In base all’emendamento approvato dalla commissione Bilancio della Camera, l’INAIL potrà utilizzare, in via eccezionale per l’anno 2020, 200 milioni di euro per sostenere ulteriormente la ripresa delle attività produttive in sicurezza delle imprese.

A questo scopo, entro il 15 settembre 2020, l’Istituto adotterà un bando per il concorso al finanziamento di progetti di investimento delle imprese, con modalità rapide e semplificate, anche tenendo conto degli assi di investimento individuati con il bando 2019, già revocato.

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La Commissione ha lanciato lo scorso 3 luglio il primo bando nell’ambito dell’Innovation Fund, uno dei più grandi programmi al mondo per la dimostrazione di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio, finanziato con i proventi della vendita all’asta delle quote di emissione del sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE. Il Fondo per l’innovazione finanzierà tecnologie innovative per le energie rinnovabili, le industrie ad alta intensità energetica, l’immagazzinamento dell’energia e la cattura, l’uso e lo stoccaggio del carbonio. Fornirà un impulso alla ripresa verde creando posti di lavoro a prova di futuro a livello locale, aprendo la strada alla neutralità climatica e rafforzando la leadership tecnologica europea su scala globale.

Per il periodo 2020-2030, il Fondo per l’innovazione stanzierà circa 10 miliardi di euro provenienti dalla vendita all’asta delle quote nell’ambito del sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE, oltre alle entrate non erogate del programma NER 300, il predecessore dell’Innovation Fund.

Il primo bando prevede un finanziamento di 1 miliardo di euro a favore di progetti su larga scala per le tecnologie pulite per aiutarli a superare i rischi legati alla commercializzazione e alla dimostrazione su larga scala. Questo sostegno aiuterà le nuove tecnologie a raggiungere il mercato. Per i progetti promettenti che non sono ancora pronti per il mercato, è previsto un budget separato di 8 milioni di euro per l’assistenza allo sviluppo dei progetti.

Il bando è aperto a progetti in settori ammissibili di tutti gli Stati membri dell’UE, Islanda e Norvegia. I fondi possono essere utilizzati in collaborazione con altre iniziative di finanziamento pubblico, come gli aiuti di Stato o altri programmi di finanziamento dell’UE. I progetti saranno valutati in base al loro potenziale per evitare l’emissione di gas serra, al potenziale di innovazione, alla maturità finanziaria e tecnica e al potenziale di aumento di scala e di efficienza dei costi.

Prossimi passi

Le proposte possono essere presentate tramite il Funding & Tenders Portal dell’UE, dove sono disponibili maggiori dettagli sulla procedura generale. Il termine ultimo per la presentazione delle domande per la prima fase è il 29 ottobre 2020. I candidati saranno informati dei risultati della valutazione e invitati a presentare una domanda completa o a ricevere assistenza per lo sviluppo di progetti nel primo trimestre del 2021. Le informazioni sui risultati della valutazione della seconda fase saranno fornite nel quarto trimestre del 2021.

Dopo l’Innovation Fund Tour del 2019 e la serie di workshop tecnici che hanno preparato la strada per il primo bando (a cui il team di IBS aveva partecipato lo scorso settembre), la Commissione continuerà il suo impegno attivo con le parti interessate con webinar dedicati per rispondere alle domande dei candidati mentre il bando è aperto.

Contesto

L’Innovation Fund mira a creare i giusti incentivi finanziari per le aziende e le autorità pubbliche affinché investano ora nella prossima generazione di tecnologie a basse emissioni di carbonio e offrano alle aziende dell’UE un vantaggio da pioniere per diventare leader tecnologici globali.

L’Innovation Fund sarà gestito dall’Agenzia esecutiva per le reti e l’innovazione (INEA), mentre la Banca europea per gli investimenti fornirà assistenza allo sviluppo di progetti promettenti che non sono pronti per una piena applicazione.

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Pubblicati in Gazzetta Ufficiale criteri, condizioni e modalità per la concessione ed erogazione delle agevolazioni a favore della trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso l’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano nazionale Impresa 4.0 e delle tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Di seguito il link: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-07-01&atto.codiceRedazionale=20A03408&elenco30giorni=false

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Il MiSE ha deciso di anticipare l’emanazione del decreto di programmazione per il 2020 dei bandi per Brevetti+Disegni+ e Marchi+, mettendo a disposizione ulteriori 43 milioni di euro.

Fino a 25.000.000,00  per  la  misura Brevetti+,  14.000.000,00 per la misura  Disegni+  e  4.000.000,00 per Marchi+.

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Agevolazioni per la produzione di dispositivi e attrezzature della filiera biomedicale, di mascherine chirurgiche e di protezione individuale per far fronte all’emergenza da covid-19

Soggetti Beneficiari

MPMI – Micro Piccole Medie Imprese:
– Aventi almeno una sede operativa o un’unità locale in Lombardia;
– Operanti nei settori del manifatturiero e dell’artigianato;
– Iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e non in stato di fallimento/liquidazione o situazione equivalente;
– In possesso della certificazione relativa ai DPI e ai DM rilasciata da un ente certificatore secondo le disposizioni vigenti

Interventi ammissibili

Sono ammissibili gli interventi volti:
– all’ampliamento della capacità delle medesime unità produttive già adibite alla produzione di mascherine chirurgiche, mascherine filtranti, dispositivi di protezione individuale (DPI) e altri dispositivi medici (DM);
– alla riconversione delle unità produttive finalizzata alla produzione di mascherine chirurgiche, mascherine filtranti, dispositivi di protezione individuale e altri dispositivi medici.

Gli interventi devono essere realizzati unicamente presso la sede operativa o unità locale ubicata in Lombardia.

Spese ammissibili

Si considerano ammissibili anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda, ma successivamente alla data di pubblicazione del Decreto dell’8 marzo 2020

Sono ammissibili le spese, al netto dell’IVA, necessarie alla realizzazione degli investimenti indicati negli interventi ammissibili, nel rispetto delle finalità dell’iniziativa:

  • acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, comprensivo di costi di collaudi e formazione connessa all’introduzione e all’utilizzo degli stessi;
  • opere murarie strettamente necessarie all’installazione dei macchinari (di cui alla lettera a) e adeguamento della relativa impiantistica per un valore massimo del 20% di cui alla lettera a);
  • programmi informatici in relazione alle esigenze produttive e gestionali dell’azienda connessi all’investimento nella voce di spesa a);
  • costi per i test di laboratorio e la certificazione di DM e DPI;
  • spese generali fino al massimo del 10% delle spese ritenute ammissibili.

Dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria complessiva ammonta ad Euro 10.000.000,00

Agevolazione

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 75% della spesa ritenuta ammissibile e comunque nel limite di 200.000 euro delle sole spese ammesse, che è da intendersi nel limite di 500.000,00 secondo la seguente gradualità:

  • fino a 500.000 se l’investimento si completa e si avvia la produzione entro i 30 giorni dalla data di pubblicazione del bando;
  • fino a 400.000 se l’investimento si completa e si avvia la produzione entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del bando;
  • fino a 300.000 se l’investimento si completa e si avvia la produzione entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando.

L’investimento minimo è fissato in 40.000 (di spese ammissibili).

Modalità operative

Le domande di contributo dovranno pervenire esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso la Piattaforma Bandi Online di Regione Lombardia.

L’impresa dovrà produrre una relazione tecnica asseverata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine degli ingegneri che contenga:

  • descrizione investimento;
  • disponibilità e conformità dell’unità locale e permessi, certificazioni ed autorizzazioni relativi al processo produttivo;
  • descrizione del ciclo produttivo e della capacità produttiva attuale e post-intervento, incremento del quantitativo prodotto a seguito del programma di investimento;
  • descrizione del piano di distribuzione del materiale prodotto;
  • indicazione del prezzo di vendita dei prodotti, per le mascherine chirurgiche nel rispetto dell’Ordinanza 11/2020 e degli altri DPI e dispositivi medici;
  • fabbisogno occupazionale;
  • spese sostenute;
  • data di avvio e tempistica di realizzazione.

Note

L’assegnazione del contributo avverrà sulla base di una procedura valutativa a sportello a rendicontazione secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta.

Misura non presentabile dalle imprese alle quali è stato concesso il contributo previsto da INVITALIA con la misura CURA ITALIA (di cui all’art. 5 del DL 18/2020).

In attesa del Decreto Attuativo.

N.B.

FONDAMENTALE LA TEMPESTIVITÀ NELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

 

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L’intenzione sembrerebbe quella di rendere Impresa 4.0 strutturale.

Tra le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio c’è proprio un focus dove spiega che il Governo è al lavoro per “promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless”, ma anche per “una nuova versione di Impresa 4.0”, che “si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale”.

Quindi non più transizione 4.0 ma ancora Impresa 4.0, il nome della “vecchia edizione”.

Non è ancora chiaro ovviamente se si tratti di una semplificazione
se la decisione del governo sia quella di seguire le indicazioni del gruppo di esperti guidato da Colao, che tra le altre cose ha suggerito il ripristino integrale con rafforzamento del Piano Impresa 4.0, con la proposta di abbandonando il sistema dei crediti d’imposta e tornando al superammortamento e all’iperammortamento.

Uno degli scenari alternativi potrebbe essere seguire la strada sui cui è al lavoro il Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede invece la proroga del piano Transizione 4.0 fino al primo semestre 2022 e il potenziamento di aliquote e scaglioni dei crediti d’imposta per tutto il periodo.

Vi è tuttavia una terza possibilità: che resti il piano Transizione 4.0, con i crediti d’imposta per beni strumentali e ricerca e sviluppo, prorogato e potenziato; e che ci sia anche un nuovo Impresa 4.0 Plus dedicato ai grandi progetti di automazione, intelligenza artificiale, blockchain e per la transizione green dei sistemi produttivi.

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Un intervento agevolativo sulla Digital Transformation istituito all’articolo 29, commi da 5 a 8, del Decreto crescita, che ha come obiettivo il sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti mirati all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Chi può accedere?

Tutte le PMI che, alla data di presentazione della domanda, risultino;

• iscritte come attive nel Registro delle imprese;

• operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;

• hanno conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000,00;

• dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;

• non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Le PMI in possesso dei predetti requisiti possono presentare, anche congiuntamente tra loro, purché in numero comunque non superiore a dieci imprese, progetti realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri, come soggetto promotore capofila, un DIH-digital innovation hub o un EDI-ecosistema digitale per l’innovazione, di cui al Piano nazionale Impresa 4.0. (fonte sito MISE)

Le agevolazioni:

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue:

• 10 percento sotto forma di contributo;

• 40 percento come finanziamento agevolato.

Che progetti sono ammessi?

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere mirati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti mediante l’implementazione di

• tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0. ;

• tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:

1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;

2) al software;

3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;

4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

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