Il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente pubblicato i risultati dell’analisi avviata per misurare il rapporto tra le imprese italiane e le tecnologie 4.0. Dall’indagine è emerso che soltanto una minoranza, ad oggi, può essere considerata impresa del tutto digitale: l’8,4 % del campione, infatti, utilizza almeno una tecnologia 4.0. A questa fetta si aggiunge un’ulteriore piccola percentuale di imprese che hanno in programma investimenti specifici nel prossimo triennio; ma la grande maggioranza della popolazione di imprese italiane è tradizionale: non utilizza alcuna tecnologia digitale. 

L’indagine del Ministero aveva l’obiettivo di chiarire la diffusione delle tecnologie 4.0: nonostante il crescente interesse della comunità scientifica, delle istituzioni e degli stessi imprenditori per i fenomeni di digitalizzazione dei processi produttivi non esistevano analisi statisticamente fondate sulla diffusione delle tecnologie digitali. 

Il dettaglio dell’analisi 

L’analisi è una rilevazione campionaria condotta tra ottobre 2017 e febbraio 2018 su un campione costituito da circa 23.700 imprese, rappresentativo della popolazione dell’industria e dei servizi alla produzione, di tutte le classi dimensionali e di tutte le regioni italiane.

Nell’indagine sono state considerate le seguenti tecnologie: robot collaborativi e interconnessi (Advanced Manufacturing Solutions); Stampanti 3d (Additive Manufacturing); Realtà aumentata (Augmented Reality); Simulazioni di sperimentazione e test virtuali; Nanotecnologie e materiali intelligenti (Smart technology/materials); Integrazione elettronica dei dati e delle informazioni lungo le diverse fasi produttive dell’azienda (Horizontal Integration); Condivisione elettronica con clienti/fornitori delle informazioni sullo stato della catena di distribuzione (inventario, tracking) (Vertical Integration); Gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti (Cloud);  Rilevamento e analisi di elevate quantità di dati (Big data/Analytics); Sicurezza informatica durante le operazioni in rete e su sistemi aperti (Cyber Security); Comunicazione elettronica in rete tra macchinari e prodotti (Industrial Internet of Things).

I risultati dell’analisi

Il primo risultato interessante della ricerca è riferito alla diffusione di imprese che utilizzano tecnologie 4.0. Sul totale della popolazione dell’industria, l’8,4% utilizza almeno una delle tecnologie considerate nell’analisi. A queste si aggiunge un ulteriore 4,7% di imprese che hanno in programma investimenti in questa direzione nel prossimo triennio. Le imprese tradizionali, che non utilizzano tecnologie 4.0 e nemmeno hanno in programma di farlo nei prossimi anni, rappresenta la grande maggioranza: l’86,9%.
Com’era prevedibile, la diffusione delle tecnologie 4.0 è maggiore nel Centro-Nord (9,2%) del territorio Italiano, rispetto al Mezzogiorno (6,1%).

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Con il decreto direttoriale del 1 agosto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato la proroga del termine per l’ultimazione delle spese relative agli interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e dell’ammodernamento tecnologico. Le imprese assegnatarie del Voucher digitalizzazione, infatti, potranno ultimare gli interventi entro il prossimo 14 dicembre 2018. 

La richiesta di erogazione potrà essere presentata dalle imprese assegnatarie del voucher che hanno provveduto al pagamento di tutte le spese fino al 14 marzo 2019. Resta invariato, invece, il termine di apertura della richiesta di erogazione: le imprese beneficiarie potranno presentare la richiesta a partire dal prossimo 14 settembre 2018. 

Il Voucher per la Digitalizzazione è una misura agevolativa dedicata alle micro, piccole e medie imprese che prevede un contributo di importo non superiore a 10 mila euro, per  interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. Finanzia interventi per migliorare l’efficienza aziendale, modernizzare i processi aziendali, sviluppare soluzioni e-commerce, organizzare interventi di formazione per il personale nel campo ICT.

Cosa devono fare le imprese?

Le imprese assegnatarie delle agevolazioni dovranno presentare la domanda di erogazione del voucher, con apposita procedura informatica che sarà disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico a partire dal 14 settembre 2018. 

Alla domanda telematica, a cui potranno accedere i rappresentanti legali dell’impresa, dovranno essere allegati alcuni documenti: 

  • titoli di spesa, legati al progetto di digitalizzazione
  • liberatorie sottoscritte dai fornitori
  • estratti del conto corrente utilizzato per i pagamenti
  • Resoconto della realizzazione del progetto

Entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta di erogazione il Ministero dello Sviluppo Economico effettuerà le verifiche. In particolare sarà controlla le completezza delle dichiarazioni dell’impresa e accertata la regolarità contributiva della stessa. 

Esclusione dall’erogazione

In alcuni casi è prevista l’interruzione dell’erogazione. Nel caso in cui il progetto sia stato realizzato apportando una significativa variazione rispetto a ciò che è stato dichiarato nella domanda di accesso, se il è stato modificato il soggetto beneficiario, nel caso in cui siano riscontrate irregolarità contributive. In tutti questi casi è prevista l’interruzione dell’erogazione del contributo.

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Quale ruolo per le fabbriche intelligenti in Horizon Europe?

La proposta della Commissione Europea per il prossimo programma quadro di Ricerca ed Innovazione, Horizon Europe, esprime rinnovate ambizioni con riguardo alla tematica delle fabbriche intelligenti, particolarmente attraverso la continuità che si intende dare al partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Nonostante l’assenza di una focus area o di un pilastro specifico, l’inclusione dell’industria nel pilastro dedicato alle sfide globali e alla competitività industriale ne sottolinea la rilevanza per l’economia, l’ambiente e la società europei. Nel contesto della trasformazione in corso dell’industria manifatturiera, l’inclusione di un cluster per l’area digitalizzazione e industria e la relativa dotazione finanziaria proposta di 15 miliardi di euro, sono elementi che indicano la priorità e l’importanza strategica attribuite alle fabbriche intelligenti.

L’accento posto dalla proposta per il nuovo programma Horizon Europe sul sostegno a progetti di ricerca e innovazione con un significativo aspetto dimostrativo rappresenta un segnale di approvazione per l’approccio attualmente promosso nell’ambito del partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Come contribuire alla definizione delle strategie europee sulle fabbriche intelligenti?

In questo quadro e al fine di fornire un contributo al nuovo programma quadro, l’associazione europea per le fabbriche del futuro – EFFRA, che rappresenta il lato privato del partenariato europeo delle Fabbriche del futuro ha avviato una consultazione online.

Attraverso la consultazione, EFFRA mira a raccogliere opinioni e pareri che possano contribuire a definire e strutturare le future priorità di ricerca e innovazione e le linee di sviluppo strategiche per il settore delle fabbriche intelligenti.

A chi è rivolta la consultazione sulle Fabbriche del futuro?

La consultazione europea lanciata da EFFRA è rivolta in primo luogo al mondo dell’industria, della ricerca e dell’università, ma è potenzialmente aperta ad un pubblico più ampio di stakeholders e altre tipologie di attori interessati alla tematica.

Come contribuire alla consultazione sulle Fabbriche del futuro?

Per fornire un contributo alla consultazione lanciata da EFFRA occorre registrarsi e accedere all’Innovation portal di EFFRA. La consultazione è disponibile nella sezione “Profile” dopo aver effettuato l’accesso. Il termine per la presentazione dei contributi è il 14 settembre 2018.

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Il 22 giugno 2018, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Attuativo relativo al Credito d’Imposta per la Formazione 4.0, il sostegno per le imprese che investono in formazione del personale dipendente introdotto con la Legge di Bilancio 2018. Sono state dunque chiarite le modalità attraverso cui le aziende possono dare seguito agli investimenti in tecnologie 4.0 abilitanti la trasformazione digitale, attraverso il miglioramento delle competenze digitali dei dipendenti. 

Il Decreto attuativo chiarisce che il Bonus Formazione sarà riconosciuto a tutte le imprese che, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico e dalla forma giuridica, effettuano spese in attività di formazione nel periodo di imposta successivo al 31 dicembre 2017. 

Come funziona il Credito di Imposta Formazione 4.0?

Il Credito d’Imposta spetta nella misura pari al 40% delle spese sostenute per la formazione aziendale del personale dipendente. Il Credito d’Imposta è ammesso fino a un limite massimo pari a 300mila euro per ciascun beneficiario. Il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce che sono ammissibili al Credito d’Imposta anche le spese relative al personale dipendente ordinariamente applicate in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della Legge di Bilancio che partecipi in veste di tutor o di docente alle attività di formazione ammissibili, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente. 

Il Credito d’Imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, con la presentazione del modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Le imprese che vogliono usufruire del lavoro dovranno in ogni caso certificare i costi delle spese di formazione, con una certificazione che sarà poi allegata al Bilancio.

A chi è rivolto il Credito d’Imposta Formazione 4.0?

Il Credito d’Imposta Formazione 4.0 si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Possono usufruirne altresì enti non commerciali che svolgono attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa o imprese residenti all’estero con stabili organizzazioni sul territorio italiano.

Quali attività sono agevolabili?

Come si legge nel testo del Decreto sono agevolabili le attività di formazione “finalizzate all’acquisizione o al consolidamento, da parte del personale dipendente dell’impresa, delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal Piano nazionale Impresa 4.0”.

 Più precisamente, sono ammesse al credito d’imposta le attività di formazione relative alle seguenti tecnologie:

•big data e analisi dei dati

•cloud e fog computing

•cyber security

•simulazione e sistemi cyber-fisici

•prototipazione rapida

•sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (Rv) e realtà aumentata (Ra)

•robotica avanzata e collaborativa

•interfaccia uomo macchina

•manifattura additiva (o stampa tridimensionale)

•internet delle cose e delle macchine

•integrazione digitale dei processi aziendali. finalizzate all’acquisizione o al consolidamento, da parte del personale dipendente dell’impresa, delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal Piano nazionale impresa 4.0.

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Quali sono gli obiettivi del Bando Voucher Digitali I4.0?

Il Bando Voucher Digitali I4.0 ha l’obiettivo a lungo termine di stimolare la domanda di servizi per il trasferimento di soluzioni tecnologiche e/o realizzare innovazioni tecnologiche e/o implementare modelli di business derivanti dall’applicazione di tecnologie I4.0. Nello specifico, il Bando si propone di:

– sviluppare la capacità di collaborazione tra MPMI e tra esse e soggetti altamente qualificati nel campo dell’utilizzo delle tecnologie I4.0, in una logica di filiera produttiva, di aggregazione e condivisione delle tecnologie e attraverso la realizzazione di progetti in grado di mettere in luce i vantaggi ottenibili attraverso il nuovo paradigma tecnologico e produttivo;

– promuovere l’utilizzo di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali in attuazione della strategia definita nel Piano Nazionale Impresa 4.0;

A chi è rivolto il Bando?

Il Bando Voucher Digitali I4.0 si rivolge alla totalità delle micro e piccole medie imprese lombarde. Le MPMI lombarde di tutti i settori economici (manifatturiero, commercio, servizi e agricoltura) possono accedere agli ambiti tecnologici di innovazione digitale 4.0 ricompresi nel presente Bando, riportati nei successivi elenchi 1 e 2:

Elenco 1. Utilizzo delle seguenti tecnologie inclusa la pianificazione o progettazione dei relativi interventi:

-Soluzioni per la manifattura avanzata

-Manifattura additiva

-Soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D)

-Simulazione

-Integrazione verticale e orizzontale

-Industrial Internet e IoT

-Cloud

-Cybersicurezza e business continuity

-Big Data e Analytics

-Soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della supply chain e della gestione delle relazioni con i diversi attori (es. sistemi che abilitano soluzioni di Drop Shipping, di “azzeramento di magazzino” e di “just in time”);

-Software, piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-impresa, impresa-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field; incluse attività connesse a sistemi informativi e gestionali (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, etc.) e progettazione ed utilizzo di tecnologie di tracciamento (RFID, barcode, ecc)).

Elenco 2. Utilizzo di altre tecnologie digitali propedeutiche o complementari a quelle previste al precedente Elenco 1:

-Sistemi di e-commerce

-Sistemi di pagamento mobile e/o via internet, fatturazione elettronica e fintech

-Sistemi EDI, electronic data interchange

-Geolocalizzazione

-Tecnologie per l’in-store customer experience

-System integration applicata all’automazione dei processi

Come funziona il Bando Voucher Digitali I4.0?

Attraverso l’utilizzo di contributi a fondo perduto, voucher, il Bando finanzia progetto di innovazione tecnologica Industria 4.0 indirizzati all’introduzione delle tecnologie, i cui obiettivi e modalità realizzative siano condivisi da più imprese. I voucher sono unitari e concessi direttamente alla singola impresa, la quale deve tuttavia partecipare ad un progetto proposto da un unico proponente che indichi in domanda l’elenco delle imprese che saranno coinvolte.

Il contributo è assegnato in funzione delle spese presentate da ogni singola impresa partecipante al progetto. 

Investimento minimo: 5.000,00

Importo contributo massimo 15.000,00

L’intensità dell’agevolazione è pari al 70% dei costi ammissibili.

Contattaci per approfondire le opportunità del Bando:

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Come le ultime novità hanno cambiato l’iper ammortamento.

3 luglio 2018 – h 16:30

Presso IBS Consulting – Via Flero, 46 – Brescia

L’iper ammortamento è uno degli strumenti agevolativi chiave del piano Industria 4.0. Recentemente il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato una Circolare (n° 177355 del 23/05/18) fornendo ulteriori dettagli sul Piano, già rinominato Impresa 4.0, sui requisiti di interconnessione e integrazione e sull’individuazione dei beni agevolabili.

L’incontro approfondirà le ultime novità e le conseguenti opportunità per le imprese, a seguire sarà offerto un aperitivo.

IBS Consulting - Iper ammortamento le ultime novità

 

PROGRAMMA

Saluti di apertura

E. Alberto Bertolotti – Ceo & Founder IBS Consulting & ACF

Relatore

Marco Belardi – Presidente UNI CT 519 consulente MISE

Iscriviti all’evento

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Il vantaggio di investire nei sistemi di controllo di gestione e creare un modello di analisi e di valore dei dati

Il Controllo di Gestione, se correttamente sviluppato e applicato in azienda, condivide i principi dell’Industria 4.0 e aiuta il processo di creazione della “fabbrica intelligente” come pensata dal legislatore ed incoraggiata attraverso varie misure agevolative che, da un paio di anni, promuovono gli investimenti produttivi, l’introduzione di strumenti di analisi ed elaborazione dati, la formazione specializzata.

“Industria 4.0” rappresenta l’opportunità per le imprese di innovarsi e crescere in un momento di grande cambiamento. La recente approvazione del decreto attuativo per la formazione 4.0 sancisce un ulteriore passo avanti per favorire nelle aziende italiane anche il processo di aggiornamento di sistemi in grado di analizzare ciò che si produce e si vende, come lo si fa, con quali risorse ed a quali costi. Le imprese di oggi, infatti, meglio sostengono la competizione globale se sono capaci di mettere in rete i cosiddetti “big data” dei processi aziendali sino ad organizzarli per comprenderne l’efficienza produttiva e i risultati economici.

Il Controllo di Gestione ed i sistemi di Contabilità Analitica Industriale rispondono a quest’ultime esigenze. Rappresentano lo strumento sia di monitoraggio sia di calcolo che permette al management di interpretare i dati e prendere delle decisioni. Entrambi forniscono quindi un prezioso strumento di governo nell’impresa al fine di reagire a mutamenti del mercato o per pianificare azioni da intraprendere nel medio-lungo periodo.

Il controllo dell’azienda pianificato con i giusti strumenti

In generale, la relazione tra l’Industria 4.0 ed i sistemi del Controllo di Gestione si sviluppa su un doppio binario: la prima fornisce la tecnologia per generare i dati necessari al monitoraggio dei processi mentre i secondi costituiscono la piattaforma per elaborare le informazioni non solo inerenti alle “prestazioni industriali” dei reparti produttivi ma anche per studiare ed integrare nell’analisi molteplici altre informazioni provenienti da fonti diverse (ad esempio le risorse umane, l’area vendite, la contabilità, l’ufficio tecnico, la manutenzione).

Spesso un’impresa investe direttamente nell’acquisizione di una applicazione software gestionale affidandosi all’intuizione propria
all’opinione di chi già l’ha sperimentata in contesti produttivi analoghi. Ne consegue, poi, che gli “informatici” devono personalizzare, in genere non senza difficoltà, le esigenze operative dell’azienda nell’ambito della configurazione standard del sistema acquistato.

Per attuare un buon Sistema di Controllo aziendale è, quindi, consigliabile impostare dapprima il progetto di analisi dei “big data” declinando in un modello informatico base i dati di interesse, le interazioni tra loro, gli obiettivi ricercati e quelli emergenti. L’avvio di questo lavoro presuppone come attività fondamentale la mappatura in dettaglio dei processi aziendali per capire come questi interagiscono tra di loro, quali siano le informazioni condivise e di interscambio, quali siano i canali di comunicazione e gli strumenti che vengono utilizzati per diffonderle e con quale cadenza temporale. Questo approccio condurrà l’imprenditore a formalizzare i suoi fabbisogni entro il quadro degli obiettivi della cosiddetta “Lean Accounting”: la misurazione delle performance, l’eliminazione delle transazioni inutili, il calcolo dei benefici finanziari, il controllo dei costi.

La contabilità analitica o industriale per il management dell’azienda

Il processo di costruzione e di analisi dei “big data” in Industria 4.0 ha un beneficio finale per l’imprenditore quando, nel nuovo progetto, il modello attribuisce ai dati quantitativi e qualitativi anche una rilevanza economica e temporale. Questi elementi consentono al management ed alla proprietà di acquisire competenze di gestione per migliorare la redditività e la marginalità dei prodotti e servizi attraverso l’ottimizzazione dei costi aziendali e la riduzione degli sprechi.

Il progresso tecnologico dal semplice foglio di calcolo per il controllo dei costi è giunto alla specializzazione dei software moderni passando attraverso tecniche e modelli man mano evoluti e conosciuti come direct costing, full costing, activity based costing. Ma anche in questo caso ogni azienda fa caso a sé ed ha peculiarità proprie che la differenziano da aziende pur simili per prodotti realizzati, attività e processi industriali, per dimensione ed organizzazione. Anche in questo caso, un modello gestionale dei dati ed un criterio di classificazione dei costi vanno studiati e creati prima, informatizzati poi. Ogni modello può non essere valido “per tutte le stagioni” o non è una ricetta universalmente valida per aziende tra loro concorrenti.

Nello sviluppare un modello informatico e scegliere una configurazione di costo occorre, quindi, tener conto degli elementi che caratterizzano il prodotto o servizio (oggetto di riferimento, natura, variabilità, …) e dei diversi fattori produttivi necessari per realizzarlo e introdurlo sul mercato. La scelta ovviamente va sempre orientata in funzione degli obiettivi che ci si aspetta dalle elaborazioni. Ma anche lo stato più o meno avanzato dell’organizzazione aziendale e della presenza, nei reparti, di strumenti di diagnostica e rilevazione dei dati (a qualsiasi livello) contribuisce a qualificare quanto il modello di calcolo del costo può essere specializzato e “raffinato” al momento della sua costruzione.

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Anche nel 2017 la Lombardia si conferma leader del settore aerospaziale, soprattutto per ciò che riguarda l’export: è lombardo il 27% dell’export del settore aerospaziale italiano. In Lombardia, le imprese aerospaziali generano un fatturato di quasi 1 miliardo e mezzo di euro (1,444 miliardi), in crescita del 9,4% rispetto al dato dell’anno precedente.
Il saldo della bilancia commerciale è positivo per 950 milioni di euro, in crescita del 18,6% sull’anno precedente: nel 2017 il dato dell’import si è infatti assestato a 478 milioni.

Competitività, innovazione e internazionalizzazione 

All’assemblea delle imprese lombarde dell’aerospazio, Angelo Vallerani, presidente di Lombardia Aerospace Cluster è tornato a sottolineare la grande propensione del settore verso ricerca e innovazione: «La principale caratteristica del settore aerospaziale è una spiccata propensione all’attività di ricerca. Perciò investire sull’aerospace a livello regionale si rivela essere un investimento ad alto rendimento per tutto il territorio». (Varese News)

Il cluster, che da tempo riunisce le imprese del settore difendendone gli interessi e coordinandole in una strategia comune, sottolinea l’importanza di valorizzare competitività e know-how del distretto lombardo dell’industria aerospaziale. Una valorizzazione che non può che passare dal sostegno dei processi di internazionalizzazione che, visti i dati, è già avviato con solide basi.

Principali mercati di destinazione

Il principale mercato di destinazione dell’export aerospaziale lombardo è l’Unione Europea (che pesa per 606 milioni di euro), il resto è suddiviso tra Asia Orientale (252 milioni), altri paesi europei (133 milioni), Asia Centrale (133 milioni) e America Settentrionale (110 milioni). 

Il primo Paese di destinazione delle esportazioni lombarde è la Polonia; molto positivi anche i rapporti con la Svizzera: nei primi 9 mesi del 2017 il saldo commerciale è cresciuto del 151% rispetto allo stesso periodo del 2016. 

Space-up

All’interno di questo positivo contesto in costante evoluzione si inserisce anche Space-Up, il programma che vede tra i partner anche IBS Consulting nato per selezionare i migliori progetti e le migliori idee imprenditoriali del settore aerospaziale e guidarle nelle diverse fasi di sviluppo del business. Grazie a un ampio network di esperti in grado di aiutare le aziende con servizi di consulenza strategica, coaching e mentoring personalizzato, il piano ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alle risorse di Horizon 2020.

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Il 23 maggio 2018 il Ministero per lo Sviluppo Economico ha pubblicato una Circolare che contiene alcuni importanti chiarimenti sull’iperammortamento, l’agevolazione fiscale dedicata agli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese all’interno del Piano Industria 4.0. In particolare, la misura dell’iperammortamento prevede la possibilità di supervalutare del 250% gli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie acquistati o in leasing.

La nuova Circolare ministeriale sull’iperammortamento segue l’importante novità già introdotta dal Ministro Calenda con la ridefinizione del Piano Industria 4.0 in Piano Impresa 4.0 che aveva esplicitato la destinazione delle agevolazioni e dei finanziamenti in tema 4.0 oltre il comparto produttivo industriale. Sulla norma, inizialmente pensata per il comparto manifatturiero, erano infatti sorti alcuni problemi applicativi e dubbi interpretativi soprattutto per le imprese che non facevano parte del comparto produttivo.

La Circolare contribuisce a fare ulteriore chiarezza sulla destinazione della norma, fornisce inoltre importanti spiegazioni soprattutto sui requisiti di interconnessione e integrazione; eccone alcune.

Estensione dell’ambito temporale di applicabilità della norma

La Circolare del 23 maggio 2018 inizia richiamando l’estensione temporale e ricorda che il termine per godere dell’iperammortamento è stato prorogato dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018, con la possibilità di ulteriore estensione al 31 dicembre 2019, nel caso in cui entro la data del 31 dicembre l’impresa abbia avviato l’investimento e abbia effettuato il pagamento di almeno il 20% del costo dei beni.

Chiarimenti in materia di interconnessione e integrazione automatizzata

Dopo aver ribadito l’estensione temporale, la Circolare fornisce poi importanti specifiche circa i requisiti di interconnessione e integrazione.
Il Ministero ribadisce inizialmente che il requisito è richiesto per ogni tipo di bene, materiale o immateriale, e che esso dovrà durare anche nei periodi di imposta successivi a quello in cui il bene viene interconnesso. Inoltre il documento definisce un concetto più stringente di interconnessione, richiedendo di fatto la possibilità di uno scambio dati bidirezionale.
Ancora, la comunicazione del Mise aggiunge alcune specifiche sull’altro requisito, l’integrazione: in particolare chiarisce che esso non è limitato ai casi portati in precedenza, e sottolinea che quelli espressi non sono gli unici esempi di integrazione automatizzata con il sistema logistico. Attraverso le specifiche, quindi, il requisito di integrazione diviene, insieme a quello di interconnessione, un fattore decisivo per la digitalizzazione del processo produttivo.

Chiarimenti ai fini dell’iperammortamento di impianti tecnici di servizio

La Circolare del Ministero dello sviluppo Economico introduce poi anche un’importante specifica sull’ammissibilità all’iperammortamento degli impianti tecnici di servizio dell’edificio e non al processo, chiarendo che tali impianti non possono essere agevolati, a meno che non siano coniugati, in certi processi produttivi, come impianti di produzione in senso proprio.

La Circolare è dunque un importante ulteriore tassello nel chiarimento dei destinatari della misura dell’iperammortamento nell’ambito della digitalizzazione dei processi produttivi.

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Un aggiornamento sugli incentivi a sui contributi a favore delle imprese.

29 maggio 2018 – ore 16:00

Presso Feralpi Group – Lontato del Garda (BS)

IBS Consulting - Industria 4.0 incentivi e contributi
L’avvento dell’Industria 4.0 e del Piano Impresa 4.0, segnano un momento di grande innovazione e sviluppo per tutte le realtà imprenditoriali. Il focus del momento di approfondimento organizzato per martedì 29 maggio in collaborazione con il Giornale di Brescia e Feralpi Group sarà proprio su Industria 4.0 e in particolar modo sugli incentivi che le imprese possono utilizzare e i contributi a cui possono accedere.

Programma

Saluti di apertura

Giuseppe Pasini – Presidente Feralpi Group e Presidente di Associazione Industriale Bresciana

Relatori

E. Alberto Bertolotti – CEO IBS Consulting & ACF

Marco Belardi – Presidente UNI CT 519 consulente MISE

Ciro Colangelo – Invitalia Agenzie MISE

Elvio Mauri – Direttore generale Fondimpresa

Mario Mazzoleni – Direttore della Scuola di Alta Formazione – School of Management and Advenced Education dell’Università degli Studi di Brescia

 

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