Con decreto direttoriale 30 marzo 2022 sono stati stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

La procedura individua date distinte per la presentazione delle domande relative agli interventi per l’avvio di nuove imprese e relative agli interventi per lo sviluppo di imprese costituite da almeno 12 mesi. In entrambi i casi, è prevista una fase preliminare di compilazione della documentazione:

  • Avvio di nuove imprese femminili: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022;
  • Sviluppo di imprese femminili già costituite: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

L’agevolazione

L’agevolazione del Fondo Impresa Femminile concede contributi a fondo perduto dal 50 all’80%, con eccezione per le imprese create da donne in stato di disoccupazione per le quali il contributo può salire al 90%.

Per quattro anni non potranno presentare nuove domande sul bando una volta ammesse.

Come richiederlo:

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero.

Come e cosa sarà valutato: 

Le domande devono essere accompagnate da un progetto imprenditoriale che viene valutato e deve essere esaustivo nel fornire informazioni sufficienti a superare la soglia minima utile per essere accolto e poter beneficare di una parte dei 440 milioni destinati al bando. Ai progetti ad alta tecnologia l’ente assegna una premialità in termini di punteggio aggiuntivo. La sommatoria dei singoli punteggi determina se il progetto è ammissibile o meno all’agevolazione.

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Pubblicato il Decreto attuativo

Con decreto direttoriale 18 marzo 2022 sono stati stabiliti i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.

COSA SONO GLI ACCORDI PER L’INNOVAZIONE?
Gli Accordi per l’innovazione sono un bando promosso dal Ministero Sviluppo Economico in favore di interventi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevante impatto tecnologico.

BENEFICIARI

Piccole, medie e grandi imprese e centri di ricerca che svolgono attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi.

COSA FINANZIA

Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle seguenti aree di intervento:

  • Tecnologie di fabbricazione
  • Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
  • Tecnologie abilitanti emergenti
  • Materiali avanzati
  • Intelligenza artificiale e robotica
  • Industrie circolari
  • Industria pulita a basse emissioni di carbonio
  • Malattie rare e non trasmissibili
  • Impianti industriali nella transizione energetica
  • Competitività industriale nel settore dei trasporti
  • Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
  • Mobilità intelligente
  • Stoccaggio dell’energia
  • Sistemi alimentari
  • Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
  • Sistemi circolari

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero dello sviluppo economico.

L’AGEVOLAZIONE

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo diretto alla spesa e, eventualmente, del finanziamento agevolato, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:

  1. il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale (fino al 75% a fondo perduto con partner e diritto di cumulo);
  2. il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto, e deve avere una durata compresa tra uno e otto anni, oltre un periodo di preammortamento fino all’ultimazione del progetto, nel limite massimo di tre anni.

L’apertura dello sportello per il caricamento dei documenti è prevista per il 16 aprile.

Presentazione delle domande: 11 maggio 2022.

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Procedure e bandi per 10 miliardi di euro tra maggio e giugno dal MITE:

  • sviluppo agrivoltaico (1,1 miliardi),
  • promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo (2,2),
  • sviluppo del biometano (1,92),
  • rafforzamento smart grid (3,61),
  • interventi su resilienza climatica reti (0,5),
  • sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (0,2),
  • tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (0,33).

Primo tra tutti il Decreto ministeriale per la digitalizzazione dei parchi, che è già pronto in bozza.

Entro il 30 giugno 2022, il Mite deve adottare la strategia nazionale per l’economia circolare e approvare il piano per il sostegno degli enti locali. Presenti anche fondi per cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali e 160 milioni per ricerca e sviluppo sull’idrogeno. Prevista anche l’entrata in vigore di incentivi fiscali a sostegno della produzione e del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti.

In arrivo anche la semplificazione e accelerazione delle procedure per gli interventi di efficientamento energetico e contro il dissesto idrogeologico, e misure per facilitare la gestione dei servizi idrici integrati. È previsto al 30 giugno il varo del programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Infine, 450 milioni sono destinati alla produzione di nuovi elettrolizzatori per l’idrogeno verde.

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Un’opportunità imperdibile per rilanciare la sfida verso la transizione ambientale sostenibile del sistema produttivo e insieme per dare una rinnovata centralità delle fonti energetiche rinnovabili.

Il programma europeo LIFE 2021-2027 sarà al centro del webinar organizzato dal GdB in collaborazione con Ibs Consulting, previsto giovedì 17 marzo alle 16.30 in streaming sul sito del Giornale di Brescia.

Interverranno Folco Ciulli, consulente della delegazione di Regione Lombardia a Bruxelles, Angelo Salsi e Claudia Guerrini (Cinea, European climate infrastructure and environment executive agency), Federico Benvenuti (referente programma Life per il Mite) e Antonio Pepe, project manager di Ibs. Modera Stefano Martinelli del Giornale di Brescia.

In arrivo finanziamenti agevolati sull’80% dell’importo dell’investimento

Il Fondo di garanzia Pmi beneficia di ulteriori interventi che attenuano il phasing-out già previsto con la legge di Bilancio per il 2022, rendendo più svelto il ricorso alla garanzia per le imprese con minore qualità, e semplificando anche il ricorso a finanziamenti per ragioni diverse dagli investimenti.

Il comma 4-bis prevede che l’importo massimo garantito per singola impresa sia pari a 5 milioni di euro, e che tale garanzia sia possibile anche per imprese in fascia 5 del modello di valutazione.

I finanziamenti concessi per esigenze di investimento sono concessi per l’80% dell’importo, indipendentemente dalla fascia di merito dei beneficiari nell’ambito del modello di valutazione; i finanziamenti accordati per esigenze diverse dalla realizzazione di investimenti sono garantiti dal Fondo per un massimo dell’80 per cento dell’importo dell’operazione finanziaria in favore dei soggetti beneficiari rientranti nelle fasce 3, 4 e 5 di cui al modello di valutazione e nella misura massima del 60 per cento in favore dei soggetti beneficiari rientranti nelle fasce 1 e 2 di cui al medesimo modello. 

Queste azioni consentono di estendere la copertura del Fondo anche alle operazioni di erogazione che saranno più frequenti in sede di rinegoziazione dei mutui – ove evidentemente non si presenta la necessità di ulteriori investimenti – in particolare per le imprese in quinta fascia che, in virtù del modesto merito creditizio, potrebbero trovare difficoltà di accesso al credito.

Un altro intervento è previsto dal comma 4-ter,per i finanziamenti fino a 30mila euro garantiti in via straordinaria dal Fondo di garanzia ai sensi del Dl 23/2020, lettere m) e m-bis), a favore di piccole e medie imprese, persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, associazioni professionali e società tra professionisti. 

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Circa novanta miliardi di euro di risorse mobilitate a sostegno delle imprese e del sistema Paese dall’inizio della pandemia a oggi. Questo il supporto che Sace ha garantito al tessuto imprenditoriale italiano in virtù del combinato disposto tra il tradizionale supporto all’internazionalizzazione e all’export e l’ampliamento della sua operatività anche sul mercato domestico sia in una logica di emergenza sia in un’ottica più strutturale. 

I binari dell’operatività di Sace, sul fronte delle attività di export e internazionalizzazione, sono diversi e le risorse mobilitate nell’ultimo biennio sono state pari a circa 52 miliardi con le imprese che hanno potuto contare su un’ampia offerta di soluzioni assicurativo-finaziarie, alle quali sono poi state affiancate anche tutta una serie di iniziative ad hoc dedicate alle piccole e medie imprese per favorire un approccio più strutturato ai mercati esteri anche per le realtà di dimensioni più contenute. 

«Sono tre i terreni su cui si giocherà la sfida della ripresa per rilanciare la competitività dell’Italia e delle nostre imprese: resilienza, innovazione e sostenibilità – spiega l’Ad Latini -. Una sfida in cui Sace è stata chiamata a svolgere un ruolo di primo piano a sostegno del tessuto imprenditoriale e produttivo italiano con le sue garanzie e coperture assicurative per contribuire al rilancio economico del Paese. Lo faremo con il massimo impegno, in un gioco di squadra, che ci vede tutti orientati – istituzioni, finanza e imprese – verso un unico obiettivo: la ripartenza».

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Vengono rinviati i versamenti per gli allevamenti suini e avicoli.

Sei mesi in più per non perdere il bonus per gli investimenti in beni strumentali e agganciare le aliquote più alte per gli acquisti di beni «Industria 4.0». 

Con il correttivo approvato al decreto Milleproroghe viene spostato dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022 il termine per completare l’investimento e  non perdere l’opportunità del credito d’imposta del 10% per i beni strumentali (ex superammortamento) e soprattutto quelli nella versione più consistente dal 50% al 10% in base agli investimenti per i beni «Industria 4.0» (ex iperammortamento).

Arriva dalle commissioni l’ok anche per la proroga al 31 luglio 2022 dei versamenti fiscali in scadenza tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2022 per le imprese avicunicole e suinicole che operano nelle aree interessate dalle restrizioni sanitarie per le emergenze di influenza aviaria e di peste suina.

Il termine per i versamenti sospesi è fissato entro il 16 settembre 2022 nel caso in cui l’azienda scelga la modalità di pagamento in un’unica soluzione. In alternativa è possibile saldare in quattro rate mensili da corrispondere entro il giorno 16 da settembre a dicembre 2022.

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Al fine di sostenere i nuovi investimenti di tutte le imprese che hanno presentato domanda entro la data di chiusura del bando, assicurando la copertura a quelle che sono rimaste in lista d’attesa per esaurimento dotazione finanziaria, la Giunta regionale, con delibera n. 5897 del 31 gennaio 2021, ha approvato l’incremento della dotazione finanziaria per complessivi € 10,35 milioni, di cui:

  • 5,68 milioni per il fondo di garanzia
  • 4,67 milioni per i contributi in conto capitale a fondo perduto.

A questo si aggiunge l’incremento della corrispondente quota di finanziamento per complessivi € 25 milioni a carico di Finlombarda S.p.A. e degli intermediari finanziari convenzionati.

La dotazione complessiva di AL VIA con l’ultimo incremento approvato diventa di € 143.852.680, così composta:

  • fondo di garanzia € 83.678.295
  • contributi in conto capitale a fondo perduto € 60.174.385.

Inoltre, nell’ottica di maggior favore delle imprese, il termine massimo per la realizzazione dei progetti è stato allineato al 30 maggio 2023 per tutte le domande presentate sul bando, e quindi anche su quelle presentate sul bando di cui al decreto 31 maggio 2017, n. 6439, fermo restando i termini di realizzazione previsti dalle singole linee di intervento:

  • 15 mesi dalla data del decreto di concessione per la Linea Sviluppo aziendale
  • 18 mesi dalla data del decreto di concessione per la Linea Rilancio aree produttive
  • 8 mesi dalla data del decreto di concessione per la Linea Investimenti aziendali Fast.

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L’importanza della pianificazione di un solido piano finanziario

WEBINAR GRATUITO​​​​​​

Giovedì 24 febbraio ore 16.30

In un momento dove è evidente l’incremento dei costi delle materie prime, delle utenze e del personale, il webinar ha l’obiettivo di sensibilizzare la consapevolezza delle imprese circa l’importanza della pianificazione dell’esercizio in corso sia da un punto di vista finanziario che economico per non perdere le opportunità messe a disposizione dal PNRR.

Iscrizioni aperte al seguente link:

https://event.webinarjam.com/register/53/oxyxwumn

Una nuova fascia, introdotta dal Decreto Sostegni ter, per investimenti in beni strumentali 4.0 di importo compreso fra 10 e 50 milioni di euro inclusi nel PNRR e diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica, che va ad affiancare la fascia 10-20 milioni per tutti i beni 4.0 già prevista dalla legge di bilancio 2022.

 Con riferimento al Credito beni strumentali 4.0, l’art. 10 del DL 27 gennaio 2022 n. 4 (c.d. decreto “Sostegni-ter”) prevede l’incremento del tetto massimo degli investimenti agevolabili a 50 milioni di euro, ma soltanto per determinati investimenti aventi obiettivi di transizione ecologica.

 Ai sensi del citato comma 1057-bis, alle imprese che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi, in un periodo temporale compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2025 il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

“Per la quota superiore a 10 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 5 per cento del costo fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro”.
 
In altri termini, il credito d’imposta è considerato, soltanto per determinati investimenti, nella misura del 5% del costo per la quota superiore a 10 milioni di tali investimenti ma fino al nuovo limite massimo di 50 milioni di euro.
Gli investimenti ammessi sono quelli “inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica”.
 
Per riassumere, il credito d’imposta, nella misura del 5%, sarà riconosciuto:
 
• per la generalità degli investimenti in beni materiali “4.0”, per la quota superiore a 10 milioni e fino al limite massimo di 20 milioni;
• per gli “investimenti inclusi nel PNRR” con “obiettivi di transizione ecologica” individuati con apposito DM, per la quota superiore a 10 milioni e fino al limite massimo “superiore” di 50 milioni di euro.

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