tipo di attività: prototipazione, miniaturizzazione, ampliamento di scala, progettazione, verifica delle prestazioni, dimostrazione, sviluppo di linee pilota, convalida per la prima applicazione commerciale ed altre attività volte ad approntare l’innovazione per ulteriori investimenti e per il lancio sul mercato.

Importo: da 500.000 a 2,5 milioni di euro (fino al 70% dei costi ammissibili).

Durata: Da 1 a 2 anni circa

Risultati: lo sviluppo di un prodotto, processo o servizio altamente innovativo, pronto a conquistare il mercato; un piano di innovazione aziendale che comprenda una strategia dettagliata di commercializzazione e un piano di finanziamento in vista del lancio sul mercato (ad esempio, su come attrarre investitori privati).

Coaching
In parallelo durante le Fasi 1 e 2 sono offerte attività di coaching da coach aziendali esperti, selezionati attraverso la rete Enterprise Europe Network (EEN). Attraverso queste attività si mira a:

  • rafforzare la capacità di innovazione dell’impresa;
  • allineare il progetto alla strategia di sviluppo aziendale individuata;
  • sviluppare l’impatto commerciale/economico e la sostenibilità a lungo termine;
  • ottenere l’accesso a finanziamenti di follow-on.

Fase 3 – Business acceleration

Al fine di facilitare lo sfruttamento commerciale delle attività di innovazione risultanti dalla fase 1 o dalla fase 2, lo SME Instrument propone una serie di attività e servizi addizionali.
Si tratta di attività di accelerazione che mirano ad aumentare la propensione all’investimento ed il collegamento con gli investitori privati e i clienti.
Le PMI vengono quindi supportate attraverso: la facilitazione della partecipazione ad eventi di intermediazione (ad es. fiere commerciali), l’assistenza nel reperimento di capitali di rischio e altri servizi di sostegno all’innovazione offerti tramite la rete Enterprise Europe Network (EEN).

 

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Prende avvio SpaceUp: la piattaforma di lancio per le start-up innovative nel settore spazio

Il 14 e 15 Giugno si è tenuto in Germania, presso il cluster Aviaspace Bremen, il kick-off meeting che ha dato ufficialmente inizio alle attività di SpaceUp, progetto vincitore di finanziamento per la call COMPET-7-2017 pubblicata nel contesto del programma UE di Ricerca e Innovazione Horizon 2020. I dieci partner coinvolti si sono riuniti per discutere e concordare i prossimi passaggi operativi per l’implementazione delle attività previste.

Qual è l’obiettivo di SpaceUp?

L’obiettivo del progetto sarà quello di intercettare start-up innovative nel settore spazio, individuandone 60 tra quelle a più alto potenziale di innovazione e di successo.

Le 60 imprese selezionate saranno quindi supportate e accompagnate lungo il percorso che conduce dallo sviluppo di un’idea di business fino al suo lancio sul mercato, favorendone il posizionamento come leader del settore a livello internazionale.

Attraverso le attività di SpaceUp e il supporto alle start-up coinvolte, si vuole contribuire a:
• consolidare il settore spazio in Europa;
• aumentare l’utilizzo dei dati disponibili attraverso i sistemi di osservazione della terra a livello europeo (EGNOS, GALILEO, COPERNICUS);
• incentivare l’adozione di soluzioni del settore spazio in altri settori e viceversa.

Quali sono le attività?

Dopo una prima fase di scouting, le start-up preselezionate saranno invitate a fare domanda sul sito ufficiale del progetto per prendere parte alle attività e saranno esaminate da un comitato di esperti.

Il comitato offrirà una valutazione su diverse dimensioni del potenziale delle start-ups preselezionate, quali il modello di business proposto, l’accesso ad opportunità di finanziamento pubblico, l’interesse degli investitori privati, la capacità di trasferimento tecnologico da e verso altri settori e il potenziale di accesso al mercato.

Le start-up selezionate dal comitato avranno accesso ad un primo pacchetto di servizi altamente personalizzati forniti dai partner del progetto e basati su un’analisi approfondita dei relativi bisogni, che fornirà loro consulenza, conoscenze ed expertise con un alto valore aggiunto su aspetti quali risorse umane, definizione del business model, tutela della proprietà intellettuale, opportunità di accesso ai finanziamenti pubblici e privati, strategie di diversificazione e di inserimento in altri settori industriali.

A conclusione di questo processo, le start-up selezionate prenderanno parte alle Space Academies, sei eventi che avranno luogo in diverse sedi all’interno di ecosistemi ad alta intensità di attività, progetti ed imprese del settore spazio.

Le Space Academies offriranno agli start-upper selezionati una ulteriore occasione di formazione, approfondimento, supporto, matchmaking, networking e incontro di investitori e business partner.

Chi sono i partner coinvolti?

Le imprese selezionate per l’accesso alle attività di SpaceUp potranno contare su un’ampia offerta di servizi, conoscenze ed esperienza messi a disposizione dai dieci partner che compongono il consorzio.
Sotto il coordinamento del cluster Aviaspace di Brema, sono otto i partner che si affiancheranno ad IBS Consulting nelle attività del progetto: la European Trade Association for Business Angels, Seed Funds and Early Stage Market Players (EBAN), il Fraunhofer Institute for Production Systems and Design Technology (Fraunhofer IPK), l’International Association of Science Parks and Areas of Innovation (IASP), Gi Group, lo European Panel of Space SME Associations (SME4SPACE), la piattaforma di crowdfunding 200Crowd, il Consorzio di Ricerca Hypatia e Lazio Innova.

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Anche nel 2017 la Lombardia si conferma leader del settore aerospaziale, soprattutto per ciò che riguarda l’export: è lombardo il 27% dell’export del settore aerospaziale italiano. In Lombardia, le imprese aerospaziali generano un fatturato di quasi 1 miliardo e mezzo di euro (1,444 miliardi), in crescita del 9,4% rispetto al dato dell’anno precedente.
Il saldo della bilancia commerciale è positivo per 950 milioni di euro, in crescita del 18,6% sull’anno precedente: nel 2017 il dato dell’import si è infatti assestato a 478 milioni.

Competitività, innovazione e internazionalizzazione 

All’assemblea delle imprese lombarde dell’aerospazio, Angelo Vallerani, presidente di Lombardia Aerospace Cluster è tornato a sottolineare la grande propensione del settore verso ricerca e innovazione: «La principale caratteristica del settore aerospaziale è una spiccata propensione all’attività di ricerca. Perciò investire sull’aerospace a livello regionale si rivela essere un investimento ad alto rendimento per tutto il territorio». (Varese News)

Il cluster, che da tempo riunisce le imprese del settore difendendone gli interessi e coordinandole in una strategia comune, sottolinea l’importanza di valorizzare competitività e know-how del distretto lombardo dell’industria aerospaziale. Una valorizzazione che non può che passare dal sostegno dei processi di internazionalizzazione che, visti i dati, è già avviato con solide basi.

Principali mercati di destinazione

Il principale mercato di destinazione dell’export aerospaziale lombardo è l’Unione Europea (che pesa per 606 milioni di euro), il resto è suddiviso tra Asia Orientale (252 milioni), altri paesi europei (133 milioni), Asia Centrale (133 milioni) e America Settentrionale (110 milioni). 

Il primo Paese di destinazione delle esportazioni lombarde è la Polonia; molto positivi anche i rapporti con la Svizzera: nei primi 9 mesi del 2017 il saldo commerciale è cresciuto del 151% rispetto allo stesso periodo del 2016. 

Space-up

All’interno di questo positivo contesto in costante evoluzione si inserisce anche Space-Up, il programma che vede tra i partner anche IBS Consulting nato per selezionare i migliori progetti e le migliori idee imprenditoriali del settore aerospaziale e guidarle nelle diverse fasi di sviluppo del business. Grazie a un ampio network di esperti in grado di aiutare le aziende con servizi di consulenza strategica, coaching e mentoring personalizzato, il piano ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alle risorse di Horizon 2020.

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15 giugno 2018 h 15:00

c/o Fintech District – Via Filippo Sassetti, 32 – 20124 Milano

 

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Opportunità europee per innovatori lombardi.

L’evento vuole offrire un’occasione di apprendimento per le imprese lombarde altamente innovative sull’accesso a queste opportunità.

Quali sono le opportunità a livello europeo per gli innovatori lombardi?

Con l’ultimo Work Programme del programma Ue di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020, tutte le misure a sostegno delle imprese innovative sono state ricondotte in un unico programma pilota, lo European Innovation Council.

In questo quadro, lo SME Instrument supporta le PMI nello sviluppo di idee radicalmente innovative, che possano creare nuovi mercati o introdurre cambiamenti importanti in quelli esistenti.

Attraverso due fasi, SME Instrument guida gli imprenditori più brillanti e le loro idee nel percorso che porta dallo studio di fattibilità e del potenziale commerciale di un’idea ad alto potenziale d’innovazione, al suo successivo sviluppo attraverso il supporto di processi di prototipazione, dimostrativi e test.

Oltre al supporto finanziario, attraverso SME Instrument le PMI innovative potranno accedere a delle sessioni di coaching che accompagneranno le innovazioni sviluppate fino al lancio sul mercato.

Saluti di apertura

Folco Ciulli – Responsabile settore Industria, infrastrutture e mobilità – Delegazione della Regione Lombardia a Bruxelles

Relatori

Laura Piani – Policy assistant, Commissione Europea – Direzione Generale Ricerca e Innovazione
Andrea Boffi – European Affair Consultant IBS Consulting & ACF

Modera

E. Alberto Bertolotti – Ceo & Founder IBS Consulting & ACF

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L’accesso ai finanziamenti attraverso i mercati capitali

La Commissione europea ha proposto nuove norme per l’accesso delle piccole e medie imprese ai finanziamenti tramite i mercati pubblici. L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’Unione dei mercati dei capitali dell’UE (UMC) e mira a favorire la crescita delle imprese europee, aiutandole ad accedere più facilmente e a costi più contenuti ai finanziamenti attraverso i mercati capitali in tutte le fasi del loro sviluppo.

Il contesto delle nuove misure

Le società quotate in un mercato di crescita per le PMI devono rispettare una serie di norme dell’UE (ad esempio il regolamento sugli abusi di mercato) che si applicano a tutti gli emittenti di titoli, a prescindere dalle loro dimensioni. Di conseguenza i mercati pubblici per le PMI faticano ad attrarre nuovi emittenti.

Con la proposta odierna la Commissione mira a creare un quadro normativo più proporzionato, snellendo le procedure burocratiche per le piccole e medie imprese che vogliono essere quotate ed emettere titoli sui mercati di crescita e tutelando nel contempo gli investitori e l’integrità del mercato.

La proposta è frutto di un intenso lavoro preparatorio, preceduto da una consultazione pubblica sul quadro normativo dell’UE per i servizi finanziari.

Le principali proposte di modifica della normativa sulla quotazione delle PMI

La proposta presentata dalla Commissione mira a:
• Riadattare gli obblighi attuali che impongono di tenere registri di tutti coloro che hanno accesso a informazioni in grado di influire sul prezzo dei titoli, in modo da ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle PMI, permettendo comunque alle autorità competenti di indagare in caso di abuso di informazioni privilegiate;
• Consentire agli emittenti quotati da almeno tre anni sui mercati di crescita per le PMI di redigere un prospetto semplificato se desiderano passare a un mercato regolamentato;
• Semplificare la registrazione delle sedi di negoziazione specializzate nell’emissione di obbligazioni come mercati di crescita per le PMI;
• Definire un complesso di norme in materia di contratti di liquidità comune ai mercati di crescita per le PMI in tutti gli Stati membri, che si applicherebbe parallelamente alle norme nazionali.

Gli obiettivi della proposta della Commissione europea

Il testo della Commissione europea è la prima di una serie di misure, il cosiddetto “pacchetto per la quotazione delle PMI”, intese a favorire il rilancio delle offerte pubbliche iniziali (IPO) presentate dalle PMI e a consentire alle società quotate sui mercati pubblici di attirare una più ampia gamma di investitori.
Una maggiore liquidità del mercato faciliterà la negoziazione delle azioni delle PMI grazie a un numero più consistente di acquirenti e venditori, agevolando così l’accesso delle imprese al finanziamento.
Al tempo stesso, per chi investe nelle PMI sarà più semplice convertire gli investimenti in liquidità.

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Risultati del bando 2018 per il settore ferroviario

In seguito alla pubblicazione del bando 2018, l’impresa comune europea per la ricerca e l’innovazione nel settore ferroviario Shift2Rail ha ricevuto 39 proposte per un valore totale di 185,4 milioni di euro e una richiesta di finanziamenti per 108,2 milioni di euro (circa il 40% in più del bilancio disponibile per il bando 2018).

Le prospettive e il programma

Dei 238 soggetti proponenti nel 2018, il 27% sono PMI.

Includendo il bilancio del bando di quest’anno, l’impresa comune Shift2Rail ha investito complessivamente 490 milioni di euro in attività di ricerca e innovazione, che corrispondono a più della metà del suo bilancio per il programma di lavoro 2014-2020.

Attraverso questi investimenti il programma di Shift2Rail ha consolidato la sua posizione nell’incentivazione di ricerca ed innovazione nel settore ferroviario, anche nel verso di una importante trasformazione del sistema che contribuisca alla mobilità sostenibile e digitale in Europa.

Henrik Hololei, Direttore Generale della Commissione europea per mobilità e trasporti, ha confermato il sostegno della Commissione europea all’iniziativa Shift2Rail e al suo programma, affermando: “Lo sviluppo di nuove tecnologie è un aspetto fondamentale per aumentare in modo sostanziale la competitività del settore ferroviario europeo. Sono pienamente convinto che sostenere idee innovative e coraggiose e incoraggiare i ricercatori a lavorare insieme rafforzerà in modo significativo l’ambizioso obiettivo di Shift2Rail di soddisfare le future esigenze di mobilità e di creare soluzioni all’avanguardia che possano essere adottate sul mercato”

Carlo Borghini, Direttore esecutivo dell’impresa comune Shift2Rail, ha sottolineato che le proposte progettuali presentate per il bando 2018 evidenziano i progressi compiuti da Shift2Rail nell’accelerare la competitività dei sistemi ferroviari europei: “A questo punto, stiamo entrando in una fase interessante con alcuni progetti che si avvicinano a dimostrazioni di prototipi di sistema in ambiente operativo. Allo stesso tempo, idee nuove e radicali forniranno la base per la ricerca futura”

Le tempistiche di valutazione

Il segretariato dell’iniziativa Shift2Rail, coadiuvato da un nuovo pool di esperti indipendenti altamente qualificati, ha già avviato il processo di valutazione delle proposte progettuali presentate, che dovrebbe concludersi entro la fine di giugno 2018.
I candidati saranno informati sui risultati delle valutazioni a luglio 2018.
I progetti selezionati e finanziati per il 2018 dovrebbero quindi iniziare entro la fine dell’anno.

Per ulteriori informazioni sull’ultimo bando consultare il programma di lavoro 2018 disponibile qui.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa Shift2Rail consultare il sito web disponibile qui.

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ECTA ed EEEF: prosegue la collaborazione

Lo strumento di assistenza tecnica (ECTA) della Commissione europea per il Fondo europeo per l’efficienza energetica (EEEF), ha sostenuto con successo progetti di efficienza energetica per un volume di investimenti complessivo di 194,4 milioni di euro.

L’assistenza tecnica fornita dalla Commissione ha aiutato i governi locali e regionali nell’implementazione di progetti di efficienza energetica che potranno essere di esempio per lo sviluppo di ulteriori progetti, per la costruzione di modelli finanziari adeguati ed il miglioramento delle competenze delle autorità locali negli investimenti sostenibili nel settore dell’energia.

Quali risultati sono stati ottenuti attraverso lo strumento di assistenza tecnica ed il Fondo europeo per l’efficienza energetica?
Lo strumento di assistenza tecnica della Commissione europea ha supportato il rafforzamento delle competenze delle autorità pubbliche nell’elaborazione di idee progettuali in materia di programmi di investimento sostenibili.

Tra dicembre 2011 e marzo 2016, lo strumento ha sostenuto le attività di sviluppo di progetti per 16 beneficiari pubblici in otto Stati membri dell’Unione europea.

Nel 2017, l’assistenza tecnica ha agevolato con successo 10 progetti, per un volume totale di investimenti pari a 194,4 milioni di euro.
Quattro progetti di assistenza tecnica (53,9 milioni di euro) hanno già chiuso il finanziamento attraverso il fondo. Tra questi, ad esempio, la regione Rhône-Alpes in Francia con un progetto di ristrutturazione di edifici, la città di Venlo nei Paesi Bassi con un progetto di illuminazione stradale, e la città di Santander in Spagna con un progetto di illuminazione pubblica. Altri tre progetti di assistenza tecnica (94.2 milioni di euro) sono invece in fase di completamento.

Si prevede che questi programmi di investimento consentiranno un taglio alle emissioni di circa 26.701 tonnellate di CO2e ed un risparmio di energia pari a 146.942 MWh all’anno, aiutando le autorità pubbliche e i relativi territori a trasformarsi in luoghi resilienti, più puliti e sostenibili.

Quale assistenza tecnica in futuro per l’accesso al Fondo europeo per l’efficienza energetica?
Sulla base dell’esperienza positiva dello strumento di assistenza tecnica della Commissione europea, conclusasi a fine 2017, il Fondo europeo per l’efficienza energetica ha avviato un nuovo strumento attraverso il quale le autorità pubbliche potranno continuare a ricevere assistenza tecnica.
Per ulteriori informazioni sullo strumento di assistenza tecnica del EEEF, visitare il sito disponibile qui.

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Settore aeronautico e Clean Sky 2

L’ottavo invito a presentare proposte progettuali di Clean Sky 2 è stato di recente pubblicato. Il bando comprende 68 topic e dispone di un budget indicativo totale di 75 milioni di euro.

Che cosa è la Clean Sky 2 – Joint Undertaking?

L’impresa comune Clean Sky 2 (CSJU) è un partenariato pubblico-privato tra la Commissione europea e l’industria aeronautica europea che mira a raggiungere obiettivi di prestazione ambientale nel settore aeronautico.

Di concerto con la Commissione, l’impresa comune contribuisce a elaborare il piano di lavoro del più grande programma di ricerca europeo in tema di sviluppo di tecnologie innovative e all’avanguardia volte a ridurre le emissioni di CO2 e di altri gas e il rumore prodotti dagli aeromobili.

Green vision

Attraverso questo programma si promuove quindi lo sviluppo di tecnologie pulite e rivoluzionarie per il trasporto aereo.

Accelerando la diffusione di queste tecnologie, Clean Sky 2 contribuirà a realizzare le priorità strategiche ambientali e sociali dell’Europa e promuoverà nel contempo la competitività e una crescita economica sostenibile.

Finanziato dal programma quadro dell’Unione europea di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020, il programma di ricerca di Clean Sky contribuisce a rafforzare la cooperazione nell’industria aeronautica europea, la leadership mondiale e la competitività del settore.

Come presentare proposte progettuali?

Per presentare proposte progettuali in uno dei 68 topic dell’invito pubblicato è necessario iscriversi sul portale partecipanti del programma Horizon 2020.

Quali sono le tempistiche per presentare proposte?

Le proposte potranno essere presentate a partire dal 3 maggio 2018 e fino al 12 luglio 2018, per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il programma di lavoro di Clean Sky 2.

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Il programma LIFE dell’Unione europea ha pubblicato il bando 2018 per la presentazione di proposte progettuali. Attraverso due sottoprogrammi, Ambiente e Azione per il clima, LIFE finanzia progetti nell’ambito della conservazione della natura, della protezione ambientale e dell’azione per il clima.

Che tipo di azioni sono previste?

Il programma LIFE prevede due tipologie di azione principali, ovvero i progetti tradizionali e i progetti integrati.

I progetti tradizionali possono essere coordinati da qualsiasi soggetto giuridico registrato nell’UE, comprese istituzioni pubbliche, imprese ed organizzazioni non governative. Si rivolgono principalmente alla dimostrazione di buone pratiche, alla conduzione di progetti pilota, alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica o alla diffusione di nuove pratiche ambientali.

I progetti integrati si rivolgono invece all’implementazione su ampia scala (regionale, multi-regionale, nazionale o trans-nazionale) di piani o strategie definite dalla legislazione Ue o in applicazione di altre iniziative decise dall’Ue e dagli stati membri.

Come si fa a presentare proposte progettuali per LIFE 2018?

La procedura di presentazione delle proposte progettuali per il programma LIFE è stata parzialmente semplificata per il bando 2018, con particolare riguardo ai progetti tradizionali su ambiente ed uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità. La nuova procedura per questa tipologia di progetti è articolata in due fasi.

Nella prima i proponenti dovranno presentare una nota concettuale che fornisca una breve descrizione dell’idea di progetto entro metà Giugno. La proposta progettuale completa dovrà poi essere presentata in autunno 2018.

La nuova procedura non si applica ai progetti tradizionali del sottoprogramma Azione per il clima e ai progetti integrati per i quali è prevista una procedura ad una sola fase con la presentazione della proposta progettuale completa entro settembre 2018.

Cosa deve contenere la nota concettuale da presentare nella prima fase?

La nota concettuale da presentare nella prima fase deve avere una lunghezza di circa 10 pagine e riguarderà una breve presentazione dei contenuti del proposta progettuale, includendo in particolare:

  • informazioni di base sul beneficiario coordinatore;
  • problema ambientale interessato (per le componenti ambiente e informazione e governance) o descrizione delle specie, degli habitat e della biodiversità oggetto del progetto (per le componenti natura e biodiversità);
  • obiettivi del progetto; partner del progetto (informazioni sul coordinamento e sui beneficiari associati e sui cofinanziatori del progetto);
  • azioni e mezzi;
  • risultati e impatti attesi del progetto;
  • sostenibilità dei risultati;
  • rischi e limiti del progetto;
  • il valore aggiunto del progetto a livello UE (inteso come contributo alle priorità e agli obiettivi del programma LIFE);
  • il carattere pilota o dimostrativo del progetto (e/o le migliori pratiche per il settore “Natura e biodiversità”);
  • un bilancio indicativo per il progetto.

Quali sono le risorse disponibili per LIFE 2018?

Il bando 2018 dispone di un budget totale di 397 milioni di euro, di cui 317 dedicati al sottoprogramma Ambiente e 80 per il sottoprogramma Azione per il Clima.

Per ulteriori informazioni sul programma, sul bando, sui documenti per presentare domanda e sulle deadline per le diverse tipologie di azione, visitare il sito della call.

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La Banca Europea per gli Investimenti (BEI), ha annunciato il lancio di un programma di finanziamenti a supporto degli investimenti nel settore dell’agricoltura e della bioeconomia, ovvero nella catena del valore legata alla produzione e alla lavorazione di alimenti, materiali ed energia sulla base di risorse biologiche rinnovabili.

Bioeconomia e agricoltura: due priorità per l’Ue

“Le catene del valore dell’agricoltura e della bioeconomia sono fattori determinanti per l’economia europea” ha dichiarato il Presidente della BEI, Werner Hoyer, aggiungendo: “Il programma rafforzerà la competitività e creerà un elevato numero di posti di lavoro nelle aree rurali e nei piccoli centri abitati.

In questo modo potrà contribuire a porre un freno ai movimenti migratori tra campagna e città e, insieme ad altri progetti e misure, rappresenterà una soluzione allo spopolamento delle campagne sostenendo lo sviluppo economico rurale”.

Phil Hogan, Commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, ha aggiunto: “Agevolare l’accesso ai finanziamenti per sbloccare investimenti nel settore agricolo è fondamentale per mantenere la leadership dell’Europa nel campo dei prodotti alimentari di qualità. Con il sostegno del Piano Juncker, il programma di investimenti della BEI rilancerà l’occupazione e la crescita dell’economia rurale europea”.

Il programma di finanziamenti rientra infatti in una più ampia serie di misure della BEI a beneficio di tali settori e sarà garantito attraverso il bilancio dell’Ue nel quadro del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), elemento cardine del Piano di investimenti per l’Europa della Commissione europea il cosiddetto Piano Juncker.

Un nuovo regolamento, entrato in vigore all’inizio del 2018, ha recentemente ampliato l’ambito di applicazione del FEIS, includendovi l’agricoltura sostenibile e la bioeconomia come settori specifici di intervento.

Budget e il periodo di attuazione del programma della BEI

Secondo quanto dichiarato da Andrew McDowell, Vicepresidente della BEI responsabile per la bioeconomia, si prevede che i 400 milioni di euro del programma potranno sostenere investimenti nel settore per oltre 850 milioni di euro in tutta Europa.

I progetti previsti nell’ambito del programma saranno attuati nel periodo 2018-2022.

Gli obiettivi del programma

Il programma intende contribuire alla promozione delle catene del valore della bioeconomia e al conseguimento delle finalità dell’Ue e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) in materia di ambiente e di economia verde a basse emissioni di carbonio.

Nonostante l’entità e l’importanza nell’economia europea, il settore dell’agricoltura e della bioeconomia è in gran parte costituito da aziende e cooperative difficili da raggiungere con lo strumento del prestito diretto e che usufruiscono di investimenti relativamente modesti.

Attraverso banche commerciali in tutta europea, la BEI si è già attivata con prestiti multibeneficiario, sostenendo l’attuazione di progetti da parte di agricoltori e di piccole e medie imprese attive nella bioeconomia.

Attraverso il programma, la BEI incrementerà il proprio impatto sul settore grazie al rafforzamento della competitività delle aziende europee che, disponendo di maggiori capacità e risorse per effettuare investimenti a lungo termine nell’innovazione, potranno sviluppare e commercializzare prodotti e servizi a maggior valore aggiunto.

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