In apparenza le misure a favore dei progetti di innovazione di piccole e medie imprese e startup contenute nella Legge di Bilancio 2019 sembrano invertire la rotta rispetto ad alcuni elementi decisivi della politica economica dei governi precedenti, come il Piano Industria 4.0, riconosciuto da molti come un effettivo sostegno alla crescita.

Alcuni osservatori fanno tuttavia notare che oltre alle ombre il testo contiene anche alcune luci, tra cui, ad esempio, provvedimenti a sostegno di startup e società ad alto contenuto di innovazione tecnologica. In questo approfondimento, pubblicato su crowdfundingbuzz.it, Fabio Allegreni illustra, ad esempio, nel dettaglio i provvedimenti, confrontandoli con quanto fatto fino ad ora. 

Il primo dato che emerge dal contributo è che, a partire dall’approvazione del “decreto crescita 2.0” del 2012, il cammino fatto in favore dell’innovazione è stato “denso e dirompente”.

Alcuni dei principali provvedimenti a favore delle startup sono i seguenti: 

  • istituzione di startup e PMI innovative (con tutti i relativi vantaggi)
  • equity crowdfunding
  • Smart&Start e Invitalia Ventures
  • fondo di garanzia per le startup innovative (erogati 357 milioni di euro a 1.117 società, di cui solo 9 in sofferenza)
  • super e iper ammortamento per investimenti in “Industria 4.0”
  • credito d’imposta del 50% (fino a un massimo di 500k) per le spese di consulenza finalizzate alla quotazione in borsa.

Dopo aver elencato la lunga strada percorsa fino qui, l’approfondimento evidenza che il testo della Legge di Bilancio contiene anche alcuni aspetti positivi che proseguono nel solco positivo tracciato dagli interventi di politica economica dei precedenti governi. Vanno in questo senso, lo stanziamento di 30 milioni all’anno per 3 anni a favore di fondi di VC che investono 85% in PMI non quotate e 15% in quotate; lo stanziamento di 15 milioni per 3 anni a favore delle imprese che investono in Artificiai Intellegence, Internet of things e Blockchain; il Voucher per il 50% (fino a max 40k) per tutte le aziende che si dotano di un “innovation manager” che offra prestazioni consulenziali specialistiche per la trasformazione tecnologica e digitale e, in particolare, l’ammodernamento degli asset gestionali e organizzativi e l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. 

Naturalmente, oltre a questi, ci sono anche alcuni aspetti negativi già segnalati da molti commenti preoccupati: viene infatti ridotto l’Iperammortamento per alcuni tipi di investimento e non viene rinnovato il Superammortamento per i beni strumentali tradizionali. Anche se, alcuni emendamenti in discussione in Parlamento sembrano segnalare l’apertura degli stessi esponenti della maggioranza di governo ad aprire a forme di sostegno più decise.

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