Stanziati 25 MLN di euro per il Fondo abbattimento interessi e 270 MLN di euro di plafond per i finanziamenti.

L’obiettivo del rifinanziamento di questa misura è supportare il sistema economico lombardo nel superare la fase di difficoltà connessa all’emergenza Covid19, garantendo l’accesso al credito e la liquidità in tempi rapidi e riducendo il pricing dei finanziamenti.

Il nuovo sportello sarà aperto a febbraio 2021 da Finlombarda spa, soggetto gestore della misura.

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All’interno della  Moratoria ‘Cura Italia’ segnaliamo la sospensione delle rate, per chi ne ha già usufruito nei mesi da marzo a dicembre 2020 che è prorogata automaticamente fino al 30 giugno 2021 e varrà per le rate in scadenza nei mesi da gennaio a giugno 2021.
Qualora non si volesse beneficiare della proroga, serve rinunciarvi scrivendo a moratoriacovid19@pec.finlombarda.it entro il 31 gennaio 2021.

Per le imprese che non hanno ancora aderito alla Moratoria Cura Italia, è possibile farlo per le rate in scadenza da gennaio a giugno 2021, entro il 31 gennaio 2021.

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Cos’è?

Il Fondo è stato istituto con il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, art. 43 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, con una dotazione di 300 milioni di euro.

A chi è rivolto?

  • imprese che hanno avviato un confronto presso la struttura per la crisi d’impresa del Ministero dello sviluppo economico;
  • imprese in difficoltà economico finanziaria:
    • ai sensi degli orientamenti comunitari (paragrafo 2.2 della Comunicazione 2014/C 249/01) oppure
    • con flussi di cassa prospettici inadeguati a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate (stato di difficoltà non ai sensi del paragrafo 2.2 della Comunicazione 2014/C 249/01);
  • imprese che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
    • titolari di marchi storici di interesse nazionale;
    • società di capitali con numero di dipendenti superiore a 250 (dato consolidato comprensivo dei lavoratori a termine, degli apprendisti e dei lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo parziale, impiegati in unità locali dislocate sul territorio nazionale);
    • detengono beni e rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale, indipendentemente dal numero degli occupati.

 Obiettivi:

  • Sostegno alla continuità e lo sviluppo dell’attività d’impresa;
  • Riduzione  degli impatti occupazionali connessi alla situazione di crisi economico-finanziaria;
  • Attivazione dei capitali privati/pubblici a sostegno dell’attuazione dei piani di ristrutturazione delle imprese in difficoltà;
  • Supporto per lo sviluppo di partnership tra la proprietà/management ed INVITALIA 

 Termini e modalità:

È possibile presentare la domanda di accesso a decorrere dalle ore 12 del 2 febbraio 2021. 

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Il rapporto “Industria 5.0” pubblicato lo scorso 7 gennaio riconosce il potere dell’industria di raggiungere gli obiettivi della società al di là dell’occupazione e della crescita per diventare un motore di prosperità resiliente, facendo sì che la produzione rispetti i confini del nostro pianeta e ponendo il benessere del lavoratore industriale al centro del processo produttivo.

Mariya Gabriel, Commissario per l’innovazione, ha dichiarato: “Il nuovo concetto di Industria 5.0 non poteva arrivare in un momento migliore. Molte industrie europee si stanno reinventando, adattandosi alla nuova realtà COVID, abbracciando sempre più le tecnologie digitali e verdi per rimanere il fornitore di soluzioni per tutti gli europei. Ora è il momento di rendere i luoghi di lavoro più inclusivi, costruire catene di fornitura più resistenti e adottare modi di produzione più sostenibili.

Il rapporto descrive i principali elementi costitutivi dell’approccio dell’Industria 5.0, espone i principali benefici per i lavoratori, così come per l’industria stessa, e fornisce una mappatura dei progetti di ricerca e innovazione in corso e finalizzati che sono pertinenti all’Industria 5.0.

Le principali conclusioni includono:

  • Affinché l’industria possa continuare a portare prosperità all’Europa, deve ora diventare l’acceleratore e l’abilitatore del cambiamento e dell’innovazione. L’Industria 5.0 contribuisce all’aggiornamento tecnologico necessario all’industria per affermare il suo scopo come fornitore di soluzioni per la nostra società e come datore di lavoro attraente per i giovani talenti in cerca di una vita professionale proficua.
  • La digitalizzazione offre all’industria opportunità senza precedenti. Le tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale (IA) o la robotica consentono un’innovazione radicale del posto di lavoro, ottimizzando le interazioni uomo-macchina si capitalizza sul valore aggiunto che i lavoratori umani apportano alla fabbrica. Sviluppando tecnologie innovative in modo centrato sull’uomo, l’Industria 5.0 può sostenere e potenziare, piuttosto che sostituire, i lavoratori; aumentiamo la resilienza delle industrie e la rendiamo più sostenibile.
  • Rendere l’economia più verde è l’altra faccia della medaglia. Il “Green Deal” avrà successo se l’industria europea assumerà un forte ruolo di leadership. Gli obiettivi ambientali comuni possono essere raggiunti solo incorporando nuove tecnologie e ripensando i processi produttivi in relazione agli impatti ambientali. L’industria deve dare l’esempio nella transizione verde.
  • Un’industria trasformata avrà anche un impatto trasformativo sulla società. Questo è particolarmente vero per i lavoratori dell’industria, che possono vedere il loro ruolo cambiato, che richiede nuove competenze. La transizione all’Industria 5.0 richiederà un’azione in tutta una serie di settori.

Questo rapporto segna l’inizio di un processo di co-creazione con tutte le parti interessate, comprese le parti sociali a livello europeo, nazionale, regionale e locale, per fornire una linea d’azione che renda l’industria 5.0 sostenibile, resiliente e incentrata sull’uomo una realtà.

Il rapporto è scaricabile al seguente link.

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Dal 18 gennaio al via la compensazione dei crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi e per le attività di ricerca e sviluppo maturati nel 2020. 

Per completare l’operazione sono necessari i codici tributo di cui siamo ancora in attesa. La compensazione è pari a un quinto per il credito beni 4.0 ed un terzo per la ricerca e sviluppo.

Ricordiamo che l’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta di natura agevolativa non è soggetto all’obbligo di preventiva presentazione della dichiarazione dei redditi da cui emergono i crediti stessi. 

Ovviamente le imprese e i professionisti dovranno verificare gli adempimenti preliminari alla compensazione e in particolare, per i beni strumentali, che vi sia l’annotazione della legge 160/2019 nella fattura. Quando l’investimento supera l’importo di 300mila euro serve la perizia tecnica non asseverata, mentre per importi minori può bastare la dichiarazione resa dal legale rappresentante dell’impresa.

Per il credito da “Ricerca e Sviluppo” occorre la certificazione rilasciata dall’incaricato alla revisione legale o da un professionista avente i requisiti o società di revisione. In tutti e due i casi le comunicazioni informative al Ministero dello Sviluppo economico non si possono fare, mancando ancora la relativa procedura, ma non sono determinanti ai fini della fruizione del credito di imposta.

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APPROVATA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI LA MANOVRA FINANZIARIA 2021 DA 38 MILIARDI DI EURO

Venerdì 21 gennaio 2021 – ore 16.30

Live streaming su www.giornaledibrescia.it

Verranno presentate tutte le principali novità introdotte nella finanziaria in materia di contributi ed agevolazioni per le imprese.

Programma dell’evento:

Saluti di apertura – E. Alberto Bertolotti, CEO & Founder IBS Consulting&ACF

Intervengono:

Marco Belardi – Presidente UNI CT 519 “Tecnologie abilitanti per Industry 4.0”

Saverio Gaboardi – Presidente Cluster Lombardo della Mobilità

Francesco Cecchi – Presidente Cluster CAT.AL

Sauro Vicini – Cluster Operating Officer Smart Cities & Communities

Modera:

Stefano Martinelli – Giornale di Brescia

Le iscrizioni all’evento sono aperte al seguente link: sala-libretti.giornaledibrescia.it

Cos’è
Economia Circolare è l’incentivo che favorisce la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia che mantiene il più a lungo possibile il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse e che riduce al minimo la produzione di rifiuti. Con una dotazione di 217 milioni di euro, la misura è stata attivata dal Ministero dello Sviluppo economico ed è gestita da Invitalia.

A chi è rivolto
L’incentivo è rivolto a imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca.

Cosa finanzia
Attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o per il notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.

Presentare la domanda
È possibile presentare la domanda dal 10 dicembre 2020 utilizzando la procedura informatica messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico.

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Ci sono ancora risorse disponibili.

100 sono i milioni di euro complessivi messi a disposizione dal MiSE, fino ad oggi la richiesta ammonta a 37 milioni.

L’importo medio dei progetti presentati è di circa 250.000 euro. La maggior parte di essi, 134, riguarda le attività di investimenti, 114 sono invece dedicati all’innovazione di processo e 49 all’innovazione dell’organizzazione.

L’obiettivo delle agevolazioni è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano nazionale Impresa 4.0 e delle tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Che progetti sono ammessi?

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale mediante l’implementazione di:

·         tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale Impresa 4.0. (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);

·         tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;
2) al software;
3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchangeEDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Chi può candidarsi?

Le PMI che, alla data di presentazione della domanda:

·         sono iscritte e risultano attive nel Registro delle imprese;

·         operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;

·         hanno conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000;

·         dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;

·         non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Le PMI possono presentare, anche congiuntamente tra loro, purché in numero comunque non superiore a 10 imprese.

Che tipo di agevolazioni sono previste?

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50%, così articolata:

·         10% sotto forma di contributo;

·         40% come finanziamento agevolato.

Il sostegno assume la forma di contributo diretto alla spesa per i progetti; il finanziamento agevolato invece deve essere restituito dal soggetto beneficiario senza interessi a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, in un periodo della durata massima di 7 anni.

Come funziona?

Ciascun soggetto, sia in forma singola che congiunta, può presentare una sola domanda di accesso alle agevolazioni che può riguardare unicamente:

·         un progetto di innovazione di processo

·         un progetto di innovazione dell’organizzazione

·         un progetto di investimenti

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Una novità che, ha spiegato Banca d’Italia, non modificherà nella sostanza le segnalazioni alla Centrale dei Rischi, ma che impatterà esclusivamente nel modo con cui le banche e gli intermediari finanziari dovranno classificare i clienti a fini prudenziali.

Qui sotto un link con sei tra le principali domande e risposte per chiarire meglio alcuni dubbi.

https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/12/29/nuova-definizione-default-per-cittadini-imprese-bankitalia-chiarisce_MbhQsjlZHHr9URqRc32cHM.html

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