Capire e analizzare quali possono essere le attività di Ricerca e Sviluppo relative alla Patent Box

Ai sensi dell’articolo 1, comma 41, della legge di stabilità 2015 “Le disposizioni dei commi da 37 a 40 si applicano a condizione che i soggetti che esercitano l’opzione di cui al comma 37 svolgano le attività di ricerca e sviluppo, anche mediante contratti di ricerca stipulati con società diverse da quelle che direttamente o indirettamente controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa ovvero con università o enti di ricerca e organismi equiparati, finalizzate alla produzione dei beni di cui al comma 39”.

Al riguardo, l’articolo 8 del decreto Patent Box con riferimento alle definizioni di attività di ricerca e sviluppo – finalizzate allo sviluppo, mantenimento e accrescimento del valore dei beni di cui all’articolo 6 – ne individua le attività.

In base al comma 1, punto (i), dell’articolo 8 del citato decreto sono classificabili nella “ricerca fondamentale”: “i lavori sperimentali o teorici svolti per acquisire nuove conoscenze, ove successivamente utilizzate nelle attività di ricerca applicata e design”.

Secondo il successivo punto (ii) sono classificabili nella “ricerca applicata” le attività di:

  • “ricerca pianificata per acquisire nuove conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o apportare miglioramenti a prodotti, processi o servizi esistenti, in qualsiasi settore della scienza e della tecnica”;
  • “lo sviluppo sperimentale e competitivo, con ciò dovendosi intendere l’acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l’utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e di altro tipo allo scopo di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati”;
  • “le altre attività destinate alla definizione concettuale, concernente nuovi prodotti, processi o servizi, e i test, le prove e le sperimentazioni necessari ad ottenere le autorizzazioni per la immissione in commercio dei prodotti o l’utilizzo di processi e servizi”.

Sono inoltre classificabili nello “sviluppo sperimentale” le attività di: costruzione di prototipi e campioni, la dimostrazione, la realizzazione di prodotti pilota, i test e la convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati, e la realizzazione degli impianti e delle attrezzature a tal fine necessari”;

In base al punto (iii) sono classificabili nel “design” le attività di:

  • “ideazione e progettazione di prodotti, processi e servizi, ivi incluso l’aspetto esteriore di essi e di ciascuna loro parte”;
  • “le attività di sviluppo dei marchi”, intesa quale ideazione, progettazione ed elaborazione degli stessi.

Secondo il punto (iv) rientrano nelle attività di ricerca e sviluppo “l’ideazione e la realizzazione del software protetto da copyright», ivi incluse anche le attività di elaborazione e adeguamento dello stesso.

In base al punto (v) rientrano nelle attività di ricerca e sviluppo le attività di: “ricerche preventive, i test e le ricerche di mercato e gli altri studi e interventi anche finalizzati all’adozione di sistemi anticontraffazione”.

Rientrano in tale attività, ad esempio, le consulenze propedeutiche alla brevettazione o registrazione (studi su brevettabilità – ricerca di anteriorità, o su registrabilità – ricerca di novità, freedom to operate), le due diligence, gli studi di fattibilità, gli studi ed interventi finalizzati all’adozione di sistemi che consentano l’individuazione di un prodotto autentico da uno contraffatto quali, ad esempio, sistemi di tracciabilità e rintracciabilità.

  • “il deposito, l’ottenimento e il mantenimento dei relativi diritti, il rinnovo degli stessi a scadenza”.

Rientrano in tale attività, ad esempio, il deposito della domanda di privativa industriale presso un Ufficio nazionale, comunitario o organismo internazionale (es. DGLC-UIBM, EPO, EUIPO) comprese le eventuali relative estensioni (es. attraverso le procedure internazionali EPO o WIPO); le possibili conversioni tra domande (ad esempio: la domanda di brevetto per invenzione si può convertire in una domanda di brevetto per modello di utilità o viceversa).

Sono comprese nelle predette attività ogni istanza ad esse connesse, comprese le eventuali traduzioni.

Per “mantenimento in vita”, si intendono generalmente le attività amministrative necessarie affinché il titolo di proprietà industriale non incorra in decadenze. Tali attività consistono tipicamente, salvo eccezioni, nel pagamento di diritti di concessione annuali o pluriannuali all’Ufficio concedente (ad esempio: per i brevetti per invenzione industriale nazionali dal sesto al ventesimo anno è dovuto annualmente il pagamento di diritti), ovvero nella presentazione di una domanda di rinnovo (“rinnovazione”) del titolo all’ente concedente entro una determinata scadenza (ad esempio: per i marchi nazionali, la cui registrazione dura dieci anni, occorre presentare all’Ufficio concedente ogni dieci anni una domanda di rinnovazione per un eguale periodo).

Le suddette attività possono essere svolte direttamente dal titolare o da un mandatario (tipicamente un consulente in proprietà industriale o un avvocato);“la protezione di essi, anche in forma associata e in relazione alle attività di prevenzione della contraffazione e la gestione dei contenziosi e contratti relativi”.

Per attività di “protezione” si intendono: le azioni giudiziali, stragiudiziali ed amministrative in materia di proprietà industriale (ad esempio: l’azione giudiziale per contraffazione; per i marchi, l’azione per nullità davanti all’EUIPO; le misure di tutela dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle autorità doganali previste dal regolamento UE n. 608/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 giugno 2013; le diffide e costituzioni in mora; la predisposizione di accordi di segretezza; trascrizione o annotazione nei registri di pubblicità legale).

Per attività di “prevenzione della contraffazione” si intendono le attività di formazione ed informazione del personale interno all’azienda; le attività connesse al supporto e promozione delle politiche in materia di lotta alla contraffazione e proprietà industriale, siano esse svolte individualmente che attraverso associazioni aventi analoghe finalità; le attività di monitoraggio e controllo del mercato, anche on-line.

Secondo il punto (vi) del comma 1 dell’articolo 8 del decreto attuativo, rientrano nelle attività di ricerca e sviluppo le attività di: “presentazione, comunicazione e promozione che accrescano il carattere distintivo e/o la rinomanza dei marchi, e contribuiscano alla conoscenza, all’affermazione commerciale, all’immagine dei prodotti o dei servizi, del design, o degli altri materiali proteggibili”.

Rientrano in tale ambito, ad esempio, le attività pubblicitarie e fieristiche.

La normativa parla molto chiaro e le casistiche prese in considerazione sono differenti, se vuoi aver la certezza che le tue azioni di Ricerca e Sviluppo possano ricadere all’interno delle agevolazioni per il Patent Box allora contattaci per una consulenza più dettagliata.

Compila il form di contatto sottostante per fissare il tuo primo appuntamento.

 

L’ambito soggettivo di applicazione dell’agevolazione è individuato dal comma 1 dell’articolo 2 del decreto Patent Box che, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 1, comma 37 della legge di Stabilità 2015, ammette tra i beneficiari dell’agevolazione tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa senza alcuna altra specificazione o limitazione.

Si tratta quindi di un’importante e valida agevolazione che tutte le imprese posso cogliere. IBS Consulting vuole lavorare al tuo fianco per aiutarti ad accedere al Patent Box e permetterti di godere di agevolazioni fiscali fino del 50%.

Chi può agevolare del Patent Box?

Il Patent Box si applica quindi a tutti i soggetti residenti nel territorio dello Stato, in relazione alle attività produttive di redditi d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza degli stessi.

L’agevolazione è fruibile anche dalle stabili organizzazioni – a cui sono attribuibili i beni immateriali indicati all’articolo 6 del decreto Patent Box – nel territorio dello Stato di soggetti residenti in Paesi con i quali sia in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.

L’articolo 3 del decreto Patent Box esclude dal beneficio le società assoggettate alle procedure di fallimento, alle procedure di liquidazione coatta amministrativa e di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.

Con riguardo a quest’ultima, si ritiene che il beneficio possa però spettare qualora la procedura sia finalizzata alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica.

Chi non può avere accesso al Patent Box?

Non possono, invece, accedere al regime agevolativo quei soggetti, titolari di reddito d’impresa, che determinano il reddito con metodologie diverse da quella analitica (nuovo regime forfetario, tonnage tax, società agricole che esercitano l’opzione per determinare il reddito su base catastale, ecc.).

Per fruire dell’agevolazione, in osservanza al principio OCSE c.d. “nexus approach”, occorre che colui che esercita l’opzione abbia diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali e svolga attività di ricerca e sviluppo.

Ciò consente di collegare il godimento dell’agevolazione all’effettivo svolgimento di un’attività economica che si sostanzia nello sviluppo, manutenzione ed accrescimento del bene stesso.

In altri termini deve esserci un “nesso” tra le attività di ricerca e sviluppo, i beni immateriali ed il reddito agevolabile ad essi riferibile.

Vuoi sapere se la tua azienda può accedere al Patent Box?

IBS Consulting ti offre l’occasione di scoprire se la tua azienda ha le “carte in regola” per accedere all’agevolazione fiscale Patent Box. Per scoprirlo richiedi un appuntamento con un nostro consulente che sarà rispondere a tutte le tue domande. Compila il form sottostante.

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Presto apertura del bando per agevolare l’ammodernamento dei processi organizzativi gestionali e la trasformazione tecnologica e digitale 4.0. In Partenza il Voucher Innovation Manager.

Buone notizie per tutte le PMI Lombarde. Con il Decreto pubblicato in data 29 Luglio son stati sbloccati i voucher per gli innovation manager, ma sarà necessario un successivo provvedimento per definire modalità e termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati.

Per questo, oltre a leggere con attenzione quanto segue vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter per restare sempre aggiornati sulle successive comunicazioni da parte degli organi di competenza.

Noi di IBS Consulting cercheremo di comunicare quanto prima possibile ogni aggiornamento a riguardo del Voucher Innovation Manager. Andiamo a vedere nel dettaglio questa importante novità.

In data 29 luglio è stato pubblicato il decreto attuativo del Ministro dello Sviluppo Economico che istituisce l’Albo dei cosiddetti Innovation Manager. Nel medesimo decreto il M.I.S.E. indica le modalità di registrazione con cui le Società ed i Professionisti potranno iscriversi e qualificarsi come consulenti specializzati nell’erogare i servizi previsti nel Piano 4.0, di seguito descritti.

Le Piccole e Medie Imprese successivamente alla data di completamento della lista degli Innovation Manager, ossia il 25 ottobre 2019, potranno scegliere tra questi l’esperto competente a cui affidare un incarico consulenziale di durata non inferiore a 9 mesi e presentare domanda al M.I.S.E. per agevolare i relativi costi.

Nei prossimi giorni è attesa la pubblicazione del provvedimento contenete le indicazioni alle imprese per presentare le domande di contributo.

Nel frattempo, ricordiamo l’entità dell’agevolazione e gli interventi di spesa ammissibili secondo le tematiche e tecnologie più rilevanti del Piano d’Impresa 4.0.

Il contributo, sotto forma di voucher, è pari

  • al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro per le micro e piccole imprese,
  • al 30%dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro per le medie imprese,
  • al 50%dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 80.000 euro per reti di impresa.

Gli incarichi e le consulenze agevolate potranno supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi attraverso:

  • l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;

così come le consulenze specialistiche potranno sostenere il miglioramento di processi più specifici di trasformazione tecnologica e digitale quali:

  • big data e analisi dei dati;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • programmi di open innovation;
  • integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
  • cyber security;
  • simulazione e sistemi cyber-fisici;
  • prototipazione rapida;
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa tridimensionale.

Una grande opportunità per tutte le aziende che hanno un occhio puntato verso la digitalizzazione e l’impresa 4.0, IBS Consulting vuole esservi d’aiuto per raggiungere i vostri obiettivi, per questo i nostri consulenti sono a vostra disposizione per incontri e per rispondere a tutte le vostre domande.

Fissa il tuo incontro compilando il form di contatto sottostante. Sarà un piacere ascoltare i vostri dubbi per offrire valide risposte e soluzioni.

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Unione Europea e le risorse del Piano di Investimenti per l’Europa

Cassa Depositi e Prestiti ha sottoscritto con il Fondo Europeo per gli Investimenti un accordo finalizzato a potenziare notevolmente la capacità operativa del Fondo di Garanzia per le PMI a supporto del tessuto produttivo italiano.

Grazie all’intesa, CDP concederà in favore del Fondo 3 miliardi di euro di contro-garanzie su un portafoglio del valore complessivo di 3,75 miliardi.

Le risorse finanziarie che CDP veicolerà permetteranno di erogare fino a 5,8 miliardi di finanziamenti in favore di 65 mila piccole e medie imprese operanti in quasi tutti i settori merceologici, e attiveranno nuovi investimenti per un totale stimato in circa €8 miliardi.

Si tratta della seconda operazione realizzata da CDP in favore del Fondo PMI attraverso il Programma COSME e, insieme alla precedente, rappresenta l’intervento d’importo più rilevante realizzato in un singolo Paese europeo.

Infatti, grazie alla prima operazione attivata da CDP nel 2017, oltre 47 mila PMI italiane hanno ricevuto, in poco più di 18 mesi, nuovi finanziamenti per circa €4,1 miliardi, che hanno attivato investimenti per un ammontare stimato di circa €5,7 miliardi.

Per accedere ai finanziamenti – importo massimo €150 mila e durata non inferiore ai 12 mesi – le imprese interessate potranno rivolgersi direttamente alla propria banca o al proprio Confidi. L’esito della domanda sarà comunicato nell’arco di 7 giorni lavorativi. Tutte le informazioni sono disponibili alla seguente pagina web: www.fondidigaranzia.it .

Scopriamo insieme gli attori di questo importante accordo.

Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI)

Il FEI è un’istituzione finanziaria parte del Gruppo Banca Europea per gli Investimenti (BEI). La sua missione principale è quella di supportare le micro, piccole e medie imprese (PMI) europee, sostenendo le loro possibilità di accesso al credito. Il FEI definisce e sviluppa strumenti di equity, garanzie e microcredito che si adattano alle esigenze di questa categoria di imprese. In questo ruolo, il FEI persegue gli obiettivi dell’UE a supporto dell’innovazione, di ricerca e sviluppo, dell’imprenditoria, della crescita e dell’impiego.

Piano di Investimenti per l’Europa

Il Piano di Investimenti per l’Europa, noto come “Piano Juncker”, è uno dei più importanti strumenti europei per incentivare nuovi investimenti e creare occupazione e crescita, rimuovendo gli ostacoli agli investimenti, fornendo visibilità e assistenza tecnica ai progetti e assicurando un uso più efficiente delle risorse finanziarie esistenti e future. Con la garanzia dell’EFSI, la BEI e il FEI sono in grado di assumere una maggiore quota di rischio, incoraggiando gli investitori privati a partecipare ai progetti. Il Parlamento Europeo e gli Stati Membri hanno convenuto a dicembre 2017 di estendere la durata dell’EFSI e aumentare la sua dotazione finanziaria. Ad oggi, il Piano Juncker ha attivato investimenti per oltre €424 miliardi in Europa, di cui €66.6 miliardi soltanto in Italia, sostenendo così oltre 967.000 PMI.

Cassa depositi e prestiti (CDP)

CDP è l’Istituto Nazionale di Promozione che sostiene l’economia italiana dal 1850. Finanzia gli investimenti pubblici e lo sviluppo delle infrastrutture del Paese, supporta le imprese italiane, favorendone la competitività, l’innovazione e la crescita e promuovendo l’export e l’internazionalizzazione. Sostiene la cooperazione internazionale ed è catalizzatore delle risorse del Piano Juncker nel Paese. Contribuisce allo sviluppo del mercato immobiliare italiano come principale operatore del social and affordable housing. Per maggiori informazioni, consultare www.cdp.it.

Fondo di garanzia per le PMI (Fondo PMI)

Il Fondo PMI, gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, è il più importante strumento agevolativo nazionale a supporto delle imprese, ed è finalizzato a favorire l’accesso al credito delle PMI attraverso la concessione di garanzie in forma diretta o per il tramite dei Confidi. La garanzia può coprire fino all’80% dell’importo finanziato e consente a banche e Confidi di applicare alle PMI beneficiarie condizioni di vantaggio (ad esempio, in termini di ammontare finanziato, minori garanzie richieste, riduzione dei costi del credito).

Operativo dal 2000, il Fondo PMI ha progressivamente incrementato la propria attività, con un’importante accelerazione negli ultimi anni. Nel solo 2018 sono state accolte circa 130 mila operazioni a fronte delle quali oltre 83 mila imprese hanno potuto beneficiare di garanzie “a prima richiesta” su finanziamenti per € 19,3 miliardi. Al 30 giugno 2019, dall’avvio della sua operatività, sono state accolte oltre 939 mila operazioni a fronte delle quali sono state garantite circa 380 mila imprese, per un totale di garanzie rilasciate pari a € 90,8 miliardi.

Se vuoi richiedere un incontro e avere maggiori informazioni in merito a questa importante opportunità puoi contattarci compilando il form sottostante. Saremo felici di rispondere a tutte le vostre risposte e permettervi di scoprire nuovi strumenti di Finanza Agevolata

La tua azienda vuole puntare al mercato estero? Sei alla ricerca di finanziamenti che possano aiutarti ad essere competitivo con le aziende europee?

IBS Consulting ti informa che sono da poco attive nuove linee di finanziamento per l’internazionalizzazione aziendale.

Grazie a SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti, specializzata nel sostegno alle imprese italiane, in particolare le PMI, che vogliono crescere nel mercato globale sono state disposte nuovi bandi di accesso al credito per sviluppare progetti dal valore internazionale.

Due i campi d’azioni che possono agevolare di un finanziamento agevolato per l’attuazione del progetto.

Il primo è relativo agli e-commerce; un mercato ancora troppo piccolo che deve essere valorizzato sia nel lato B2B che B2C.

E-COMMERCE
  • Fino a 300.000 € in 4 anni di cui 1 di preammortamento per la creazione e sviluppo di piattaforme informatiche e-commerce e market place;
  • Durata progetto 12 mesi;
  • scarica la circolare del MiSe
TEMPORARY EXPORT MANAGER
  • Fino a 150.00 € in 4 anni di cui 2 di preammortamento per le spese relative alle prestazione di un Temporary export manager;
  • Durata progetto 24 mesi;
  • scarica la circolare del Mise.
In entrambi i casi il tasso è pari al 10% del tasso di riferimento UE. A luglio il tasso del finanziamento è lo 0,089%
Se vuoi ricevere maggiori dettagli e informazioni in merito a queste due importanti linee di finanziamento agevolato e vuoi costruire una strategia internazionale vincete che possa valorizzare i tuoi prodotti, i tuoi servizi allora entra in contatto con noi.
Compila il form sottostante per fissare un incontro con un nostro consulente.

Sei un libero Professionista e hai necessità di accedere ad un credito per la tua attività?

Pare che tutto ora potrà essere più semplice, snello e veloce per permettere a tutti i liberi professionisti come te di sviluppare al meglio la propria attività e fare adeguamenti per incrementi del proprio business.

L’accesso al credito per i liberi professionisti sarà più facile. A garanzia delle richieste di finanziamento interverranno sia le Casse previdenziali che il Fondo di garanzia per le Pmi.

Grazie all’intesa e all’accordo tra Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Adepp (associazione degli enti previdenziali e privati), i liberi professionisti potranno beneficiare di uno strumento in grado di accrescere le possibilità di accesso ai finanziamenti connessi all’attività lavorativa. Ora potrai quindi accedere e ottenere liquidità per far correre la tua attività.

In assenza di un “rating” vero e proprio, finora, i lavoratori autonomi hanno faticato ad accedere a tassi vantaggiosi ai finanziamenti bancari.

L’ostacolo ora è superato con l’intervento del Fondo Pmi grazie al quale i professionisti potranno beneficiare del livello massimo di garanzia previsto dalla legge concesso dal Fondo Pmi sui finanziamenti bancari.

I numeri parlano molto chiaro: nel 2018 il Fondo ha garantito oltre 129 mila operazioni, per oltre 19 miliardi di finanziamenti e un importo garantito di circa 13,7 miliardi.

Gli sportelli aderenti sono quelli dei principali istituti di credito che già sono abilitati ad operare con il Fondo Pmi, di fatto ila loro presenza è distribuita su tutto il territorio nazionale.

Dal punto di vista operativo, ora Cdp costituirà una sezione speciale del Fondo Pmi riservata ai professionisti, quindi aspettatevi degli aggiornamenti importanti nelle prossime settimane.

A breve anche i liberi professionisti avranno accesso a strumenti di Finanza Agevolata e potranno godere di agevolazioni finanziare che daranno uno sprint in più alle singole attività.

Resta al passo e non farti scappare nessuna novità in merito a questa importante opportunità, contattaci per avere dettagli e informazioni, utilizza il form qui sotto per richiedere un appuntamento con un nostro consulente.

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Lo scorso 15 Luglio, Regione Lombardia ha comunicato la dotazione finanziaria di 1 milione di euro a sostegno delle start up del settore moda e design.

Tutte le aziende che hanno effettuato investimenti in impianti, macchinari e attrezzature per consolidare la propria attività potranno avere accesso al piano Fashion Tech.

La misura riguarda anche le spese per l’acquisizione di servizi finalizzati alla loro promozione, alla digitalizzazione e all’incubazione e accelerazione.

Sono questi gli aspetti principali del bando “New Fashion & Design“, i cui criteri sono stati approvati dalla Giunta regionale su proposta dell’ assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni.

“Regione Lombardia – dice l’assessore Magoni – crede molto in due settori, la moda e il design, trainanti per l’economia nazionale e lo fa con una misura che intende valorizzare le piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale del comparto.

La Lombardia, grazie ai suoi territori e alla dinamicità dell’economia locale, rappresenta un vero e proprio ‘hub del design’

Se la tua azienda vuole ricevere maggiori dettagli in merito si può affidare all’esperienza e alla consulenza offerta da IBS Consulting. Contattaci utilizzando il form che segue e saremo felici di fissare un appuntamento con voi per rispondere a tutte le vostre domande.

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IBS Consulting vuole aggiornare tutti i propri clienti e frequentatori del sito web che il Ministero dello Sviluppo Economico ha deliberato l’erogazione dei finanziamenti in merito a progetti di ricerca e sviluppo di cui avevamo parlato in questo articolo.

Proprio con un decreto del Ministero dello Sviluppo economico saranno stabiliti i criteri, le condizioni e le procedure per la concessione e l’erogazione dei finanziamenti a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse. In attesa del provvedimento, ecco cosa stabilisce la legge n. 58-2019 di conversione del decreto Crescita.

Chi può richiedere le agevolazioni?

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese e ai centri di ricerca che:

  • sono iscritte nel Registro delle imprese;
  • operano in via prevalente nel settore manifatturiero o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere;
  • hanno approvato e depositato almeno due bilanci;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente.I

I beneficiari possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro, previa indicazione del soggetto capofila.

In caso di progetti congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato.

Per essere ammessi alle agevolazioni i progetti di ricerca e sviluppo devono:

  • essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
  • prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 500 mila euro e non superiori ai 2 milioni ed avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi;
  • prevedere attività di ricerca e sviluppo, strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs)

Tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies dovranno essere riconducibili a:

  • innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
  • progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati e sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Risorse e caratteristiche delle agevolazioni proposte dal MISE

  • Le agevolazioni sono concesse sotto forma di finanziamento agevolato entro il 50% dei costi ammissibili, e sotto forma di contributo diretto alla spesa fino al 20% delle spese ammissibili.

Le risorse complessivamente a disposizione ammontano a 140 milioni di euro, di cui 40 milioni per la concessione delle agevolazioni nella forma del contributo diretto alla spesa, a valere sulle disponibilità per il 2020 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e i restanti 100 milioni per la concessione delle agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese gli investimenti in ricerca (FRI).

Sei interessato a ricevere maggiori dettagli sul Decreto Crescita e ai Bandi e Contributi disponibili?

Ti basterà compilare il form di contatto che trovi qui sotto per organizzare e fissare un incontro con un nostro consulente che si prederà in carico le tue richieste per offrire risposte rapide e professionali ad ogni tuo dubbio o domanda.

 

Regione Lombardia mette a disposizione per le Piccole Medie Imprese e a tutti gli Artigiani un nuovo Bando

Si tratta di Bando Faber che con i suoi 7 milioni di euro di contributo offre alle micro e piccole imprese del settore manifatturiero, edile e artigianale una forte spinta di rilancio e innovazione dei processi produttivi interni.

Bando Faber: 7 milioni di euro per le micro e piccole imprese, agevolazioni per le PMI Lombarde.

Una nuova opportunità per migliorare e innovare i processi produttivi delle piccole e medie imprese manifatturiere, edili e artigiane. Apre  mercoledì 10 luglio il nuovo sportello del ‘Bando FABER

7.250.000  euro (piu’ altri 2 milioni per la lista d’attesa delle richieste) finalizzati all’ottimizzazione e all’innovazione dei processi produttivi. Lo scopo di questo nuovo strumento di finanziamento alle imprese è quello di migliorare la competitività e permettere a tutte le imprese lombarde di accedere ad uno strumento di finanza agevolata.

Come le PMI e gli Artigiani possono accedere?

Come espresso da un comunicato di Regione Lombardia l’assegnazione del contributo avviene sulla base di una procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta. Chiaramente ogni singola impresa può presentare una sola domanda.

Possono partecipare micro e piccole imprese manifatturiere, edili e artigiane che hanno almeno una sede operativa o un’unità locale in Lombardia, attive da almeno 24 mesi alla data di presentazione della domanda.

Cosa mi permette di finanziare il Bando Faber?

Con la misura si finanziano interventi relativi all’acquisto e installazione, ivi compreso montaggio e trasporto, per esempio di macchinari e impianti di produzione e attrezzature nuovi, macchine operatrici, hardware e software e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali, opere murarie connesse all’installazione dei beni materiali.

Nello specifico ecco cosa è possibile finanziare attraverso i progetti ammissibili che devono riguardare investimenti produttivi finalizzati a:

  • Ripristinare le condizioni ottimali di produzione;
  • Massimizzare l’efficienza nell’utilizzo di fattori produttivi, quali l’energia e l’acqua
  • Ottimizzare la produzione e gestione dei rifiuti favorendo la chiusura del ciclo dei materiali.

Importo agevolazione: e’ confermato il contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese considerate ammissibili, nel limite massimo di 30.000,00 euro, l’investimento minimo e’ fissato in 15.000  euro.

Domanda, tempi e procedura di presentazione

La domanda di contributo deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bando online all’indirizzo www.bandi.servizirl.it a partire dalle 12 del 10 luglio 2019 fino alle 17 del 12 agosto  2019, salvo chiusura anticipata dello sportello per esaurimento della dotazione finanziaria.

Fissa un appuntamento con IBS Consulting

Se hai dubbi, incertezze o semplicemente vuoi effettuare una valutazione per capire se il tuo progetto di innovazione dei processi produttivi è conforme alle regole del Bando Faber, contattaci. Un nostro consulente sarà in grado di darvi le giuste risposte e vi seguirà nel flusso di registrazione e presentazione del bando stesso.

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La Commissione presenta l’ultima tranche di Horizon 2020

La Commissione Europea ha annunciato il 2 luglio il piano di bilancio per l’ultimo anno di attività di Horizon 2020.

Nel corso del prossimo anno la Commissione, stanziando 11 miliardi di euro in fondi europei, cercherà di ottenere un maggiore impatto dei suoi finanziamenti alla ricerca concentrandosi su un minor numero di temi.

Saranno considerati fondamentali temi come:

  • il cambiamento climatico,
  • l’energia pulita,
  • la riduzione della diffusione delle plastiche monouso,
  • la sicurezza informatica
  • l’economia digitale.

Sarà inoltre orientata a plasmare il futuro panorama della ricerca e dell’innovazione preparando la strada per Horizon Europe, il prossimo programma quadro per il periodo 2021-2027.

Una novità importante nell’ambito di Horizon Europe sarà il Consiglio europeo dell’innovazione (EIC) – uno sportello unico per il finanziamento dell’innovazione per trasformare la scienza in nuove imprese e accelerare lo sviluppo delle imprese.

Quest’ultimo programma di lavoro rafforza anche la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione: nel 2020 saranno investiti oltre 550 milioni di euro in iniziative faro di cooperazione in settori di reciproco vantaggio, con paesi come Cina, India e Canada.

Secondo il Commissario europeo per la ricerca, la scienza e l’innovazione, Carlos Moedas, “per ogni 100€ che investiamo attraverso Horizon 2020, prevediamo di aggiungere 850€ al nostro PIL entro il 2030, creando milioni di posti di lavoro per gli europei.

Per questo motivo abbiamo proposto 100 miliardi di euro per il prossimo programma Horizon Europe, per rafforzare la competitività, le capacità di innovazione e l’eccellenza scientifica dell’UE”.

Horizon, le priorita’ di investimento per il 2020

Nel dettaglio, 206 milioni di euro saranno investiti per trasformare settori tradizionalmente ad alto impatto energetico in industrie più competitive e a basse emissioni, mentre 132 milioni verranno utilizzati per supportare lo sviluppo della prossima generazione di batterie. In arrivo anche 10 nuovi topic sul tema della plastica, per un totale di 135 milioni di euro.

Per l’intelligenza artificiale, invece, il Collegio dei commissari ha stanziato 396 milioni di euro, mentre per la cybersicurezza sono disponibili 116 milioni di euro.

Horizon 2020 continuerà poi a supportare le imprese che vogliono investire in progetti innovativi grazie all’European Innovation Council (EIC), attualmente in fase pilota. L’EIC diventerà pienamente operativo nell’ambito del prossimo programma quadro UE per la ricerca e l’innovazione, Horizon Europe

Se vuoi avere maggiori dettagli e informazioni in merito al progetto Horizon 2020 continua a leggere il nostro sito e richiedi un incontro con un nostro esperto in Finanza Agevolata, Fondi Europei e Agevolazioni al Credito per Piccole e Medie imprese.

IBS Consulting è a vostra completa disposizione.

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