Arriva in Senato la nuova legge di bilancio

Confermato nella bozza di Bilancio 2018, in approvazione al Senato, il Credito d’Imposta per le spese di formazione 4.0 del personale aziendale impiegato nei processi di digitalizzazione, ma con alcune sostanziali modifiche. Vediamole nel dettaglio.

Chi saranno i beneficiari?

Tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.

Quali saranno le spese finanziabili?

Quelle relative ad attività di formazione pattuita attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali e finalizzata ad acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano Nazionale 4.0, che venga effettuata nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017.

In che misura?

Il credito d’imposta fruibile sarà attribuito nella misura del 40%, sino ad un importo massimo annuale di 300.000 €, delle spese relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui viene occupato in attività di formazione.  

L’incentivo sarà automatico?

Sì, ne è prevista la fruibilità automatica.

Per quante annualità?

Attualmente lo stanziamento previsto è a copertura della sola annualità 2018.

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Bonus fiscale per la formazione e lo sviluppo delle risorse umane

Al vaglio del Governo la possibilità di inserire nella prossima legge di bilancio l’opportunità di valorizzare il capitale umano impiegato nei processi di digitalizzazione mediante la fruizione di un bonus fiscale a favore delle aziende che investono sulla formazione dei dipendenti: oggi vi parliamo di lavoro 4.0.

Come?

Nella forma di un credito d’imposta per spese relative alla formazione e lo sviluppo delle risorse umane impiegate nella digitalizzazione dei processi produttivi. L’idea in altre parole è stimolare la formazione continua, oggi peraltro conveniente grazie agli sgravi relativi. Il vantaggio fiscale dovrebbe essere strettamente collegato alla contrattazione di prossimità, finendo per incentivare proprio gli sforzi formativi delle imprese.

In che misura?

La misura coprirebbe il 50% fino a 20 milioni di euro. Per renderlo compatibile con le esigenze di copertura finanziaria, il beneficio potrebbe essere varato in forma “incrementale”, cioè calcolato sull’aumento della spesa rispetto alla media del triennio precedente.

Quali i soggetti interessati?

I beneficiari del bonus sarebbero:

  • le imprese che hanno già investito nelle nuove tecnologie sotto la spinta di Industria 4.0 e che hanno bisogno di formare i propri lavoratori che dovranno gestire la nuova strumentazione;

le aziende, essenzialmente Pmi, che finora non hanno avviato veri percorsi di digitalizzazione, ma che vorrebbero comunque formare i propri addetti in vista del successivo salto tecnologico.

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Il regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, continua ad essere in vigore. Di seguito un breve approfondimento con le ultime novità.

Quali progetti finanzia il Patent Box?

L’agevolazione riguarda i redditi derivanti dall’utilizzo e/o dalla cessione di “opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi, disegni e modelli nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

NB: Il Decreto Legge 24 Aprile 2017 n°50, in adeguamento alle prescrizioni dell’OCSE, ha escluso all’agevolazione i marchi a partire dal 2017.

 

Quali sono gli obiettivi del Patent Box?

  • incentivare la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere;
  • incentivare il mantenimento dei beni immateriali in Italia, evitandone la ricollocazione all’estero;
  • favorire l’investimento in attività di ricerca e sviluppo.

Chi sono i soggetti ammissibili al Patent Box?

  • Tutti i titolari di reddito d’impresa, a prescindere da forma giuridica, dimensioni e regime contabile;
  • Le società e gli enti di ogni tipo, compresi i trust, con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio dello Stato, a condizione di essere residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.

 

Che tipo di agevolazione è prevista?

L’opzione per il regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali rileva ai fini IRES e ai fini IRAP. La quota di reddito che può essere oggetto di agevolazione è definita in base al rapporto tra i costi di attività di ricerca e sviluppo sostenuti per il mantenimento, l’accrescimento e lo sviluppo del bene immateriale eleggibile e i costi complessivi sostenuti per produrre tale bene.

 

  1. Utilizzo diretto intangibles

Sarà escluso da imposizione la quota parte del reddito derivante dall’utilizzo diretto dei beni immateriali, determinata in contraddittorio con le Entrate sulla base di una procedura di ruling internazionale nella seguente misura:

  • al 30% nel 2015;
  • al 40% nel 2016;
  • al 50% a partire dal 2017.

 

  1. Concessione in uso intangibles

Nel caso in cui si tratti di redditi che derivano dalla concessione in uso dei suddetti intangibles (ad esclusione dei marchi commerciali), l’agevolazione consiste nella esclusione da imposizione dei relativi redditi:

  • per il 30% nel 2015;
  • per il 40% nel 2016;
  • per il 50% a partire dal 2017.

 

  1. Cessione intangibles

In caso di cessione degli intangibles, per gli eventuali componenti positivi di reddito positivi di reddito si prevede la detassazione integrale, a condizione che entro la fine del secondo periodo di imposta successivo alla cessione almeno il 90% del corrispettivo sia reinvestito nella manutenzione e sviluppo di “altri” beni immateriali agevolabili.

 

Come presentare la domanda?

Per usufruire dell’agevolazione, efficace dal 2015, sarà necessario esercitare apposita opzione. L’opzione, esercitabile dal 2015 è irrevocabile ed è valida per 5 anni. La scelta per il patent box va comunicata inviando telematicamente l’apposito modello tramite il software predisposto dall’Agenzia delle Entrate.

Nuovo strumento agevolativo annunciato dal Ministero dello Sviluppo Economico per sostenere progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale

Chi sono i beneficiari?

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con le seguenti caratteristiche:

  • con almeno due bilanci approvati;
  • che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria nonché attività di ricerca.

Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro e/o con Organismi di ricerca, fino a un numero massimo di cinque co-proponenti.

Che cosa finanzia?

Il Bando finanzia progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una o più delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014 – 2020 “Orizzonte 2020”, quali:

  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)
  • Nanotecnologie
  • Materiali avanzati
  • Biotecnologie
  • Fabbricazione e trasformazione avanzate
  • Spazio
  • Tecnologie volte a realizzare i seguenti obiettivi della priorità “Sfide per la società” prevista dal Programma Orizzonte 2020

Quali sono le caratteristiche principali dei progetti?

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della proposta progettuale al Ministero dello sviluppo economico.

A quanto ammontano le agevolazioni?

Le agevolazioni consistono in:

  • un contributo diretto alla spesa per una percentuale minima pari al 20% dei costi e delle spese ammissibili (a cui si può aggiungere una quota variabile definita in relazione alle risorse finanziarie regionali disponibili);
  • un finanziamento agevolato, nel caso in cui sia previsto dall’Accordo, nel limite del 20% dei costi e delle spese ammissibili (a cui si può aggiungere una quota variabile definita in relazione alle risorse finanziarie regionali disponibili).

Attualmente il decreto è in corso di registrazione alla corte dei conti.

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IBS Consulting, società specializzata nella finanza agevolata e pianificazione e controllo, offre agli imprenditori un’importante occasione di approfondimento delle tematiche Industria 4.0:

  • finanziamenti disponibili;
  • iperammortamento;
  • caratteristiche della perizia tecnica.

L’incontro è rivolto a tutti coloro che intendono effettuare nuovi investimenti in macchinari tecnologicamente avanzati e digitalizzare la linea produttiva.

Il nostro scopo è quello di fornire, attraverso casi pratici, strumenti e soluzioni tecniche, finanziarie e agevolative per supportare tali investimenti.

Con noi anche il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri che porterà maggiori approfondimenti legati alle perizie tecniche necessarie all’Industria 4.0 ed alle caratteristiche dei macchinari agevolabili.

Indutria 4.0

A partire dal 1° marzo 2017 le imprese potranno presentare domanda di agevolazione per usufruire del contributo maggiorato del 30%, calcolato su un tasso di interesse annuo del 3,575%, a fronte di investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

L’obiettivo è incentivare la manifattura digitale e incrementare l’innovazione e l’efficienza del sistema imprenditoriale, anche tramite l’innovazione di processo e di prodotto.

Per gli investimenti ordinari (acquisto di nuovi macchinari, impianti ed attrezzature) lo sportello della Nuova Sabatini è riaperto già dal 2 gennaio, con un contributo in conto impianti, pari all’ammontare degli interessi calcolati sull’importo di un finanziamento di cinque anni al tasso del 2,75%.

Beneficiari 4.0

Piccole e medie imprese con sede operativa in Italia.

Caratteristiche dell’agevolazione 4.0

L‘agevolazione consiste in un contributo in conto impianti, pari all’ammontare degli interessi calcolati sull’importo di un finanziamento di cinque anni al tasso del 2,75%.

Per investimenti relativi alla manifattura digitale è previsto un contributo maggiorato del 30%, calcolato su un tasso del 3,575% annuo.

Il finanziamento, che deve essere erogato da una banca o società di leasing convenzionata, copre il 100% delle spese ammissibili per un importo compreso tra i 20.000 euro e i 2 milioni, anche frazionati in più acquisti.

Il finanziamento può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia, fino ad un massimo dell’80%.

Spese ammissibili al 4.0

Acquisto di macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature e hardware nuovi e destinati all’uso produttivo. Per le operazioni in leasing, l’impresa locataria deve esercitare l’opzione di acquisto alla stipula del contratto.

Con contributo maggiorato del 30%:

investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, RfID e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data di invio della domanda e conclusi entro dodici mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Modalità e tempistiche del 4.0

Lo sportello per gli investimenti ordinari è aperto dal 2 gennaio 2017; per gli investimenti relativi alla manifattura digitale con contributo maggiorato del 30% è possibile presentare domanda dall’1 marzo 2017.

Attenzione! A partire dal 1° marzo, le imprese dovranno utilizzare esclusivamente il nuovo modulo di domanda; le domande presentate con il vecchio modulo dopo il 1° marzo saranno considerate irricevibili.

Il termine per la concessione delle agevolazioni è stato prorogato al 31 dicembre 2018.

L’erogazione non è automatica ma subordinata alla valutazione del merito di credito dell’impresa da parte della banca/società di leasing.

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Lo scorso 28 febbraio Carlos Moedas, Commissario Europeo per la Ricerca, la Scienza e l’Innovazione, ha presentato un pacchetto di misure di semplificazione del Programma Horizon 2020. Il Commissario ha dichiarato: “Radicale semplificazione è una delle caratteristiche che definiscono Horizon 2020 rispetto ai programmi precedenti. Abbiamo ascoltato ricercatori, imprese ed altri stakeholders ed abbiamo riflettuto sui loro feedback in questa seconda ondata di semplificazione del programma”. Le nuove misure semplificheranno ulteriormente le regole e le procedure in Horizon 2020, rendendo la partecipazione al programma più facile.

Una revisione del Model Grant Agreement introduce una nuova definizione dell’additional remuneration dei ricercatori e semplifica il caricamento di altri costi. Questo consentirà l’accettazione della prassi contabile propria dei partecipanti per i costi per prodotti o servizi forniti internamente in un’organizzazione. Inoltre ci sarà una maggiore apertura al mondo, con l’introduzione di opzioni semplificate per la creazione di partnership internazionali con Paesi terzi non eleggibili per i finanziamenti europei.

Razionalizzazione del Programma di Lavoro 2018-2020: il final work programme di Horizon 2020 si concentrerà sulle priorità chiave. Ci saranno meno topic e meno call. L’obiettivo è quello di massimizzare l’impatto e di garantire che gli stakeholders possano facilmente trovare topics di interesse.

Il programma sarà reso più rilevante e di più facile accesso per startup ed innovatori: azioni preparatorie nel programma di lavoro 2018-2020 comprenderanno l’adeguamento dello SME Instrument in modo che possa supportare le innovazioni in qualsiasi area (senza temi predefiniti) e l’introduzione di una fase di colloquio per valutare le proposte di progetto più promettenti. La Commissione intende inoltre aggiornare gli strumenti di navigazione on-line.

L’uso più ampio di finanziamento forfettario del progetto (lump-sum) avrà il potenziale di ridurre notevolmente gli oneri amministrativi per i partecipanti, mantenendo saldamente il focus del progetto sulla ricerca e l’innovazione, migliorando l’impatto e diminuendo il tasso di errore finanziario. I finanziamenti con lump-sum mirano a spostare l’attenzione dal controllo degli input (cioè i costi sostenuti) al monitoraggio delle performance e degli output.

Lavorando dal 2014 al 2020 con un budget di circa 77 miliardi di euro, Horizon 2020 è uno dei più grandi programmi al mondo per la ricerca e l’innovazione. Nei suoi primi due anni, ha attratto oltre 76.000 proposte eleggibili; oltre 9.000 grant agreement sono stati firmati al 01/09/2016 seguenti alle deadline delle call 2014-2015; sono stati allocati quasi 16 miliardi di euro per accrescere l’eccellenza scientifica, creare una leadership industriale e affrontare le sfide sociali.

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SPACE-UP e IBS Consulting

IBS Consulting ha condotto il lavoro di stesura di una proposta progettuale per il bando SPACE-UP che vede coinvolti 10 partner provenienti da tutta Europa, per offrire servizi di supporto alla crescita delle start- up del settore aerospaziale attraverso COMPET 7, la call del programma di finanziamento comunitario Horizon 2020 “Technology Transfer and Business Generators”.

Il progetto

La proposta progettuale, che prende il nome di SPACE-UP (Assisting European SPACE Start-up in scaling UP), combina diverse aree di competenza complementari: il Cluster Aerospaziale di Brema (membro di Enterprise Europe Network), l’ESA-BIC del Lazio (centro di riferimento per l’Agenzia Spaziale Europea), la rete Europea dei Business Angels (EBAN), TIP Ventures (piattaforma di crowdfunders), l’Associazione Internazionale dei Parchi Tecnologici e Scientifici (IAPS), il celebre centro di Ricerca Nazionale Tedesco Fraunhofer, il leader europeo per le soluzioni relative alle risorse umane GI Group e altri.

Il ruolo di IBS

L’ufficio IBS, presente a  Bruxelles dal 2002, assicura un punto tecnico e operativo di contatto tra le imprese e le istituzioni dell’UE. Questa presenza facilita una rete di relazioni che mira a ottimizzare la promozione dei bandi europei. IBS fornirà 60 studi di fattibilità sull’accesso ai fondi europei alle Start-up selezionate dal consorzio.

Questo studio comprenderà le possibilità di finanziamento offerte da Horizon 2020 e altri programmi comunitari come COSME, dando una particolare attenzione alle opportunità strumento per le PMI. Lo studio di fattibilità conterrà anche un’analisi ad hoc per l’accesso al credito attraverso prestiti concessi dalla BEI o altre garanzie proposte dal FEI per garantire un’adeguata copertura finanziaria ai progetti di sviluppo industriale.

IBS Consulting è inoltre partecipata da Credit Data Research, società italiana del Gruppo Moody’s, con la quale collabora. Insieme operiamo modelli di analisi di merito di credito, determinando simulazioni predittive (Outlook del rating). È in questo contesto che intendiamo affiancare le dieci start up ulteriormente selezionate, raccolto prima il piano strategico, poi il piano industriale predisposto dai Partner, cosi da analizzare attentamente i flussi di cassa prospettici, determinando rischiosità attuale e futura, attraverso un modello di Rating certificato.

Tra i sostenitori dell’iniziativa SPACE-UP: Agenzia Spaziale Italiana, Agenzia Spaziale Tedesca, Agenzia Spaziale Polacca, OHB, Airbus DS, Airbus Safran Launchers, AES, DSI, University Bremen, Nereus, Regione Lazio, EEN, COSMOS 2020.

Curiosità

Componente femminile: 5 project manager sui 10 partner di progetto
Coordinatrice dal Cluster Aerospaziale di Brema è la Dr. Barbara Cembella.

Le project manager sono:

  • EBAN Candace Johnson
  • IASP Alicia Shelley
  • GI GROUP Alessia Minucciani
  • IBS Consulting Simona Palermo

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Scade il 14 luglio 2017 (e la seconda scadenza è prevista per il 30 novembre) il bando per la presentazione di progetti nell’ambito dei Trasporti Europei, che mette a disposizione 1 miliardo di fondi per:

Rimuovere le strozzature e realizzare i collegamenti mancanti, migliorare l’interoperabilità ferroviaria, e migliorare le sezioni transfrontaliere.

Garantire sistemi di trasporto sostenibili ed efficienti a lungo termine, al fine di preparare i territori interessati per i flussi di trasporto futuri attesi, oltre a consentire tutte le modalità di trasporto da de carbonizzati grazie alla transizione verso innovative  tecnologie di trasporto ad alta efficienza energetica e basse emissioni di carbonio e ottimizzando la sicurezza.

Ottimizzare l’integrazione e l’interconnessione dei modi di trasporto e migliorare l’interoperabilità dei servizi di trasporto, garantendo nel contempo l’accessibilità delle infrastrutture di trasporto.

Non è richiesto un partenariato internazionale.
Possono essere beneficiari del finanziamento sia pubblici che privati di qualsiasi dimensione.

Le attività finanziate

Le attività realizzate nell’ambito del progetto dovranno richiedere investimenti superiori ai 10 Milioni di Euro.

La quota di fondo perduto erogata dalla Commissione Europea varia dal 10% al 50% a seconda delle attività proposte.

È inoltre richiesto il reperimento di capitali privati aggiuntivi (Istituti Bancari, Cassa Depositi e Prestiti, BEI), attività che può essere sostenuta da IBS.

Costi ammissibili

1.Il costo delle apparecchiature e infrastrutture può essere considerato interamente ammissibile quando è trattato come spesa in conto capitale dal beneficiario.

2.Le spese relative agli studi ambientali sulla tutela dell’ambiente e sulla conformità al pertinente diritto dell’Unione

Le spese relative all’acquisto di terreni non sono un costo ammissibile.

I costi ammissibili includono l’imposta sul valore aggiunto (“IVA”) in conformità dell’articolo 126, paragrafo 3, lettera c), del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012.

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È stata recentemente pubblicata la circolare dell’Agenzia delle Entrate che chiarisce categorie, tipologie di investimento e termini temporali per i quali scattano i bonus di super e iper ammortamento.

In particolare il documento fornisce chiarimenti sulle misure fiscali introdotte per dare impulso all’ammodernamento delle imprese e alla loro trasformazione tecnologica e digitale, oltre che indicazioni sull’ulteriore maggiorazione del 40% sul costo di acquisto di beni strumentali immateriali (software, sistemi IT e attività di system integration, ecc.).

AGEVOLAZIONI

  • Super ammortamento: è un’agevolazione che prevede l’incremento del 40% del costo fiscale di beni materiali originariamente acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, oggi prorogata.
  • Iper ammortamento: è l’agevolazione che premia l’industria in chiave 4.0. Per i soli imprenditori arriva una maxi maggiorazione che consente di incrementare del 150% il costo deducibile di tutti i beni strumentali acquistati per trasformare l’impresa in chiave tecnologica e digitale 4.0. Si tratta concretamente degli investimenti in macchine intelligenti, interconnesse, il cui elenco è fornito analiticamente nell’Allegato A dell’Appendice della Circolare, diviso in categorie.

TEMPISTICHE

È stata estesa l’operatività e gli effetti del super ammortamento anche agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi effettuati entro il 31 dicembre 2017. Il termine può essere allungato fino al 30 giugno 2018 condizione che entro il 31 dicembre 2017 sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione. Stessa tempistica anche per l’iper ammortamento, per il quale però occorre rispettare il requisito dell’interconnessione: il bene, cioè, potrà essere “iper ammortizzato” se, oltre ad essere entrato in funzione, sarà interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

I BENI “SUPER AMMORTIZZABILI”

  • tutti gli acquisti di beni materiali nuovi strumentali all’attività d’impresa o professionale.
  • veicoli a motore acquistati a dall’1 gennaio 2017, per i quali sia prevista una deducibilità integrale dei costi (uso pubblico o quelli utilizzati esclusivamente come beni strumentali)
  • casi particolari, ad esempio come trattare i beni acquisiti con contratto di leasing e quelli realizzati in economia.

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