La disciplina in materia di obblighi informativi delle erogazioni pubbliche introdotta dall’articolo 1, commi da 125 a 129, L. 124/2017 è stata modificata dall’articolo 35 D.L. 34/2019, pubblicato in G.U. n. 100 del 30.04.2019.

Il cosidetto Decreto Crescita ha riformulato quasi integralmente la disciplina delle erogazioni pubbliche nei seguenti ambiti:

  • ambito applicativo soggettivo;
  • ambito applicativo oggettivo;
  • regime sanzionario.

1.Ambito applicativo soggettivo

Gli adempimenti della nuova disciplina sono diversificati nelle seguenti due categorie di operatori:

  • associazioni, onlus, fondazioni e cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri di cui al D.Lgs. 286/1998;
  • imprese che esercitano attività di cui all’articolo 2195 cod. civ.. Gli obblighi informativi consistono in generale nella pubblicazione degli importi e delle informazioni rilevanti sulle erogazioni pubbliche effettivamente corrisposte al soggetto beneficiario e sono di seguito riassunti con riferimento alle due categorie di operatori disciplinate rispettivamente ai novellati commi 125 e 125-bis dell’articolo1 L. 124/2017

2.Ambito applicativo oggettivo

L’ambito oggettivo di applicazione degli obblighi di trasparenza consiste nell’evidenziare gli elementi critici nei rapporti bilaterali tra una specifica impresa o un soggetto del terzo settore e un soggetto pubblico.
Le erogazioni pubbliche soggette agli adempimenti possono essere sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, erogati nel periodo considerato con applicazione del criterio di cassa.

Sono escluse dalla disciplina in esame:

  • le agevolazioni fiscali;
  • le erogazioni pubbliche di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria;
  • gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis per un importo complessivo inferiore a euro 10.000,00 nel periodo considerato.

Gli obblighi informativi consistono nella pubblicazione degli importi e delle informazioni rilevanti sulle erogazioni pubbliche effettivamente corrisposte al soggetto beneficiario.

Il regime sanzionatorio, in vigore dal 01.01.2020 prevede, in caso di violazione degli obblighi di trasparenza una sanzione di ammontare pari all’1% dell’erogazione ricevuta con un minimo di euro 2.000,00, oltre alla sanzione accessoria dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione.

In caso di  ulteriore inottemperanza nei 90 giorni successivi la sanzione diventa particolarmente onerosa, con conseguente restituzione integrale delle somme ricevute.

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L’articolo 35 D.L. 34/2019 (cosiddetto Decreto Crescita), pubblicato in G.U. n. 100 del 30.04.2019, ha modificato la disciplina in materia di obblighi informativi delle erogazioni pubbliche introdotta dall’articolo 1, commi da 125 a 129, L. 124/2017.

Si tratta di una riformulazione integrale della disciplina delle erogazioni pubbliche che affronta i seguenti aspetti:

  • ambito applicativo soggettivo (platea dei soggetti interessati dagli obblighi di trasparenza)
  • ambito applicativo oggettivo (natura e forma dell’erogazione pubblica);
  • regime sanzionatorio (entità delle sanzioni e decorrenza).

La nota congiunta Assonime e Cndcec del 06.05.2019 “Trasparenza delle erogazioni pubbliche: le novità del Decreto Crescita” analizza puntualmente le novità apportate sul tema dal Decreto Crescita.

Per quanto concerne l’ambito applicativo soggettivo la nuova disciplina introduce tipologie di adempimenti diversificati in relazione alle seguenti due categorie di operatori:

  • associazioni, onlus, fondazioni e cooperative sociali che svolgono attività a favore degli stranieri di cui al D.Lgs. 286/1998;
  • imprese che esercitano attività di cui all’articolo 2195 cod. civ..

Gli obblighi informativi consistono in generale nella pubblicazione degli importi e delle informazioni rilevanti sulle erogazioni pubbliche effettivamente corrisposte al soggetto beneficiario e sono di seguito riassunti con riferimento alle due categorie di operatori disciplinate rispettivamente ai novellati commi 125 e 125-bis dell’articolo1 L. 124/2017.

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha emanato un nuovo bando a sostegno degli investimenti atti a modernizzare il tessuto industriale italiano apportando benefici sia all’economia, sia all’ambiente.

Progetti di r&s inquadrabili in un modello di economia circolare, in cui materiali impiegati in produzione vengono riutilizzati in cicli successivi tramite processi più efficienti in termini di utilizzo di risorse e tempo e più ecosostenibili in termini di impatto ambientale.

Il bando è esteso all’intero territorio nazionale e darà modo a moltissime a tutte le aziende di partecipare a questa importante iniziativa di sviluppo economico.

Chi può accedere al Bando?

Come anticipato il nuovo Bando per l’Economia Circolare è stato pensato ed ideato per tutte le . Imprese regolarmente iscritte al Registro delle imprese e con sede operativa sul territorio nazionale, operanti in tutti i settori (incluse le aziende agricole, della pesca e acquacoltura), non in procedura di liquidazione o concorsuale, con almeno due bilanci approvati.

MISE bando economia circolare

Cosa si potrà fare con il Bando?

Saranno ammissibili progetti singoli e congiunti tra imprese e organi di ricerca, fino a 3 componenti, questo anche a fronte di creazione di nuove relazioni tra imprese e tessere un tessuto economico più solido.

  • Progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare, utilizzo efficiente delle risorse, trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riutilizzo di materiali (ottica rifiuti zero) e innovazioni eco compatibili.
  • viluppo di tecnologie per trattamento e utilizzo razionale dell’acqua
  • Sperimentazione nuovi packaging intelligenti con utilizzo di materiali recuperati

Tutti i progetti ammissibili devono essere finalizzati alla riconversione del sistema produttivo aziendale attraverso un’innovazione di prodotto, processo o servizio e miglioramento significativo di prodotti, processi o servizi esistenti.

Budget di progetto min 500.000 € max 2 mil €

Durata progetti da 12 a 36 mesi

Agevolazioni e Spesse Ammissibili

Le modalità di concessione dell’agevolazione prevede due forme distinte

  • Finanziamento a tasso agevolato a copertura fino a 50% dell’investimento
  • Contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili

Sono ammissibili le spese sostenute per

  • Personale
  • Macchinari e attrezzature
  • Consulenze
  • Spese generali

Le risorse accessibili e disponibili sono stanziati nel Decreto Crescita per un valore di 140.000.000 €.

Se si interessato ad avere maggiori dettagli e informazioni in merito al Bando di Economia Circolare puoi richiedere un appuntamento con i nostri consulenti che avranno il piacere di rispondere a tutte le vostre domande.

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