Tra il 25 e il 27 giugno, IBS Consulting ha partecipato agli Info days organizzati dalla Commissione europea, sui nuovi bandi di finanziamento per progetti innovativi che hanno come tema l’energia, per l’ultimo anno di attività del programma Horizon 2020.

I bandi aperti per il 2020 avranno come oggetto temi quali:

  • le batterie di nuova generazione,
  • la transizione “verde” delle isole,
  • la cyber-security per la digitalizzazione delle reti elettriche,
  • gli aeroporti “smart”, il
  • coinvolgimento dei consumatori nel meccanismo di domanda-offerta per l’energia, per citarne alcuni.

Queste azioni si andranno a inserire nel quadro della strategia europea 2050 per l’energia, che prevede la riduzione delle emissioni del 80-95% rispetto ai livelli del 1990.

Come raggiungere questo obiettivo senza minare alla competitività europea a livello globale?

Questa e altre sfide potranno essere affrontate grazie all’ambizione dei progetti di innovazione energetica finanziati da Horizon 2020.

Membri dell’Agenzia esecutiva per le PMI (EASME) e dell’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA) hanno inoltre illustrato nel dettaglio il processo di valutazione delle proposte di progetti presentate per le call di Horizon 2020, e delineato una serie di utili suggerimenti per la presentazione di proposte di successo.

Cos’è Horizon 2020, contributi a fondo perduto

Horizon 2020 è il programma europeo per l’innovazione e la ricerca.

Nell’arco di questa programmazione è stata messa a disposizione una cifra di circa 80 miliardi di euro (fondi europei), ai quali si aggiungono gli investimenti privati.

L’obiettivo dello strumento finanziario Horizon 2020 è quello di garantire la competitività dei prodotti, dei servizi e dei brevetti europeinel mercato globale.

Il programma, quindi, ha come obiettivo il raggiungimento di una crescita innovativa, sostenibile e inclusiva mettendo assieme ricerca e innovazione nei campi dell’eccellenza scientifica, leadership industriale e nell’affrontare le sfide sociali.

Questi tre sono i tre pilastri di H2020 a cui si aggiungono due obiettivi specifici che sono “Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione” e “Scienza con e per la Società”.

A chi è rivolto H2020 e quali azioni prevede

Horizon 2020 è rivolto a tutte le persone naturali o giuridiche che possiedono i requisiti finanziari per portare a termine gli obiettivi della ricerca che vengono proposte.

Tutti gli Stati Membri sono eleggibili per partecipare ad H2020, oltre a questi vi è una lista di nazioni associate che possono partecipare (quasi tutte quelle europee ad esclusione di Svizzera, Bielorussia, Russia) e anche nazioni terze al di fuori dell’Europa.

Horizon 2020 include le seguenti azioni nelle call chiusura ad agosto e settembre:

  • azioni di ricerca e innovazione: riguardano attività che mirano a creare nuova conoscenza o ad esplorare la fattibilità di tecnologie, prodotti, processi, servizi o soluzioni nuovi o migliorati. È previsto per queste azioni un finanziamento del 100%.
  • azioni innovative: riguardano attività rivolte direttamente al produrre progetti o accordi o design per prodotti, servizi o processi nuovi o migliorati. Può includere prototipi, collaudi, dimostrazioni, progetti pilota, convalida di prodotti su larga scala e le prime applicazioni commerciali. Il tasso di co-finanziamento è del 70% (rimane del 100% per le no-profit).
  • azioni di coordinamento e sostegno: misure di accompagnamento quali la standardizzazione, disseminazione di risultati, comunicazione, networking, coordinamento o servizi di supporto, confronto sulle policy e scambio di buone pratiche. Sono finanziate al 100%.
  • appalti pre-commerciali (PCP) ed ERA-net COFUND: riguarda principalmente il settore pubblico che viene incoraggiato ad appaltare servizi di ricerca e sviluppo e viene finanziato per circa il 30%.

Le deadlines di agosto e settembre prevedono principalmente azioni di ricerca e innovazione e azioni innovative.

Come presentare domanda, scegli IBS Consulting

Horizon 2020 è un programma vasto in cui è facile perdersi, per presentare domanda è fondamentale avere chiaro il topic e l’area tematica in cui si andrà ad operare.

Una volta chiaro l’area di intervento si deve valutare la fattibilità e controllare le deadline delle call. Quindi, il primo passaggio è quello di verificare se il progetto è effettivamente finanziabile da un’area tematica di Horizon 2020.

Dopodiché, è fondamentale ricercare i partner giusti per il progetto. In H2020 è un fattore discriminante per un progetto finanziabile. Esiste per questa ragione una pagina di ricerca partner, con filtri per area geografica, parole chiave e tipo di finanziamento che aiuta a mettere in contatto i partner. È molto utile come strumento e richiede una semplice registrazione.

Una volta trovata la partnership, nella quale è consigliabile avere un’università, si può cominciare a lavorare sulle tempistiche e sul budget del progetto. La proposta viene creata elettronicamente e se ne deve occupare il partner che coordina il progetto tramite il Tender and Funding Portal.

Il finanziamento da parte della Commissione Europea avviene in due modalità. Può essere continuo, ovvero vengono spediti report continui e di conseguenza vengono erogati i finanziamenti in maniera continuativa,
 periodico, in cui vengono dati i finanziamenti al raggiungimento di milestone o derivable.

Il budget massimo di H2020 per ogni singolo progetto varia molto da topic a topic. Il programma finanzia costi direttamente imputabili al progetto quali: spese del personale, costi di viaggio e consulenze di professionisti, i materiali di consumo utilizzati per i test, le quote di ammortamento di strumenti e attrezzature impiegate nel progetto. Le spese generali sono finanziabili con un limite massimo del 25%

Consigli per le PMI che vogliono affrontare nuovi investimenti.

Come già detto prima H2020 è un programma complesso ed estremamente vasto, conviene quindi affidarsi ad esperti specifici. In particolare, è da notare come il success rate nei primi tre anni di questa programmazione sia stato del 12.6%.

È quindi fondamentale che la progettazione sia preparata nei minimi dettagli e per questo noi di IBS Consulting ci proponiamo di aiutarvi in questa sfida.

È importante notare come gli eventuali finanziamenti di H2020 sono cumulabili con il credito d’imposta in R&S.

Strumenti di Finanza Agevolata per piccole e medie imprese possono fare la differenza in termine di successo aziendale. Contattaci per richiedere dettagli o un incontro. Siamo a vostra disposizione.

Da oggi le micro, piccole e medie imprese possono usufruire del voucher per l’innovation manager.

È infatti entrato oggi in vigore con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, il decreto del Mise che prevede un’agevolazione per l’acquisto di consulenze specialistiche in materia di processi di trasformazione tecnologica e digitale. La dotazione complessiva del voucher è di 75 milioni di euro per il triennio 2019/2021.

L’incentivo è pari a:

  • 40.000 euro per le micro e piccole imprese nel limite del 50% della spesa
  • 25.000 euro per le medie imprese nel limite del 30% della spesa
  • 80.000 euro per le reti d’impresa nel limite del 50% delle spese sostenute.

 

I requisiti per richiedere il voucher

Per richiedere il voucher le imprese devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere micro, piccole o medie imprese con sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio;
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive e devono risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali e non trovarsi in stato di fallimento o liquidazione volontaria;
  • Possono beneficiarne anche le imprese in possesso dei requisiti elencati aderenti a un contratto di rete (numero aderenti non inferiore a 3) a condizione che tale contratto configuri una collaborazione effettiva e stabile e preveda lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale.

 

Chi può iscriversi all’elenco degli Innovation Manager?

Possono presentare domanda di iscrizione le persone fisiche che soddisfino uno dei seguenti requisiti:

  • Essere accreditate negli albi o elenchi dei manager dell’innovazione istituiti presso Unioncamere, le associazioni di rappresentanza dei manager o le organizzazioni partecipate pariteticamente da queste ultime e da associazioni di rappresentanza datoriali;
  • Essere accreditate negli elenchi dei manager dell’innovazione istituti presso le regioni ai fini dell’erogazione di contributi regionali o comunitari.

Possono, inoltre, presentare domanda di iscrizione le persone fisiche che, al momento della presentazione della domanda, siano in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • Dottorato di ricerca in uno dei seguenti settori: 01-Scienze matematiche e informatiche; 02-Scienze fisiche; 03-Scienze Chimiche; 05-Scienze Biologiche; 09-Ingegneria industriale e dell’informazione; 13-Scienze economiche e statistiche;
  • Master universitario di secondo livello in settori relativi ad una delle aree sopraelencate e lo svolgimento di incarichi, per almeno un anno, presso imprese negli ambiti di cui all’articolo 3;
  • Laurea magistrale in settori relativi ad una delle aree di cui sopra, e lo svolgimento, per almeno 3 anni, di incarichi presso imprese negli ambiti di cui all’articolo 3;
  • Svolgimento per almeno 7 anni di incarichi presso imprese negli ambiti di cui all’articolo 3.

Le società operanti nei settori di consulenza che desiderino presentare domanda d’iscrizione devono presentare i seguenti requisiti:

  • avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio;
  • Essere costituite nella forma di società di capitali;
  • Non trovarsi in stato di fallimento o di liquidazione anche volontaria;
  • Non avere subito condanne con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale per i reati indicati nell’articolo 80 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
  • Aver portato a termine progetti di consulenza o formazione in una o più delle aree indicate dall’articolo 3 ed essere costituite da almeno 24 mesi o  essere accreditate negli albi o elenchi dei consulenti in innovazione istituiti presso le associazioni di rappresentanza dei manager.

Possono inoltre presentare domanda:

  • I centri di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0;
  • Gli incubatori certificati di start-up innovative, iscritti alla sezione speciale del Registro delle Imprese.

 

Le spese ammissibili:

  • le spese sostenute per prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato inserito temporaneamente con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete, al fine di supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale;
  • le spese sostenute per prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete, al fine di indirizzarne e supportarne i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

 

L’impresa, nella domanda di ammissione al contributo, dovrà indicare l’Innovation Manager di cui intende avvalersi, tra i soggetti che rispondano ai requisiti fondamentali indicati nell’articolo 5.

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Il nuovo bando “Economia Circolare”, erogato dal Ministero dello sviluppo economico, ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti atti a modernizzare il tessuto industriale italiano apportando benefici sia all’economia, sia all’ambiente.

Progetti di r&s inquadrabili in un modello di economia circolare, in cui materiali impiegati in produzione vengono riutilizzati in cicli successivi tramite processi più efficienti in termini di utilizzo di risorse e tempo e più ecosostenibili in termini di impatto ambientale.

Soggetti Beneficiari

Chi potrà accedere al bando?

Tutte le imprese regolarmente iscritte al Registro delle imprese e con sede operativa sul territorio nazionale, operanti in tutti i settori (incluse le aziende agricole, della pesca e acquacoltura), non in procedura di liquidazione o concorsuale, con almeno due bilanci approvati.

Ammissibili progetti singoli e congiunti tra imprese e organi di ricerca, fino a 3 componenti:

  • Progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare, utilizzo efficiente delle risorse, trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riutilizzo di materiali (ottica rifiuti zero) e innovazioni eco compatibili.
  • Sviluppo di tecnologie per trattamento e utilizzo razionale dell’acqua
  • Sperimentazione nuovi packaging intelligenti con utilizzo di materiali recuperati

Tutti i progetti ammissibili devono essere finalizzati alla riconversione del sistema produttivo aziendale attraverso un’innovazione di prodotto, processo o servizio e miglioramento significativo di prodotti, processi o servizi esistenti.

Budget di progetto min 500.000 € max 2 mil €

Durata progetti da 12 a 36 mesi

A che tipo di agevolazione si ha diritto?

Le modalità di concessione dell’agevolazione prevede due forme distinte

  • Finanziamento a tasso agevolato a copertura fino a 50% dell’investimento
  • Contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute per:

  1. Personale
  2. Macchinari e attrezzature
  3. Consulenze
  4. Spese generali

Le risorse stanziate nel Decreto Crescita per il bando sono di 140.000.000 €, se ritieni che la tua azienda possa partecipare a questa importante opportunità di Finanza Agevolata allora contattateci per fissare un appuntamento con un nostro consulente.

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Fino al 30 agosto sono aperte le candidature per la seconda edizione di Space Academy, che si terrà a Brema il 18 e 19 novembre 2019!

Se hai una start-up attiva nel settore spazio, che utilizza tecnologie spaziali o con possibili applicazioni nel settore spazio, puoi presentare domanda di partecipazione al programma.

Perché partecipare?

SpaceUp è una piattaforma di lancio sul mercato per le start-up innovative

Le start-up selezionate possono accedere a servizi di supporto e consulenza altamente specializzati.

Nella prima fase gli esperti di SpaceUp mettono a disposizione delle start-up selezionate esperienza e competenze in diverse aree di bisogni chiave per la crescita e il consolidamento delle iniziative imprenditoriali e delle idee progettuali, affrontando tematiche quali:

  • accesso al credito e a finanziamenti pubblici e privati;
  • definizione e miglioramento del modello di business;
  • crescita e sviluppo delle risorse umane;
  • protezione della proprietà intellettuale.

Le start-up selezionate vengono accompagnate verso la partecipazione a una delle sei Space Academies, organizzate nel contesto del progetto fino al 2021.

Cosa sono le Space Academies?

Si tratta di eventi organizzati dai partner del progetto SpaceUp in diverse location ad alta intensità di attività nel settore spazio in tutta Europa.

Durante le Space Academies, le start-up selezionate possono partecipare a sessioni di coaching e mentoring avanzate e incontrare potenziali investitori e business partner, attraverso un format di due giorni così articolato:

Day 1: Nel primo giorno delle Space Academies gli start-upper possono migliorare le proprie competenze e ottenere informazioni da esperti su vari argomenti, con sessioni di coaching e mentoring frontali di gruppo, incontri one-to-one e tavole rotonde.

Day 2: Nel secondo giorno delle Space Academies dei key-note speakers apriranno dibattiti e discussioni tra esperti del settore e saranno tenute sessioni di pitching grazie alle quali le start-up selezionate si rivolgeranno ad un pubblico di rappresentanti del settore finanziario, dei capitali di rischio e di imprenditori di successo provenienti da tutto il mondo.

Dopo il successo della prima edizione, tenutasi a Helsinki gli scorsi 3 e 4 giugno, Space Academy fa il bis con l’edizione di Brema il 18 e 19 novembre, dove avrà luogo come side event dello Space Tech Expo.

Maggior dettagli sull’agenda della Space Academy di Brema saranno presto disponibili, inclusi i contenuti dei moduli di coaching e i relatori e gli esperti che parteciperanno al secondo giorno. Consulta il sito di SpaceUp per aggiornamenti e non esitare a contattare IBS Consulting.

Come partecipare?

Per presentare domanda di partecipazione occorre creare un account sul sito di SpaceUp. Attraverso la dashboard sarà quindi possibile accedere al modulo di registrazione.

Le start-up non selezionate potranno comunque ripresentare domanda per gli eventi successivi e verranno indirizzate verso altre iniziative e programmi di supporto per le start-up nel settore spazio a livello regionale ed europeo.

Per non perdere alcun aggiornamento o novità sul progetto iscriviti alla newsletter, crea il tuo account sul sito e non dimenticarti di seguire SpaceUp su Twitter!

L’articolo 35 D.L. 34/2019 (cosiddetto Decreto Crescita), pubblicato in G.U. n. 100 del 30.04.2019, ha modificato la disciplina in materia di obblighi informativi delle erogazioni pubbliche introdotta dall’articolo 1, commi da 125 a 129, L. 124/2017.

Si tratta di una riformulazione integrale della disciplina delle erogazioni pubbliche che affronta i seguenti aspetti:

  • ambito applicativo soggettivo (platea dei soggetti interessati dagli obblighi di trasparenza)
  • ambito applicativo oggettivo (natura e forma dell’erogazione pubblica);
  • regime sanzionatorio (entità delle sanzioni e decorrenza).

La nota congiunta Assonime e Cndcec del 06.05.2019 “Trasparenza delle erogazioni pubbliche: le novità del Decreto Crescita” analizza puntualmente le novità apportate sul tema dal Decreto Crescita.

Per quanto concerne l’ambito applicativo soggettivo la nuova disciplina introduce tipologie di adempimenti diversificati in relazione alle seguenti due categorie di operatori:

  • associazioni, onlus, fondazioni e cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri di cui al D.Lgs. 286/1998;
  • imprese che esercitano attività di cui all’articolo 2195 cod. civ..

Gli obblighi informativi consistono in generale nella pubblicazione degli importi e delle informazioni rilevanti sulle erogazioni pubbliche effettivamente corrisposte al soggetto beneficiario e sono di seguito riassunti con riferimento alle due categorie di operatori disciplinate rispettivamente ai novellati commi 125 e 125-bis dell’articolo1 L. 124/2017.

20 giugno 2019

c/o sede di IBS Consulting
Via Flero, 46 c/o Centro Direzionale Tre Torri – Brescia

14.45 – Registrazione partecipanti

15.00 – Apertura dei lavori

Daniela BattafaranoIBS Consulting

Marta AbintiFondazione Cluster Tecnologie per le Smart Cities & Communities Lombardia

Valentina TestaAssociazione Cluster Lombardo della Mobilità

15.30 – Verso “Horizon Europe”: cosa cambia per le imprese con il nuovo Programna Quadro

Con un budget di circa 100 miliardi di euro Horizon Europe sarà il più ambizioso programma di ricerca e innovazione di sempre. La Commissione, il Parlamento e Consiglio Europei hanno approvato il testo legislativo che porterà alla definizione dei programmi di lavoro e dei primi bandi di finanziamento di Horizon Europe: da maggio 2019 è ufficialmente avviata la pianificazione strategica.

Andrea BoffiEsperto finanziamenti e politiche europee IBS Consulting

17.00 – Domande dei partecipanti

17.30 – Conclusione dei lavori

SCARICA LA LOCANDINA

Per iscrizioni: info@ibs-consulting.it

Dopo la recente proroga del credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo è stato recentemente inserito un credito d’imposta per la partecipazione di PMI a fiere internazionali

Obiettivo del Credito d’imposta

Il credito d’imposta ha il fine di migliorare il livello e la qualità di internazionalizzazione delle PMI italiane.

La misura riconosce, alle imprese esistenti alla data del 1° gennaio 2019 e per il periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, un credito d’imposta nella misura del 30 per cento delle spese fino ad un massimo di 60.000 euro.

Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo pari a 5 milioni per l’anno 2020.

Credito d'imposta per PMI a Fiere Internazionali
Nuove opportunità per le PMI che decidono di partecipare a Fiere Internazionali grazie al Credito d’Imposta

Spese ammissibili

Il credito d’imposta è riconosciuto per le spese di partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali di settore che si svolgono all’estero, tra cui rientrano:

  • relativamente alle spese per l’affitto degli spazi espositivi;
  • per l’allestimento dei medesimi spazi;
  • per le attività pubblicitarie,
  • di promozione e di comunicazione connesse alla partecipazione.

Entro il 29 giugno dovrà essere emanato un apposito decreto attuativo, da parte del ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, che chiarisca la tipologia di spesa, le procedure per l’ammissione al beneficio, l’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore per cui è ammesso il credito d’imposta e le procedure di recupero in caso di utilizzo illegittimo del credito stesso.

Continua a seguire il nostro Blog così da essere sempre informato sugli sviluppi del Credito d’Imposta per la partecipazione delle Piccole e Medie Industrie a Fiere Internazionali.

Credito d'imposta per PMI a Fiere Internazionali
Aumentare la presenza nelle fiere internazionali delle PMI grazie al Credito di Imposta

IBS Consulting può esserti d’aiuto per comprendere meglio se la tua azienda può usufruire di questo vantaggiosa opportunità, non esitare a contattarci per maggiori informazioni
fissa un appuntamento con un nostro consulente.

Ecco gli strumenti a disposizione degli istituti di credito per valutare le imprese

Prima di concedere un credito – che sia di natura commerciale, bancaria o finanziaria – qualsiasi istituto finanziario o banca valutano accuratamente il rischio a cui si stanno esponendo prestando denaro a un’azienda o a un’attività commerciale.

Per valutare l’affidabilità di un’impresa e misurare il rischio di mancato pagamento o di insolvenza, l’istituto creditore ha a disposizione in particolare due strumenti: lo score e il rating.

Score

Lo score è un’analisi automatica che utilizza modelli statistici in grado di elaborare diverse informazioni storiche sull’impresa: a partire dai bilanci depositati, dalle valutazioni sul settore di appartenenza dell’azienda e delle abitudini di pagamento, il modello elabora uno score, cioè un punteggio, indicativo della probabilità che l’impresa non rispetti un pagamento.

Lo score è dunque il risultato di un’analisi quantitativa che, attraverso una scala generalmente orientata da 1 a 10, scatta un’istantanea della possibilità di ritardo nei pagamenti o di vera e propria insolvenza da parte dell’azienda.

Rating

Il rating è un’altra misurazione a disposizione degli istituti di credito sul rischio di insolvenza. A differenza dello score, il rating integra gli aspetti quantitativi con la valutazione qualitativa effettuata da analisti specializzati, che raccolgono dati ulteriori rispetto a quelli valutati dallo score, tra cui, ad esempio, il business plan, contratti, piani di finanziamento e investimenti, prospetto della centrale rischi. L’analisi produce un indice alfanumerico che inserisce l’azienda in diversi range indicativi della probabilità di default dell’impresa.

Se dunque lo score rappresenta un’analisi quantitativa sostanzialmente orientata al passato, il rating include un’analisi qualitativa che, sulla base di ulteriori informazioni a disposizione degli analisti, può integrare e correggere la valutazione quantitativa.

Richiedi l’Analisi del rischio

Score e Rating non sono analisi ad esclusiva disposizione degli istituti di credito, IBS Consulting & ACF dispone degli strumenti necessari per effettuare queste valutazioni. È necessario per le imprese conoscere e monitorare il proprio livello di rischio, in modo da ottimizzare la relazione con il sistema finanziario e valutare la propria forza commerciale.

Contattaci e un nostro esperto saprà guidarti per effettuare l’Analisi del Rischio

IFRS 16 è il nuovo principio contabile internazionale che sostituirà completamente quanto fino ad ora disciplinato dallo IAS 17 per il leasing.

Pubblicato sul portale IASB (International Accounting Board) il 13 gennaio 2016, entrerà in vigore ufficialmente il 1 gennaio 2019. È già possibile adottarlo, dall’inizio di quest’anno, a condizione che al contempo sia adottato anche il Principio IFRS 15, che si occupa invece dei ricavi dai contratti con i clienti.

Che novità introduce il principio IFRS 16?

La novità più importante del nuovo principio contabile IFRS 16 è che si supera la differenziazione tra leasing finanziario e operativo mentre viene introdotta una nuova distinzione: quella tra contratto di leasing e contratto di servizi. 

Questa dipende dal concetto di “diritto di uso”, cioè il diritto a utilizzare il bene. Si parla infatti di contratto di leasing solo quando il locatario abbia sia il controllo che l’identificazione del bene, cioè l’impossibilità da parte del locatore di sostituire il bene.

Se, invece, il locatore (proprietario originario del bene) rimane titolare del diritto di sostituire il bene – se cioè, non c’è la diretta identificazione del bene oggetto nel contratto – il locatario non risulta pienamente titolare del diritto di uso, e il contratto si configura come contratto di servizio. 

Dunque, il nuovo principio stabilisce che si parli di contratti di leasing solo nel caso in cui vi siano contenutamente il controllo e l’identificazione. Altrimenti si parla di contratto di servizi. 

La distinzione ha, naturalmente, ripercussioni sulla contabilizzazione. Il principio IFRS 16 prevede infatti un contratto di leasing sia contabilizzato, indicando: 

  • il valore dell’asset nell’attivo dello stato patrimoniale;
  • il valore attuale dei canoni nel passivo dello stato patrimoniale;
  • la quota di ammortamento del right of use basata sulla durata del contratto o sulla vita utile del diritto nel conto economico. 

Nel caso in cui il contratto sia inferiore ai 12 mesi o qualora il valore dell’asset sia di poco conto ci si troverà in caso di esonero e non sarà necessario applicare le regole del principio IFRS 16. 

Richiedi un incontro con i nostri specialisti in materia di principi contabili:

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Il 1° Gennaio 2018 è entrato in vigore il nuovo standard contabile IFRS 9. Il nuovo principio internazionale porterà anche in Italia a modifiche importanti in ambito bancario, infatti gli istituti di credito saranno tenuti a valutare con metodologie più rigorose il rischio aziendale.

Nuovo standard e nuova classificazione

Il nuovo standard identificato dallo IASB nell’IFRS 9 dovrà garantire anche un più tempestivo riconoscimento delle perdite attese. L’obiettivo di queste modifiche è di semplificare le regole esistenti e rafforzare la fiducia degli investitori nei bilanci delle banche e, in forma più estesa, dell’intero sistema finanziario.

La classificazione determina come le attività finanziarie sono contabilizzate in bilancio e, in particolare, il modo in cui sono valutate su base continuativa. I requisiti per la loro classificazione e valutazione sono il fondamento della contabilizzazione degli strumenti finanziari.

IFRS 9: la tempesta perfetta

Ciò che da molti esperti è stata definita come “la tempesta perfetta”, avrà delle conseguenze significative nel rapporto tra banca e impresa, non solo in fase di erogazione di nuova finanza, ma anche per i contratti di finanziamento in essere. Il problema maggiore per quanto concerne l’azienda, è rappresentato dalla possibilità, peraltro elevata, di essere classificata nella classe di rischio stage 2, con rilevanti ricadute in termini di oneri finanziari e finanziabilità futura.

IBS Consulting & ACF, in virtù di questo cambiamento di scenario, ha deciso di dotarsi degli stessi strumenti diffusi tra i gruppi bancari (conformi quindi agli IFRS 9), per supportare le aziende in questa fase di cambiamento e rispondere alla domanda più importante “come mi valuta la banca?”.

Di questi temi ne abbiamo parlato anche durante i nostri recenti momenti di approfondimento IFRS 9:

Cosa cambia per le imprese

Come ti valuta la banca

Richiedi l’analisi esperta

In vista della chiusura del bilancio, IBS Consulting & ACF, offre la possibilità alle aziende di effettuare un’analisi del rischio gratuita comprendente l’esercizio 2017.

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