“De minimis non curat prætor”

Il Regime De Minimis trae il suo nome da questa sentenza latina che significa “Il pretore non si occupa delle cose piccolissime”. De minimis proprio perché parliamo di quegli aiuti di stato considerati di entità minima e che quindi non vanno ad alterare la situazione di un determinato settore.

Si parla effettivamente di cifre molto piccole, che lo stato o un ente statale possono erogare a una singola impresa senza dover attendere il placet della Commissione europea in deroga alle regole sugli aiuti di Stato stabilite dall’UE.

Gli aiuti in regime De Minimis possono essere erogati a qualsiasi tipo di impresa unica, ma in differenti entità a seconda del settore di appartenenza a eccezione dei seguenti:

200.000 euro negli ultimi tre esercizi finanziari per impresa;
100.000 euro nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi, da cui è escluso l’acquisto di veicoli;
30.000 euro nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
15.000 euro nel settore agricolo;
500.000 euro per le imprese che forniscono servizi di interesse economico generale “SIEG” – attività soggette ad obblighi specifici di servizio pubblico perché considerate di interesse generale dalla autorità pubbliche.

Come abbiamo appena visto, oltre all’entità dell’aiuto, due sono i concetti fondamentali che entrano in gioco quando parliamo di finanziamenti in regime De Minimis:

1- esercizio finanziario;

2- impresa unica.

Esercizio finanziario

È questo un concetto essenziale per capire se un’impresa può richiedere un’agevolazione in regime De Minimis, fino a poco tempo fa si calcolava il totale degli aiuti ricevuti in De Minimis negli ultimi 36 mesi, ora invece bisogna prendere in considerazione il totale ricevuto negli ultimi tre esercizi finanziari, ovvero l’attuale più i due precedenti.

È quindi indispensabile prestare molta attenzione a questo concetto, poiché nel caso in cui un’agevolazione in De Minimis dovesse eccedere la quota massima prevista per quel triennio non si otterrà l’aiuto nemmeno per la porzione ancora a disposizione dell’azienda.

Impresa Unica

È un concetto introdotto dall’Unione Europea ed è fondamentale per ottenere eventuali finanziamenti in regime De Minimis.

Nello specifico, per impresa unica, si intende l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle seguenti relazioni:

1- un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra;

2- un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa;

3- un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra in virtù di un contratto concluso con quest’ultima
in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima;

4- un’impresa azionista o socia di un’altra controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima.

Quindi per ottenere degli aiuti in De Minimis è indispensabile calcolare il totale dei contributi ricevuti in quel regime negli ultimi tre esercizi finanziari, non solo da parte dall’azienda che ne fa richiesta, ma anche dall’insieme delle aziende a essa collegate, ovvero dall’impresa unica.

Recentemente è stato creato e messo online il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato dove è possibile recuperare i dati relativi agli aiuti ricevuti a partire dal 1° luglio 2017.

Richiedi un incontro con i nostri specialisti

Contributi a fondo perduto vs. Finanziamenti agevolati: quando parliamo di finanza agevolata trattiamo un tema che, all’atto pratico, riguarda da vicino, anzi da molto vicino, diverse realtà dal libero professionista alle medie imprese. Essere in grado di accedere a piani di finanza agevolata è molto importante per poter programmare al meglio gli investimenti e quindi lo stesso business plan aziendale.

Cos’è la finanza agevolata?

Proviamo a dare una definizione di massima: è una fonte di finanziamento stanziata dal legislatore che punta a dotare le imprese di strumenti a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato, al fine di aiutare e sostenere lo sviluppo di nuovi progetti, la realizzazione di investimenti, l’acquisto di cespiti o l’assunzione di nuovo personale.

Le imprese che possono accedere a questi strumenti sono soprattutto le cosiddette MPMI (Micro e Piccole Medie Imprese), quindi dal libero professionista in su, ovviamente rispettando i criteri e i tempi stabiliti dai bandi.

La finanza agevolata in 5 punti

I cinque punti fondamentali che è essenziale conoscere e tenere sempre a mente si parla di finanza agevolata sono:
1- la tipologia del contributo;
2- il tipo di beneficiario;
3- il codice ATECO;
4- le spese ammissibili;
5- il regime “De Minimis”.

La tipologia del contributo

È probabilmente il punto più articolato, poiché si ripartisce in ulteriori cinque parti:
1- i contributi a fondo perduto
2- i finanziamenti agevolati
3- le garanzia del credito
4- gli sgravi fiscali e contributivi
5- gli strumenti di intervento nel capitale di rischio Contributo vs. Finanziamento

Ciò su cui oggi vogliamo puntare il nostro focus è la differenza tra Contributi a fondo perduto e Finanziamenti agevolati, perché molto spesso troviamo clienti che confondono i due concetti.

Un contributo a fondo perduto è erogato a fronte di una spesa già sostenuta: se si è beneficiari di un contributo a fondo perduto di 30.000 euro si riceverà la somma solo dopo aver già sostenuto e rendicontato la spesa corrispondente (ovviamente sulla somma non si dovranno calcolare gli interessi).

Per contro, un finanziamento agevolato è erogato anticipatamente e dovrà essere restituito in rate costanti comprensive degli interessi secondo un piano prestabilito: quindi se si è beneficiari di un finanziamento agevolato per esempio di 30.000 si riceverà immediatamente la cifra e la si restituirà secondo le modalità di cui parlavamo sopra.

È molto importante tenere sempre bene a mente la differenza che intercorre fra questi due tipi di contributi per capire di cosa si ha bisogno e come ottenerli.

Richiedi un incontro con i nostri specialisti

Patent Box, una revisione attesa

È stato pubblicato il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 28 Novembre 2017 che introduce la revisione del regime opzionale di tassazione agevolata previsto dal Patent Box.

Cosa prevede il provvedimento?

Il provvedimento, che sostituisce il decreto interministeriale del 30 luglio 2015, è stato emanato in attuazione degli impegni assunti dall’Italia in sede Ocse e prevede l’esclusione dei marchi d’impresa dall’ambito oggettivo di applicazione del beneficio con riferimento alle opzioni esercitate successivamente al 31 dicembre 2016.

Per chi resta in vigore?

Il Patent Box resta in vigore per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Chi può beneficiarne?

Possono quindi esercitare l’opzione i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dal tipo di contabilità adottata e dal titolo giuridico in virtù del quale avviene l’utilizzo dei beni.

L’opzione va esercitata nella dichiarazione dei redditi, ha durata pari a cinque periodi di imposta, è irrevocabile ed è rinnovabile.

Richiedi un incontro con i nostri specialisti.

Social impact bond, payments by result, PPP, crowdfunding, peer to peer lending, co-investimenti con business angels, questi alcuni degli strumenti finanziari innovativi che presto potrebbero essere destinati alle imprese sociali non profit o imprese for profit la cui attività impatta su problematiche sociali quali: inclusione, occupazione, problematiche giovanili, ambiente, salute e benessere.

La possibilità grazie a “IFISE – Innovative Financial Instruments to the Social Economy”, progetto europeo finanziato dalla Direzione Generale della Politica Regionale ed Urbana della Commissione Europea che vede la partecipazione attiva di Regione Lombardia – con Finlombarda Spa-, di Finpiemonte, dell’andalusa IDEA e della Regione Valencia.

Il progetto, finalizzato a definire un set di strumenti finanziari rivolti ad imprese (o ad iniziative) sociali con un impatto sociale misurabile e a realizzare uno schema formativo propedeutico alla preparazione tecnica degli strumenti, sarà articolato in tre fasi:

  • Monitoraggio e mappatura degli strumenti finanziari attualmente disponibili;
  • Matching tra gli strumenti analizzati e i fabbisogni regionali emersi nell’ambito della programmazione regionale 2014-2020;
  • Attività di capacity building per la formazione dello staff dei partner di progetto su aspetti di natura tecnica e legale propedeutici alla possibile implementazione di uno o più strumenti finanziari selezionati.

Richiedi un incontro con i nostri specialisti.

Investire nel Mezzogiorno? Con “Resto al Sud” contributi fino a 200 mila euro per gli under 35

 Aperto il Bando “Resto al Sud” promosso dal Ministero per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno a favore dei giovani residenti del Centro-Sud. A disposizione un plafond da 1.250 milioni di euro destinato ad incentivare le attività più variegate. Ai neo-imprenditori la possibilità di ottenere un incentivo che può coprire il 100% dell’investimento proposto.

Resto Al Sud chi può farne richiesta?

La misura sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani, tra i 18 e i 35 anni, residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Resto al Sud Che cosa finanzia?

Progetti riguardanti attività di produzione di beni e servizi dal valore massimo di 200.000 euro. Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali ed il commercio.

Resto al Sud Quali sono le spese ammissibili?

Le spese possono riguardare:

  • interventi per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
  • impianti, attrezzature, macchinari nuovi;
  • programmi informatici e servizi TLC (tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione);
  • altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative nel limite del 20% massimo del programma di spesa).

Non sono ammesse le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.

Qual è l’entità dell’agevolazione con Resto al Sud?

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono:

  • un contributo a fondo perduto, pari al 35% del programma di spesa;
  • un finanziamento bancario dalla durata di 8 anni, pari al 65% del programma di spesa, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI.

Resto al Sud: come vengono valutate le domande?

Sono valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione.

Da quando potranno essere presentate le domande?

A partire dalle ore 12.00 del 15 gennaio 2018, esclusivamente online, attraverso la piattaforma di Invitalia.

Dal 29 gennaio le imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione del settore agroalimentare potranno presentare richiesta di contributo per sostenere investimenti di rilevanza nazionale al fine di promuovere l’integrazione tra i diversi attori mediante contratti di filiera e di distretto.

Si tratta di uno strumento agevolativo misto che metterà a disposizione 60 milioni di euro di contributi a fondo perduto e 200 milioni di euro in finanziamenti a tasso agevolato.

Nel dettaglio:

Chi saranno i soggetti ammissibili?

Potranno presentare richiesta:

  • le società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli riconosciute, che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia posseduto da imprenditori agricoli, società cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente;
  • le associazioni temporanee di impresa tra i soggetti beneficiari, già costituite all’atto della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;
  • le reti di imprese che hanno già sottoscritto un contratto di rete al momento della presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;
  • le rappresentanze di distretti rurali e agro-alimentari individuati dalle regioni ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Quale sarà l’entità dell’agevolazione?

Le agevolazioni varieranno a seconda della localizzazione geografica, della tipologia dell’intervento e delle dimensioni dei soggetti proponenti. Ai fini della concessione delle agevolazioni i soggetti beneficiari dovranno aver ottenuto un finanziamento ordinario pari al 50% dell’ammontare complessivo del finanziamento richiesto.

Come saranno valutati i progetti?

Saranno valutati secondo l’ordine cronologico di ricevimento della PEC al MIPAAF.

Quali saranno le spese ammissibili?

Saranno ammissibili:

  • investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e per la commercializzazione di prodotti agricoli;
  • investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
  • costi per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.

Quando potranno essere presentare le domande?

A partire dalle ore 10.00 del 29 gennaio 2018, in forma telematica.

IFRS 9: Cosa cambia per le imprese e quali effetti sull’accesso al credito da Gennaio 2018

 

 

IFRS 9 Ibs Consulting

 

23 Gennaio 2018 Ore 15.30

c/o Mantova, Via Portazzolo 9

L’incontro, organizzato da Mantova Export in collaborazione con Confindustria Mantova,ha l’obiettivo di discutere gli impatti che l’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9 avrà sull’accesso delle imprese al credito, con particolare riguardo ai sistemi di allerta interna.

 

 

Introduce e Modera: Dott. Alessandro Dotti

 

Relatori:

Alberto Bertolotti, CEO IBS Consulting & ACF

Vincenzo Favale, Analista Senior Centrale dei Bilanci di Cerved Group

Massimo Talone, Vice Presidente Commissione Finanza Aziendale ,

Controllo di Gestione ODCEC di Milano e Responsabile SAF Economia e Finanza Aziendale

 

Per info sugli organizzatori clicca qui

Per scaricare la locandina clicca qui: Locandina Mantova

 

Il Bando INAIL Isi 2017 mira inoltre a incentivare le piccole e le micro imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli a dotarsi di attrezzature innovative che consentano di migliorare il rendimento ed aumentare la sostenibilità. Obiettivo della misura è incoraggiare le imprese nella realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.

A quanto ammontano i finanziamenti?
I fondi destinati ammontano ad Euro 249.406.358,00 suddivisi in 5 Assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e secondo le modalità di cui all’Avviso pubblico Isi 2017. I finanziamenti sono a fondo perduto e vengono assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

Chi potrà richiederlo?
Le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Per i progetti finalizzati alla riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (Asse 2) posso partecipare anche gli Enti del terzo settore in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico Isi 2017.

Cosa prevede la procedura on-line?
La procedura si compone di tre fasi. La prima riguarda l’accesso alla procedura online e la compilazione della domanda (sito internet www.inail.it). Successivamente è necessario procedere all’invio della domanda online. Da ultimo sarà possibile ultimare la terza fase di conferma della domanda online tramite l’invio della documentazione a completamento (da effettuarsi con i tempi e le modalità di cui all’Avviso pubblico Isi 2017).

Richiedi un incontro con i nostri specialisti.

Riapre Intraprendo, lo sportello regionale per i finanziamenti alle start up

È notizia di questi giorni la riapertura dello sportello, fissata alle ore 12.00 del 4 ottobre, della linea Intraprendo con una dotazione finanziaria di € 7.027 353,22 che permetterà la raccolta di proposte progettuali  in overbooking al 20%. Il bando di Regione Lombardia che incentiva l’avvio e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali, promosse da under 35 e over 50, finanzierà progetti caratterizzati da elevata innovatività e/o contenuto tecnologico sino ad un importo massimo di 65.000 euro.

 Chi sono i beneficiari?

  • MPMI iscritte e attive al Registro delle Imprese da non più di 24 mesi;
  • aspiranti imprenditori che provvedano entro 90 giorni dal decreto di concessione del contributo ad iscrivere ed attivare nel Registro delle Imprese la Newco.

Sono privilegiate le iniziative intraprese da giovani (under 35) o da soggetti maturi (over 50) e.

Che agevolazioni prevede?

L’agevolazione, che copre fino ad un massimo del 65% delle spese ammissibili e per un importo massimo di 65.000 €, è così composta:

– 90% finanziamento agevolato a tasso 0% , con rimborso compreso tra 3 e 7 anni e pre – ammortamento massimo di 18 mesi.

– 10% fondo perduto fondo perduto

Quali sono le spese ammissibili?

Sono ammissibili i progetti le cui spese abbiano un importo minimo pari ad almeno 41.700 €, a copertura di:

  • nuovo personale contrattualizzato (massimo 30% delle spese ammissibili);
  • acquisto o noleggio di beni strumentali nuovi o usati (hardware, macchinari, impianti, arredi, veicoli commerciali);
  • acquisto di beni immateriali (marchi e brevetti, licenze di produzione di know how, costi di prototipazione);
  • licenze software (massimo 20% delle spese ammissibili);
  • affitto locali (massimo 12 mensilità di canone di locazione);
  • consulenza (massimo 25% delle spese ammissibili);
  • scorte (massimo 10% delle spese ammissibili);
  • spese generali forfettarie (massimo 15% delle spese di personale ammissibili).

Quando si può presentare la domanda?

Le domande possono essere presentate dal 4 ottobre 2017 sino a esaurimento delle risorse e comunque non oltre dicembre 2020

Come saranno valutate le domande?

In base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Richiedi un incontro con i nostri specialisti.

È online il nuovo bando ministeriale dedicato al settore dell’aerospazio per il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo ai sensi della legge n. 808/85. I progetti potranno essere presentati sino al 30 settembre 2017.

Quali progetti finanzia?

La misura finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, in ambito civile o duale, caratterizzati da sostanziali innovazioni di prodotto nelle seguenti aree:

  • Velivoli ad ala rotante;
  • Velivoli ad ala fissa: velivoli da trasporto regionale, velivoli per l’addestramento, velivoli per l’aviazione generale;
  • Aerostrutture;
  • Componenti e sistemi di propulsione;
  • Sistemi di comunicazione e di bordo.

Chi sono i soggetti ammissibili?

Possono presentare domanda le imprese, in forma singola o associata, che nei due esercizi precedenti alla presentazione della domanda, abbiano avuto un fatturato medio di almeno il 50% per le grandi imprese e il 25% per le PMI derivante da attività di costruzione, trasformazione, manutenzione di aeromobili, motori, sistemi ed equipaggiamenti aerospaziali, meccanici ed elettronici.

Cosa finanzia?

Finanzia i costi relativi a:

-Personale dipendente e non (anche personale amministrativo e dirigenziale);

-Costi utenze (energia, acqua, riscaldamento) per il periodo di durata del progetto;

-Costi per manutenzione immobili, impianti e macchinari;

-Canoni di affitto;

-Quote ammortamento attrezzature utilizzate per il progetto;

-Acquisto strumentazioni e attrezzature nuove;

-Servizi di consulenza;

-Materie prime.

Che tipo di agevolazione prevede? E in che misura?

Sono finanziabili progetti da un minimo di 1 milione di euro ad un massimo di 2 milioni (in caso di aggregazione) mediante finanziamenti a tasso zero, di 10 anni, che coprono dal 75% al 85% dei costi di progetto. I finanziamenti dovranno essere restituiti nella misura dell’ 80-90%.

Richiedi un incontro con i nostri specialisti.