La Commissione europea propone il nuovo programma InvestEU

In vista del prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, la Commissione ha proposto di istituire il programma InvestEU (attivo dal 2021 al 2027), che accorperà i finanziamenti dell’UE attualmente disponibili in un’unica struttura in grado di fornire prestiti e garanzie ai suoi beneficiari.

Attirando investimenti pubblici e privati, InvestEU potrebbe generare oltre 650 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi in tutta l’UE in un periodo di 7 anni.

Il programma ricalcherà il modello rappresentato dal piano di investimenti per l’Europa, il FEIS. Con InvestEU, la Commissione intende stimolare l’occupazione, gli investimenti e l’innovazione in Europa, incentivando la trasparenza e la crescita del settore privato.

In accordo con quanto dichiarato dal Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, grazie al piano di investimenti per l’Europa sono già stati mobilitati 290 miliardi di euro di investimenti e finanziate ben 635.000 piccole imprese. InvestEU mira inoltre a realizzare obiettivi quali la sostenibilità, l’eccellenza scientifica e l’inclusione sociale, dando agli Stati membri la possibilità di beneficiare dei fondi UE attraverso il fondo di garanzia.

Il Fondo InvestEU consisterà in un solo programma dotato di identità propria e requisiti coerenti, che verranno estesi a tutti i fruitori del sistema di finanziamento, inclusi gli intermediari finanziari. Infine, il carattere fortemente centralizzato del programma aiuterà a evitare le sovrapposizioni e agevolerà la cooperazione nello svolgimento delle attività di finanziamento e consulenza.

Tre strumenti faranno parte del programma InvestEU

1. Il Fondo InvestEU promuoverà gli investimenti sia pubblici che privati nell’UE per ovviare al calo di investimenti che ostacola la crescita in Europa. Il fondo permetterà di mobilitare investimenti pubblici e privati tramite una garanzia del bilancio dell’UE di 38 miliardi di euro, che sosterrà i progetti di investimento di partner finanziari quali la Banca europea per gli investimenti (BEI) e altri, accrescendone la capacità di rischio.

Il fondo consentirà anche di promuovere settori diversi in modo flessibile, ossia adattandosi alle diverse priorità politiche e condizioni di mercato.

InvestEU darà sostegno a quattro settori:

  • infrastrutture sostenibili;
  • ricerca, innovazione e digitalizzazione;
  • piccole e medie imprese;
  • investimenti sociali e competenze.

La BEI, in qualità di banca pubblica dell’UE, continuerà ad essere il partner finanziario principale della Commissione.

A essa potranno aggiungersi altre istituzioni finanziarie internazionali attive in Europa, quali la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca mondiale, la Banca del Consiglio d’Europa e le banche di promozione nazionali. In tal modo si potranno utilizzare al meglio le competenze locali, nazionali ed europee dei nostri partner finanziari.

Infine, il Fondo InvestEU aiuterà gli Stati membri nell’utilizzo dei fondi UE loro destinati, ad usufruire della garanzia dell’UE, rafforzando gli investimenti nazionali e regionali. Essi potranno aumentare la copertura della garanzia dell’UE convogliando fino al 5% dei fondi loro assegnati nel quadro della politica di coesione.

2. Il Polo di consulenza InvestEU integrerà i 13 diversi servizi di consulenza disponibili in un solo sportello di supporto e fornirà assistenza tecnica per favorire la preparazione, l’organizzazione e l’implementazione di progetti, prestando particolare attenzione allo sviluppo delle capacità.

Lo scopo è quello di stimolare la crescita del numero di beneficiari per nuovi segmenti di mercato, soprattutto nel caso in cui le dimensioni ridotte del singolo progetto facciano aumentare i costi di attuazione dello stesso.

Nelle sue attività di supporto tecnico, il polo di consulenza InvestEU prenderà in considerazione le specificità dei mercati negli Stati che usufruiscono del Fondo di coesione e aiuterà a creare un maggior numero di progetti. InvestEU si pone inoltre l’obiettivo di raggiungere un equilibrio geografico, recando vantaggio a tutti gli Stati membri senza distinzioni in termini di grandezza o sviluppo dei rispettivi mercati.

3. Il Portale dei progetti di investimento europei riunirà i più importanti investitori e promotori ed incentiverà lo sviluppo di progetti di investimento in tutta l’Unione Europea.

Il portale divulgherà una grande quantità di dati facilmente accessibili ed immediatamente utilizzabili, assicurando una forte visibilità ai progetti, e fornendo agli investitori nuove occasioni di investimento. A tale proposito, sarà istituito un comitato per consentire alla Commissione di rivolgersi ai propri partner finanziari e agli Stati membri nella fase iniziale di strutturazione dei progetti di investimento, di condividere dati e informazioni andando di pari passo con l’evoluzione dei mercati.

La Commissione dovrà accertare che i progetti proposti rispettino le norme dell’UE. Solo quelli che risultano conformi potranno passare alla fase successiva di verifica ed essere soggetti alla valutazione attenta di una squadra di progetto incaricata di assicurare il soddisfacimento dei criteri qualitativi e di due diligence.

Quali sono i requisiti di ammissibilità per i progetti?

Il regolamento finanziario stabilisce i requisiti di ammissibilità dei progetti: essi, innanzitutto, avranno bisogno dell’approvazione dell’UE; dovranno essere economicamente sostenibili e dovranno saper attrarre nuovi investitori, idealmente anche privati; dovranno inoltre fornire un supporto all’attuazione delle politiche dell’UE.

La Commissione auspica che un accordo sul bilancio complessivo a lungo termine dell’UE e sulle relative proposte settoriali sia raggiunto in tempi brevi al fine di garantire che i fondi dell’UE comincino subito a dare benefici. Un eventuale ritardo potrebbe provocare un ulteriore calo di investimenti pubblici e privati nell’UE ostacolando gli obiettivi di crescita, occupazione ed innovazione negli Stati membri.

Per maggiori informazioni sul programma InvestEU è possibile consultare il sito UE disponibile qui.

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La community digitale dello European Innovation Council è in continua crescita e può ora riunirsi online attraverso una piattaforma esclusiva. Le imprese finanziate nel contesto dello European Innovation Council, ovvero attraverso SME Instrument, Fast track to innovation, Open e Horizon Prizes, potranno ora creare nuove connessioni, condividere idee e incontrare potenziali partner e investitori in un nuovo spazio digitale dedicato.

A cosa serve la piattaforma online dello EIC?

La nuova piattaforma online mira a diventare uno sportello unico per gli alumni dello European Innovation Council, ma anche per gli investitori e altre imprese, dove tutti questi attori potranno interagire tra loro sulla base del profilo, degli interessi e degli obiettivi commerciali. La piattaforma online dello EIC fungerà anche da portale di accesso per tutti i servizi di accelerazione delle imprese, compresa la registrazione agli eventi, l’accesso ai contatti e ad un servizio di feedback.

Le aziende finanziate nel contesto dello EIC saranno in grado di scambiare informazioni con potenziali partner e altre imprese attraverso storie, ricerche tematiche e discussioni. La piattaforma consentirà loro di elencare gli attuali obiettivi di business sul loro profilo e di partecipare allo strumento ScaleUp EU – un servizio automatico di match-making basato sul profilo delle aziende e degli investitori.

Un’altra interessante caratteristica che sarà offerta dai moderatori della piattaforma online dello EIC è una lista di eventi organizzati o promossi dai membri in gruppo, dando così accesso ad opportunità di networking rilevanti per tutti i beneficiari dello EIC.

Una volta lanciata, la piattaforma sarà aperta alle imprese pilota EIC, ma anche ad altri attori quali la comunità di supporto, compresi i project officer, i membri della giuria di valutazione della fase 2 dello EIC, i coach aziendali e gli investitori che operano nei paesi che partecipano al programma quadro di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

Gli inviti ad aderire alla piattaforma saranno inviati a tutti i beneficiari e ai servizi di supporto.

Se non hai accesso, ma ti senti in linea con il profilo, contatta il team di supporto attraverso la comunità EIC.

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Che cos’è L4MS?

Il programma Logistics for Manufacturing SMEs (L4MS) ha lanciato il suo primo invito a presentare proposte per la realizzazione di esperimenti applicativi (AEs) di automatizzazione logistica nelle PMI e mid-cap manifatturiere.

L4MS è un progetto lanciato nel contesto del partenariato pubblico-privato per le Fabbriche del Futuro (EFFRA). Il progetto si propone di avviare un programma di accelerazione per le PMI e le mid-cap manifatturiere europee per supportarle nell’automatizzare i processi logistici interni agli impianti produttivi.

Il programma offre uno sportello unico per ottenere tutti i servizi tecnici e non tecnici di cui le imprese hanno bisogno. L’obiettivo del programma è quello di individuare soluzioni economiche ed efficaci di automatizzazione della logistica interna, che siano alla portata delle PMI e delle mid-cap. L4MS mira quindi a sbloccare il potenziale di innovazione dell’industria manifatturiera europea affrontando le sfide logistiche intra-fabbrica e fornendo un ecosistema integrato e paneuropeo per affrontare queste sfide.

Quali strumenti mette a disposizione L4MS?

L4MS mette a disposizione una virtualizzazione completa dell’automazione logistica attraverso l’uso della piattaforma Open Platform for Innovations in Logistics (OPIL) in combinazione con un simulatore di fabbrica 3D al fine di consentire l’implementazione economica di soluzioni logistiche eccezionalmente piccole e flessibili che non richiedono cambiamenti infrastrutturali, nessun fermo macchina e nessuna esperienza interna, rendendo quindi gli investimenti nell’automazione logistica interessanti e accessibili per le PMI manifatturiere.

Quale supporto attraverso il bando pubblicato?

L’invito aperto pubblicato mira a convalidare la rapida ed economica implementazione di robot mobili nelle PMI e mid-cap del settore manifatturiero.
Gli esperimenti applicativi dimostreranno il valore della soluzione nel ridurre i tempi e i costi di installazione, implementazione e configurazione e saranno condotti utilizzando strumenti per i quali L4MS offrirà licenze gratuite e una guida completa.

Le proposte dovrebbero riguardare l’implementazione di piccole soluzioni di automazione logistica che affrontino gli ostacoli incontrati dalle PMI manifatturiere quali, ad esempio:
• Soluzioni logistiche completamente automatizzate end-to-end;
• Soluzioni logistiche automatizzate ibride (collaborazione uomo-robot);
• Soluzioni logistiche automatizzate altamente configurabili;
• Soluzioni logistiche multi-vendor.

Per ciascun esperimento applicativo è disponibile un budget fino a 250.000 euro.

La deadline per presentare proposte di partecipazione agli esperimenti applicativi è il 30 novembre 2018.
Per ulteriori informazioni e presentare domanda di partecipazione, visitare la pagina disponibile qui.

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Entro il 31 dicembre 2018 l’Italia dovrà presentare alcuni rendiconti e documenti necessari per ottenere i fondi europei dei piani di programmazione 2014-2020, rispettando diversi target per poter assorbire le risorse stanziate a Bruxelles. Se l’Italia non riuscisse a rispettare queste scadenze, ipotesi tutt’altro che remota, buona parte delle risorse tornerebbe a Bruxelles. 

E il quadro emerso dal rendiconto di metà anno è tutt’altro che confortante: l’Agenzia per la Coesione Territoriale ha infatti reso noto che su un totale di 51 programmi operativi 19 non hanno raggiunto il target. Nel complesso, la spesa che è stata certificata alla Commissione si attesta leggermente al di sotto di 4,5 miliardi per un totale corrispondente di 2,8 miliardi di rimborsi dal bilancio comunitario UE: entro la fine dell’anno dovranno essere richiesti a Bruxelles circa 2,5 miliardi di euro, poco meno dellea metà.

La situazione è, naturalmente, molto diversificata. Come nota Il Sole 24 Ore in un approfondimento, infatti, sommando le situazioni di ritardo con quelle in cui il target è stato raggiunto, emerge che l’obiettivo di rimborsi da chiedere è stato addirittura superato di 203 milioni. Ciononostante né il quadro generale, né la situazione specifica di alcuni Programmi sono rassicuranti. È il caso, ad esempio, del Fondo Sociale Europeo (FSE), in particolare per alcune regioni come Sicilia e Calabria. 

La stessa Agenzia per la Coesione sottolinea che il ritardo di certificazione di alcuni Programmi è conseguenza delle complessità sia organizzative che operative delle procedure e delle regole europee. Questo non può tuttavia distogliere l’attenzione da un cronico e particolare deficit italiano di capacità nel portare avanti i progetti, un problema nella gestione dei fondi comunitari non nuovo per istituzioni e imprese italiane. Un atteggiamento che deve cambiare per poter sfruttare a pieno le opportunità dei fondi comunitari.

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È online l’homepage di SpaceUp, il progetto europeo che mira ad accompagnare 60 startup innovative del settore spazio e non, lungo il percorso che conduce dallo sviluppo di un’idea di business fino al suo lancio sul mercato, favorendone il posizionamento come leader del settore a livello internazionale.

Quali sono gli orientamenti dell’Ue nel settore spazio?

Le tecnologie, i dati e i servizi spaziali sono diventati indispensabili nella vita quotidiana dei cittadini europei e sono fondamentali per consentire all’Europa di portare avanti i propri interessi strategici.

Grazie a consistenti investimenti, l’Ue dispone attualmente di un forte vantaggio nel settore spaziale e l’industria spaziale europea è una delle più competitive. Vi sono tuttavia molte nuove sfide e molti nuovi competitori a livello globale.

Con l’ultima proposta di budget per il periodo 2021-2027, l’Ue ha recentemente confermato una consistente quota di investimenti nel settore spazio, prevedendo  uno stanziamento di 16 miliardi di euroa sostegno di un programma spazialeche andrà a beneficiare particolarmente i programmi EGNOS e Galileo di navigazione satellitare (9,7 miliardi di euro) e il programma Copernicus di osservazione della terra (5,8 miliardi di euro).

Con il lancio di 4 nuovi satelliti, avvenuto il 25 Luglio scorso, l’Ue si avvicina sempre di più a raggiungere entro il 2020 la piena capacità operativa del programma Galileo che consentirà alle PMI e ai cittadini europei di accedere a diverse tipologie di servizi di navigazione e posizionamento quali ad esempio Galileo Open Service, un servizio gratuito di posizionamento, navigazione e cronometraggio; il servizio di ricerca e salvataggio di Galileo, che consente la localizzazione dei segnali di soccorso provenienti da un segnalatore abilitato; il servizio pubblico regolamentato Galileo, destinato alle autorità pubbliche per usi sensibili dal punto di vista della sicurezza (ad es. per operazioni militari).

Qual è l’obiettivo di SpaceUp?

Il progetto SpaceUp è allineato a questa strategia di investimenti e supporto per il settore spazio. L’obiettivo del progetto è di intercettare start-up innovative nel settore spazio e non, individuandone 60 tra quelle a più alto potenziale di successo.

Attraverso il supporto fornito alle start-up coinvolte, il progetto mira a:

  • consolidare il settore spazio in Europa;
  • aumentare l’utilizzo dei dati disponibili attraverso i sistemi di osservazione della terra a livello europeo (EGNOS, GALILEO, COPERNICUS);
  • incentivare l’adozione di soluzioni del settore spazio in altri settori e viceversa.

Come partecipare a SpaceUp?

Attraverso il sito web sarà possibile iscriversi alla Newsletter di SpaceUp per ricevere aggiornamenti ed informazioni puntuali sull’avanzamento del progetto e sulle attività svolte.

Sarà inoltre presto resa disponibile sul sito la domanda da compilare al fine di prendere parte alla selezione delle start-up che potranno usufruire dei servizi e del supporto altamente personalizzati che i partner del progetto metteranno a disposizione.

Che tipo di supporto riceveranno le start-up selezionate da SpaceUp?

Le start-up selezionate avranno accesso ad un primo pacchetto di servizi basati su un’analisi approfondita di aspetti quali risorse umane, definizione del business model, tutela della proprietà intellettuale, opportunità di accesso ai finanziamenti pubblici e privati, strategie di diversificazione e di inserimento in altri settori industriali.

A conclusione di questo processo, le start-up selezionate prenderanno parte alle Space Academies, sei eventi che avranno luogo in diverse location Europee all’interno di ecosistemi ad alta intensità di attività, progetti ed imprese del settore spazio.  Le Space Academies offriranno agli start-upper selezionati una ulteriore occasione di formazione, approfondimento, supporto, matchmaking, networking e incontro di investitori e business partner.

Chi sono i partner coinvolti?

Sotto il coordinamento del cluster Aviaspace di Brema, sono otto i partner che si affiancheranno ad IBS Consulting nelle attività del progetto: la European Trade Association for Business Angels, Seed Funds and Early Stage Market Players (EBAN), il Fraunhofer Institute for Production Systems and Design Technology (Fraunhofer IPK), l’International Association of Science Parks and Areas of Innovation (IASP), Gi Group, lo European Panel of Space SME Associations (SME4SPACE), la piattaforma di crowdfunding 200Crowd, il Consorzio di Ricerca Hypatia e Lazio Innova.

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Nell’ambito dello European Innovation Council, la Commissione europea sosterrà 14 progetti per accelerare l’immissione sul mercato delle innovazioni sviluppate. Ciascun progetto riceverà circa 2 milioni di euro attraverso lo strumento “Fast Track to Innovation” ricompreso nello European Innovation Council e finanziato nell’ambito del programma europeo di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

I 14 progetti coinvolgono 59 partner, tra cui piccole e medie imprese, partner industriali, università e organizzazioni senza scopo di lucro, provenienti da 18 paesi diversi. Grazie a questi finanziamenti e a un sostegno supplementare per l’accelerazione delle attività delle imprese, i progetti potranno portare avanti le loro attività di ricerca ed innovazione su prodotti e servizi da lanciare sul mercato.

Che cos’è lo strumento “Fast Track to Innovation”?

Lo strumento “Fast Track to Innovation” è una parte centrale dello European Innovation Council, che mira a supportare lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti, servizi, processi o modelli aziendali radicalmente innovativi che abbiano il potenziale di aprire nuovi mercati.

Lo strumento “Fast Track to Innovation” offre fino a 3 milioni di euro a consorzi composti da 3-5 partner, tra cui piccole e medie imprese (PMI), grandi imprese, centri di ricerca, università, organizzazioni di cluster, associazioni industriali, incubatori di imprese, investitori e settore pubblico.  Lo strumento si rivolge a tecnologie, concetti e modelli commerciali innovativi relativamente maturi e vicini al mercato.

Oltre al supporto finanziario, i partecipanti hanno accesso a servizi gratuiti di business coaching e di accelerazione.

Quali progetti sono stati selezionati?

All’ultima deadline del 31 maggio 2018 la Commissione europea aveva ricevuto 2016 proposte. Tra i progetti selezionati per il finanziamento figurano una tecnologia di riciclaggio per introdurre nelle linee di produzione gomma proveniente da pneumatici “a fine vita” come sostituto della gomma vergine, un sistema per il trattamento della fibrillazione atriale persistente, uno strumento di intelligenza artificiale che migliora la qualità video e diminuisce il volume di dati e traffico legati allo streaming video e una pompa di calore stirling per uso industriale ad alte temperature.

Quali sono le prossime deadline?

Le prossime deadline per la presentazione di proposte progettuali da finanziare attraverso lo strumento “Fast Track to Innovation” sono il 23 ottobre 2018 e il 21 Febbraio 2019.

 

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Le piccole e medie imprese utilizzano solo in minima parte il sistema della proprietà intellettuale. La stragrande maggioranza delle PMI (99%) non possiede alcun brevetto, il 91% non possiede alcun marchio registrato e solo lo 0,7% possiede un design registrato. Nove PMI su dieci non sono quindi titolari di alcun diritto di proprietà intellettuale e solo pochissime possiedono titoli di proprietà intellettuale a livello europeo.

Questo si traduce spesso in una perdita notevole di opportunità di crescita e sviluppo. Le PMI che decidono di tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale generano infatti il 32% di entrate in più rispetto ad imprese omologhe che non fanno altrettanto.

Molte PMI affermano di non possedere una conoscenza approfondita della proprietà intellettuale e di non essere in grado di valutare i vantaggi della sua tutela. D’altra parte i costi per garantire un livello di tutela adeguato possono essere elevati e implicano consulenze legali esterne. Le competenze tecniche di un consulente nella redazione delle domande di brevetto è tuttavia un passo necessario per garantire una protezione efficace.

Quale supporto in materia di proprietà intellettuale dal programma COSME?

Per rispondere a queste esigenze è necessario un servizio di consulenza che esamini tutti i prodotti e i servizi offerti dalle PMI e la loro strategia commerciale al fine di suggerire le modalità di tutela più adeguate della proprietà intellettuale. Un sistema di servizi per l’analisi preliminare della proprietà intellettuale è stato già sviluppato in alcuni paesi europei e costituisce un valido strumento di supporto alle PMI in questa materia.

Nel contesto del programma europeo per la Competitività delle PMI, COSME, è attualmente aperto un bando per finanziare progetti ed azioni che mirino a facilitare l’accesso delle PMI ad una maggiore tutela della proprietà intellettuale.

I soggetti finanziati attraverso il bando dovranno svolgere delle attività di informazione sui vantaggi derivanti dall’uso dei diritti di proprietà intellettuale e sulle opportunità legate al nuovo brevetto unitario. Le azioni dovranno inoltre supportare direttamente le PMI rimborsando una parte dei costi associati al deposito dei brevetti.

A chi si rivolgeranno le attività dei progetti finanziati attraverso il bando COSME?

Per massimizzare l’impatto, le azioni finanziate dal bando COSME dovranno concentrarsi sulle imprese altamente innovative, quali ad esempio le PMI che detengono il “Seal of Excellence” del programma Horizon 2020 o le imprese che abbiano un elevato potenziale di sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale.

Che tipo di attività di supporto saranno fornite?

I progetti finanziati dovranno quindi garantire la fornitura di servizi di informazione, amministrativi e di rimborso in materia di tutela della proprietà intellettuale. Il sostegno alle PMI sarà quindi articolato in:

• Consulenza gratuita e analisi preliminare per le PMI al fine di agevolare la valutazione del potenziale associato alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale per lo sviluppo della loro attività;
• Sostegno mediante la copertura parziale dei costi relativi al deposito di brevetti che coprono più di due paesi presso l’Ufficio europeo dei brevetti, nella misura del 75% della tassa sul brevetto europeo e fino a un massimo di 2.500 euro per impresa;
• Sostegno mediante il cofinanziamento dei costi di consulenza legale esterna da parte di consulenti in materia di proprietà intellettuale per la preparazione delle domande di brevetto e delle procedure amministrative, nella misura del 50% dei costi della consulenza legale e fino ad un massimo di 2 000 EUR per impresa.

Per ulteriori informazioni visitare la pagina del bando disponibile qui.

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Il progetto AMable ha lanciato la prima open call for proposals per trovare idee innovative sviluppate da gruppi di sperimentazione nel settore della produzione additiva.

I team selezionati saranno supportati dal progetto AMable per sviluppare ed implementare un’idea trasformandola in un prodotto finito, ricevendo servizi in tutte le fasi di sviluppo del prodotto, dalla progettazione alla finitura.

Che cos’è il progetto AMable?

AMable è un progetto che mira a fornire sostegno alle PMI e alle mid-cap, supportandole nell’adozione delle tecniche e delle soluzioni offerte dalla produzione additiva.

L’obiettivo del progetto AMable è quindi quello accelerare l’adozione delle tecnologie di produzione additiva, dalla progettazione alla produzione di parti pienamente funzionali, in tutta l’Unione europea.

AMable contribuisce al partneriato pubblico-privato delle “Fabbriche del futuro” (FoF) e all’iniziativa I4MS (ICT for Manufacturing SMEs).

In tutte le tecnologie, dalle materie plastiche, ai polimeri e ai metalli, AMable offre servizi mirati per le imprese che si stanno avvicinando alla produzione additiva, per gli appassionati e gli esperti, articolando il supporto in quattro fasi:

Fase concettuale
In questa fase si definisce l’idea del prodotto e si sviluppano scenari di implementazione adeguati con il supporto di tecnologie di realtà aumentata e virtuale che consentono di discutere in modo approfondito caratteristiche e funzionalità. In questa fase iniziale, AMable offre anche uno strumento per la valutazione del business case per una prima stima della fattibilità economica del prodotto
Fase di costruzione
In questa fase gli esperti di AMable offrono supporto nella simulazione delle proprietà del prodotto (quali la fluidodinamica o i casi di carico) al fine di garantire il raggiungimento di tutte le caratteristiche attese
Fase di stampa
In questa fase si procede dalla valutazione approfondita del modello 3D alla stampa, passando attraverso la preparazione dei dati e l’esecuzione delle prime stampe
Fase finale
In questa fase si procede con una finitura che rende il prodotto pronto per l’uso

A chi si rivolge la call di AMable?

La open call for proposals di AMable è alla ricerca di idee originali e prodotti fabbricati attraverso tecniche e soluzioni offerte dalla produzione additiva, che siano economicamente e tecnologicamente sostenibili e vantaggiose.

I team di sperimentazione selezionati per ricevere supporto attraverso il progetto AMable devono essere composti da una PMI o una mid-cap che ricoprano il ruolo di fornitori e da una persona giuridica che ricopra il ruolo di utente e che rappresenti il segmento di mercato del prodotto previsto (preferibilmente una PMI).

Inoltre, il team di sperimentazione deve identificare un partner AMable che possa ricoprire il ruolo di tutor nel progetto di sviluppo e sperimentazione applicativa del prodotto.

Quale supporto riceveranno i team di sperimentazione selezionati?

Ciascun team di sperimentazione selezionato riceverà un supporto finanziario fino a 60.000,00€ con un tasso di cofinanziamento del 70%.
I team selezionati potranno inoltre usufruire di tutti i servizi offerti direttamente dal progetto AMable, quali: modellazione e simulazione; acquisizione e analisi dei dati; certificazione di qualità; post-produzione; sostegno, formazione e riqualificazione dei dipendenti nella progettazione per la produzione additiva; sostegno allo sviluppo tecnologico e all’accrescimento delle competenze. Per ulteriori indicazioni sui servizi offerti consultare l’Annex alle linee guida della call disponibile qui.

Come presentare una proposta?

Per presentare una proposta occorre utilizzare il template disponibile qui. La deadline per la presentazione delle proposte è il 1° Ottobre 2018. Per ulteriori informazioni sulle tipologie di progetto e di attività finanziabili, consultare le linee guida della call disponibili qui o il sito web del progetto AMable.

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Che cos’è il programma WORTH?

Attraverso il sostegno finanziario e l’accesso ad altre opportunità, il programma WORTH Partnership Project promuove collaborazioni transnazionali e intersettoriali per lo sviluppo di prodotti con un approccio innovativo basato sul design.

I partenariati possono riunire professionisti e creativi, piccole e medie imprese nel settore manifatturiero, start-up ed imprese specializzate in tecnologie avanzate. L’iniziativa è finanziata dal programma dell’UE per la competitività delle piccole e medie imprese (COSME).

A quali settori è rivolto il programma WORTH?

L’invito a presentare proposte progettuali del programma WORTH è aperto alle piccole e medie imprese (PMI) e alle start-ups in settori industriali quali:
• Arredamento;
• Tessile;
• Calzature;
• Accessori;
• Oreficeria;
• Cuoio e pelle.

Che tipo di supporto riceveranno le start-up e le PMI selezionate?

I progetti selezionati riceveranno:
• 10.000 EUR di seed funding per il lancio del progetto (12.000 EUR per i progetti che richiedono tecnologie e/o materiali complessi o avanzati);
• sessioni di coaching individuali su: strategie di branding, sviluppo dei prodotti, posizionamento nel mercato e diritti di proprietà intellettuale;
• supporto nella partecipazione a due fiere ed esposizioni internazionali di settore;
• supporto per massimizzare opportunità di networking e collaborazioni intersettoriali.

Cosa sono i partnership projects?

I partnership projects del programma WORTH devono mirare a creare prodotti attraverso un approccio innovativo basato sul design.
Ciascun partenariato può riunire da due a tre soggetti con profili diversi:
• designer – liberi professionisti, studi di design e start-up;
• maker – artigiani e PMI produttrici;
• imprese tecnologiche – innovatori, laboratori tecnologici, fornitori di tecnologie e start-up.

Il programma WORTH prevede di creare e sostenere 150 partenariati in quattro anni.
Il primo invito a presentare proposte progettuali del porgramma WORTH si è concluso nel dicembre 2017 con 25 partenariati selezionati tra più di 100 candidature e progetti che coprono un’ampia gamma di settori industriali in 20 diversi paesi europei.

Come presentare domanda?

Informazioni più dettagliate su come presentare la propria candidatura, sui criteri di eleggibilità per i soggetti proponenti e per i partenariati da formare sono disponibili sul sito web del programma WORTH, dove è stato pubblicato il secondo invito a presentare proposte. La deadline per la presentazione delle candidature è il 24 ottobre 2018.

WORTH Community

La WORTH Community conta 650 membri internazionali provenienti da diverse tipologie di industrie creative. Tutti i membri sono registrati sulla piattaforma WORTH e sono aperti a nuove collaborazioni. Registrandosi alla WORTH Community è possibile cercare un partner con il quale presentare una proposta progettuale.

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Quale ruolo per le fabbriche intelligenti in Horizon Europe?

La proposta della Commissione Europea per il prossimo programma quadro di Ricerca ed Innovazione, Horizon Europe, esprime rinnovate ambizioni con riguardo alla tematica delle fabbriche intelligenti, particolarmente attraverso la continuità che si intende dare al partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Nonostante l’assenza di una focus area o di un pilastro specifico, l’inclusione dell’industria nel pilastro dedicato alle sfide globali e alla competitività industriale ne sottolinea la rilevanza per l’economia, l’ambiente e la società europei. Nel contesto della trasformazione in corso dell’industria manifatturiera, l’inclusione di un cluster per l’area digitalizzazione e industria e la relativa dotazione finanziaria proposta di 15 miliardi di euro, sono elementi che indicano la priorità e l’importanza strategica attribuite alle fabbriche intelligenti.

L’accento posto dalla proposta per il nuovo programma Horizon Europe sul sostegno a progetti di ricerca e innovazione con un significativo aspetto dimostrativo rappresenta un segnale di approvazione per l’approccio attualmente promosso nell’ambito del partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Come contribuire alla definizione delle strategie europee sulle fabbriche intelligenti?

In questo quadro e al fine di fornire un contributo al nuovo programma quadro, l’associazione europea per le fabbriche del futuro – EFFRA, che rappresenta il lato privato del partenariato europeo delle Fabbriche del futuro ha avviato una consultazione online.

Attraverso la consultazione, EFFRA mira a raccogliere opinioni e pareri che possano contribuire a definire e strutturare le future priorità di ricerca e innovazione e le linee di sviluppo strategiche per il settore delle fabbriche intelligenti.

A chi è rivolta la consultazione sulle Fabbriche del futuro?

La consultazione europea lanciata da EFFRA è rivolta in primo luogo al mondo dell’industria, della ricerca e dell’università, ma è potenzialmente aperta ad un pubblico più ampio di stakeholders e altre tipologie di attori interessati alla tematica.

Come contribuire alla consultazione sulle Fabbriche del futuro?

Per fornire un contributo alla consultazione lanciata da EFFRA occorre registrarsi e accedere all’Innovation portal di EFFRA. La consultazione è disponibile nella sezione “Profile” dopo aver effettuato l’accesso. Il termine per la presentazione dei contributi è il 14 settembre 2018.

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