SpaceUp è un progetto finanziato dal programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE (Horizon 2020).
L’obiettivo generale di SpaceUp è contribuire a livello europeo a supportare la crescita e lo sviluppo di un’industria spaziale competitiva.
In concreto il progetto mira ad individuare e selezionare le start-up a più alto potenziale di innovazione a livello europeo.

Entro la fine del progetto i partner coinvolti accompagneranno 60 startup innovative del settore spazio, lungo il percorso che conduce dallo sviluppo di un’idea di business fino al suo lancio sul mercato, favorendone il posizionamento come leader del settore a livello internazionale.
Questo percorso includerà la partecipazione ad uno dei sei eventi che verranno organizzati in location ad alta intensità di attività, produzione ed investimenti nel settore spazio, le Space Academies.

Questi eventi di due giorni daranno l’opportunità alle start-up selezionate e beneficiarie del progetto di:
• ricevere servizi personalizzati di supporto;
• fare rete con potenziali business partner e investitori e altri attori dai settori della finanza, dell’industria, dei cluster spaziali e dei parchi scientifici

Attraverso questi eventi SpaceUp vuole immergere le start-up selezionate in un vero e proprio ecosistema spaziale europeo.

Quando e dove si svolgeranno le Space Academies?
Le Space Academies di SpaceUp forniranno assistenza commerciale e tecnica specifica per le start-up selezionate e le supporteranno nell’applicare tecnologie e soluzioni sviluppate nel settore spazio ad altri settori industriali, scientifici e commerciali (e viceversa).

Space Academy 1 – Helsinki, Finlandia

La prima Space Academy si terrà il 3-4 giugno 2019 a Helsinki, Finlandia.
L’evento si svolgerà prima della conferenza Arctic15 che si terrà il 5-6 Giugno e che ospiterà anche il Congresso Annuale di EBAN, la rete europea dei Business Angels.
Il Congresso Annuale di EBAN è un evento di due giorni a cui partecipano più di 300 rappresentanti del settore degli early stage investors nonché imprenditori di tutto il mondo.

Space Academy 2 – Brema, Germania

La seconda Space Academy si terrà invece il 19-21 novembre 2019 a Brema, Germania, in corrispondenza con lo Space Tech Expo.

Come partecipare a SpaceUp e alle Space Academies?

Per ulteriori informazioni sul progetto e sulle Space Academies e per presentare domanda di partecipazione, visitare il sito SpaceUp.

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A un anno dal lancio della European Battery Alliance (EBA), il piano d’azione della Commissione è in fase di implementazione. Il piano d’azione strategico per le batterie è stato elaborato sulla base di discussioni con le principali parti interessate del settore industriale, gli Stati membri e la Banca europea per gli investimenti. Esso si rivolge a tutte le attività che possono supportare gli Stati membri, le regioni e l’industria europea nella realizzazione di progetti di produzione di pile competitive, innovative e sostenibili nell’UE.

I primi impianti pilota di produzione sono in costruzione e ulteriori progetti verranno avviati al fine di far raggiungere all’UE una posizione avanzata nel settore strategico dell’innovazione e della produzione di batterie.

Qual è l’importanza strategica del settore delle batterie per l’industria europea?

Le batterie saranno essenziali per l’industria automobilistica del XXI secolo come lo sono stati i motori a combustione nel XX secolo. Se l’UE vuole mantenere la sua leadership nel settore automobilistico, ma anche nel settore dell’energia pulita e sostenibile, deve aumentare il suo grado di autonomia e indipendenza nello sviluppo e nella produzione di batterie.

Le attività implementate in questo contesto daranno inoltre impulso all’occupazione e alla crescita e stimoleranno ricerca ed innovazione anche in altri settori, contribuendo a preparare l’industria europea per gli impegni assunti dall’UE in materia di cambiamenti climatici nel contesto dell’accordo di Parigi.

Quali saranno le prossime azioni chiave dell’UE?

In questo quadro la Commissione europea sta portando avanti azioni chiave in diversi ambiti e dimensioni:

• Un nuovo quadro normativo – si sta conducendo uno studio preparatorio per un nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile, che definirà i criteri di prestazione e sostenibilità che le pile dovranno soddisfare per essere immesse sul mercato dell’UE;

• Materie prime – è stato avviato un dialogo dalla Commissione con gli Stati membri al fine di sviluppare un quadro di insieme per la ricerca, l’estrazione e il riciclaggio delle materie prime per le batterie;

• Partenariati interregionali – sono stati avviati dei partenariati interregionali con il supporto del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), tra cui uno guidato dalla Regione Lombardia sullo smaltimento e sul riutilizzo di batterie che mira creare una rete di impianti pilota per il riciclaggio.

Quali finanziamenti nel settore?

Horizon 2020

Il 24 gennaio 2019 si aprirà un bando, con un bilancio totale di 114 milioni di EUR, nel contesto del programma Horizon 2020 a sostegno degli obiettivi dell’Alleanza europea per le batterie.

Per il 2020 saranno inoltre pubblicati ulteriori topic per progetti relativi alle batterie con un bilancio totale di 70 milioni di euro.
Per il prossimo programma quadro di Ricerca ed Innovazione Horizon Europe si prevede inoltre la costituzione di un esteso partenariato sulle batterie.

Erasmus+

Nell’ambito del programma Erasmus+, il prossimo bando per proposte progettuali nel quadro delle Alleanze per le abilità settoriali sarà pubblicato alla fine di ottobre 2018. Questo nuovo invito riguarderà sei settori, comprese le “batterie per l’elettromobilità”. I progetti finanziati dovranno individuare i deficit e le future esigenze in termini di competenze per questo settore e lavoreranno sulla definizione di profili professionali e programmi di studio “fondamentali”, redigendo un piano d’azione da attuare a livello nazionale o regionale.

Quali progetti sono stati avviati?

Di seguito l’elenco non esaustivo dei progetti di produzione e degli investimenti annunciati nel contesto dell’implementazione del piano di azione della European Battery Alliance.

Materiali per batterie

Umicore ha annunciato un importante investimento in Polonia per la produzione di materiali catodici. L’impianto si baserà sulle tecnologie più avanzate e le consegne inizieranno alla fine del 2020;

BASF, attiva nel mercato dei materiali per batterie punta su una crescita del mercato delle batterie agli ioni di litio e prevede di aggiungere capacità produttive in Europa;

Solvay sta promuovendo attività di ricerca e sviluppo necessarie per batterie ad alta efficienza (sviluppo di elettroliti, separatori di elettrodi e separatori all’avanguardia) ed intendono costruire un impianto di produzione in Europa.

Celle di batterie

• Iniziati i lavori di costruzione di una linea di produzione dimostrativa nell’ambito di un progetto guidato dalla svedese Northvolt (con un prestito di 52,5 milioni di euro della BEI);

• Il gruppo BMW Group, Northvolt e Umicore ha costituito un consorzio tecnologico congiunto al fine di lavorare per il continuo sviluppo di una catena del valore completa e sostenibile per le celle delle batterie per i veicoli elettrici;

SAFT formerà un consorzio con Solvay, Umicore, Manz e altri attori per sviluppare e produrre celle per batterie a partire dalla tecnologia avanzata Li-ion e Li-ion a stato solido;

Siemens investirà sull’intera catena del valore per affrontare le sfide della produzione di batterie e sta implementando le prime linee di produzione pilota completamente automatizzate e digitalizzate in Europa.

Per ulteriori informazioni consultare la pagina web della European Battery Alliance disponibile qui.

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La community digitale dello European Innovation Council è in continua crescita e può ora riunirsi online attraverso una piattaforma esclusiva. Le imprese finanziate nel contesto dello European Innovation Council, ovvero attraverso SME Instrument, Fast track to innovation, Open e Horizon Prizes, potranno ora creare nuove connessioni, condividere idee e incontrare potenziali partner e investitori in un nuovo spazio digitale dedicato.

A cosa serve la piattaforma online dello EIC?

La nuova piattaforma online mira a diventare uno sportello unico per gli alumni dello European Innovation Council, ma anche per gli investitori e altre imprese, dove tutti questi attori potranno interagire tra loro sulla base del profilo, degli interessi e degli obiettivi commerciali. La piattaforma online dello EIC fungerà anche da portale di accesso per tutti i servizi di accelerazione delle imprese, compresa la registrazione agli eventi, l’accesso ai contatti e ad un servizio di feedback.

Le aziende finanziate nel contesto dello EIC saranno in grado di scambiare informazioni con potenziali partner e altre imprese attraverso storie, ricerche tematiche e discussioni. La piattaforma consentirà loro di elencare gli attuali obiettivi di business sul loro profilo e di partecipare allo strumento ScaleUp EU – un servizio automatico di match-making basato sul profilo delle aziende e degli investitori.

Un’altra interessante caratteristica che sarà offerta dai moderatori della piattaforma online dello EIC è una lista di eventi organizzati o promossi dai membri in gruppo, dando così accesso ad opportunità di networking rilevanti per tutti i beneficiari dello EIC.

Una volta lanciata, la piattaforma sarà aperta alle imprese pilota EIC, ma anche ad altri attori quali la comunità di supporto, compresi i project officer, i membri della giuria di valutazione della fase 2 dello EIC, i coach aziendali e gli investitori che operano nei paesi che partecipano al programma quadro di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

Gli inviti ad aderire alla piattaforma saranno inviati a tutti i beneficiari e ai servizi di supporto.

Se non hai accesso, ma ti senti in linea con il profilo, contatta il team di supporto attraverso la comunità EIC.

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Horizon Europe sarà il programma di ricerca e innovazione più ambizioso di sempre

Presentato a luglio da Carlos Moedas, il Commissario per la Ricerca, la Scienza e l’Innovazione nella cornice dell’Esof, il piano Horizon Europe è il programma che seguirà Horizon 2020. Con una dotazione finanziaria pari a 100 miliardi nel periodo 2021-2027. Si rivolge sia al settore pubblico che a quello privato e mette a disposizione di vari soggetti risorse per finanziare ricerca e innovazione.

L’obiettivo del programma è consolidare i risultati raggiunti da Horizon 2020 con nuove risorse, sostenere la scienza e la tecnologia in Europa attraverso investimenti in ricerca d’avanguardia e personale altamente specializzato, affrontare le sfide globali che incidono sulla qualità della vita, incoraggiare la competitività industriale dell’Europa, sostenendo l’innovazione e il mercato. 

Il programma si rivolge a soggetti diversi, come università, enti di ricerca, imprese di tutte le dimensioni, amministrazioni pubbliche e soggetti non profit con un nuovo approccio basato sulle mission. Le mission sono una delle novità del nuovo piano: rappresenteranno un framework fondamentale che faciliterà la valutazione del valore degli investimenti in ricerca e innovazione, massimizzando l’impatto degli investimenti e rendendo più chiari obiettivi e impatto attesi. I target saranno chiaramente misurabili per monitorare da vicino le misure in ricerca e innovazione.

La struttura del programma sarà organizzata su diversi pilastri. Il Pilastro 1 sarà basato sull’open science, il Pilastro 2 sarà Global Challenges and Industrial, un pilastro focalizzato sulla competitività e i cluster per svilupparla, il Pilastro 3 sarà invece focalizzato sull’Open innovation. Oltre a questa novità, il programma istituirà un Consiglio europeo dell’innovazione (CEI) come referente unico in grado di aiutare le tecnologie a potenziale più alto sul mercato, aiutando le startup e le imprese più innovative a sviluppare le loro idee.

L’approccio alla scienza e all’innovazione sarà aperto: le pubblicazioni e i dati saranno disponibili a tutti coloro che desidereranno accedervi. Infine, sarà incentivata la collaborazione con altri programmi dell’Unione Europea e con diversi soggetti interessati a ricerca e innovazione. 

Così come Horizon 2020, Horizon Europe sarà un’opportunità per le imprese che investono in ricerca e innovazione.

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Le piccole e medie imprese utilizzano solo in minima parte il sistema della proprietà intellettuale. La stragrande maggioranza delle PMI (99%) non possiede alcun brevetto, il 91% non possiede alcun marchio registrato e solo lo 0,7% possiede un design registrato. Nove PMI su dieci non sono quindi titolari di alcun diritto di proprietà intellettuale e solo pochissime possiedono titoli di proprietà intellettuale a livello europeo.

Questo si traduce spesso in una perdita notevole di opportunità di crescita e sviluppo. Le PMI che decidono di tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale generano infatti il 32% di entrate in più rispetto ad imprese omologhe che non fanno altrettanto.

Molte PMI affermano di non possedere una conoscenza approfondita della proprietà intellettuale e di non essere in grado di valutare i vantaggi della sua tutela. D’altra parte i costi per garantire un livello di tutela adeguato possono essere elevati e implicano consulenze legali esterne. Le competenze tecniche di un consulente nella redazione delle domande di brevetto è tuttavia un passo necessario per garantire una protezione efficace.

Quale supporto in materia di proprietà intellettuale dal programma COSME?

Per rispondere a queste esigenze è necessario un servizio di consulenza che esamini tutti i prodotti e i servizi offerti dalle PMI e la loro strategia commerciale al fine di suggerire le modalità di tutela più adeguate della proprietà intellettuale. Un sistema di servizi per l’analisi preliminare della proprietà intellettuale è stato già sviluppato in alcuni paesi europei e costituisce un valido strumento di supporto alle PMI in questa materia.

Nel contesto del programma europeo per la Competitività delle PMI, COSME, è attualmente aperto un bando per finanziare progetti ed azioni che mirino a facilitare l’accesso delle PMI ad una maggiore tutela della proprietà intellettuale.

I soggetti finanziati attraverso il bando dovranno svolgere delle attività di informazione sui vantaggi derivanti dall’uso dei diritti di proprietà intellettuale e sulle opportunità legate al nuovo brevetto unitario. Le azioni dovranno inoltre supportare direttamente le PMI rimborsando una parte dei costi associati al deposito dei brevetti.

A chi si rivolgeranno le attività dei progetti finanziati attraverso il bando COSME?

Per massimizzare l’impatto, le azioni finanziate dal bando COSME dovranno concentrarsi sulle imprese altamente innovative, quali ad esempio le PMI che detengono il “Seal of Excellence” del programma Horizon 2020 o le imprese che abbiano un elevato potenziale di sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale.

Che tipo di attività di supporto saranno fornite?

I progetti finanziati dovranno quindi garantire la fornitura di servizi di informazione, amministrativi e di rimborso in materia di tutela della proprietà intellettuale. Il sostegno alle PMI sarà quindi articolato in:

• Consulenza gratuita e analisi preliminare per le PMI al fine di agevolare la valutazione del potenziale associato alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale per lo sviluppo della loro attività;
• Sostegno mediante la copertura parziale dei costi relativi al deposito di brevetti che coprono più di due paesi presso l’Ufficio europeo dei brevetti, nella misura del 75% della tassa sul brevetto europeo e fino a un massimo di 2.500 euro per impresa;
• Sostegno mediante il cofinanziamento dei costi di consulenza legale esterna da parte di consulenti in materia di proprietà intellettuale per la preparazione delle domande di brevetto e delle procedure amministrative, nella misura del 50% dei costi della consulenza legale e fino ad un massimo di 2 000 EUR per impresa.

Per ulteriori informazioni visitare la pagina del bando disponibile qui.

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Quale ruolo per le fabbriche intelligenti in Horizon Europe?

La proposta della Commissione Europea per il prossimo programma quadro di Ricerca ed Innovazione, Horizon Europe, esprime rinnovate ambizioni con riguardo alla tematica delle fabbriche intelligenti, particolarmente attraverso la continuità che si intende dare al partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Nonostante l’assenza di una focus area o di un pilastro specifico, l’inclusione dell’industria nel pilastro dedicato alle sfide globali e alla competitività industriale ne sottolinea la rilevanza per l’economia, l’ambiente e la società europei. Nel contesto della trasformazione in corso dell’industria manifatturiera, l’inclusione di un cluster per l’area digitalizzazione e industria e la relativa dotazione finanziaria proposta di 15 miliardi di euro, sono elementi che indicano la priorità e l’importanza strategica attribuite alle fabbriche intelligenti.

L’accento posto dalla proposta per il nuovo programma Horizon Europe sul sostegno a progetti di ricerca e innovazione con un significativo aspetto dimostrativo rappresenta un segnale di approvazione per l’approccio attualmente promosso nell’ambito del partenariato europeo pubblico-privato delle Fabbriche del futuro.

Come contribuire alla definizione delle strategie europee sulle fabbriche intelligenti?

In questo quadro e al fine di fornire un contributo al nuovo programma quadro, l’associazione europea per le fabbriche del futuro – EFFRA, che rappresenta il lato privato del partenariato europeo delle Fabbriche del futuro ha avviato una consultazione online.

Attraverso la consultazione, EFFRA mira a raccogliere opinioni e pareri che possano contribuire a definire e strutturare le future priorità di ricerca e innovazione e le linee di sviluppo strategiche per il settore delle fabbriche intelligenti.

A chi è rivolta la consultazione sulle Fabbriche del futuro?

La consultazione europea lanciata da EFFRA è rivolta in primo luogo al mondo dell’industria, della ricerca e dell’università, ma è potenzialmente aperta ad un pubblico più ampio di stakeholders e altre tipologie di attori interessati alla tematica.

Come contribuire alla consultazione sulle Fabbriche del futuro?

Per fornire un contributo alla consultazione lanciata da EFFRA occorre registrarsi e accedere all’Innovation portal di EFFRA. La consultazione è disponibile nella sezione “Profile” dopo aver effettuato l’accesso. Il termine per la presentazione dei contributi è il 14 settembre 2018.

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Lo European Innovation Council è lo strumento che, all’interno del Programma Horizon 2020, sostiene le piccole imprese e i protagonisti della ricerca con ambizioni e idee innovative permettendogli di scalare i mercati internazionali. Unisce e coordina i diversi attori coinvolti nel contesto del Programma Europeo per la ricerca e l’innovazione, permettendo agli imprenditori che sanno innovare radicalmente di accedere alle risorse finanziarie e alle opportunità di consulenza e networking. 

Nella scadenza di aprile, la seconda dopo che la Commissione ha deciso di introdurre una fase di verifica realizzata con un’intervista a Bruxelles delle migliori proposte precedentemente selezionate, le aziende italiane hanno ottenuto un ottimo risultato: delle quindici che dopo la valutazione preventiva del proprio progetto erano state invitate al colloquio, nove hanno superato il confronto con la Commissione, ottenendo un finanziamento a fondo perduto da 1 a 3 milioni di euro. 

Si tratta di due notizie positive per le imprese italiane. Da un lato, infatti, l’Italia è risultata il Paese con il maggior numero di aziende premiate: è un segnale importante dopo che nel primo round di interviste di febbraio solamente due imprese erano state finanziate. Ma, ancora più importante, è l’evidenza che gli imprenditori italiani sono a loro agio nel sostenere un colloquio davanti a una commissione, sostenendo un colloquio che somiglia molto di più a un pitch davanti a un venture capitalist che non un colloquio con un direttore di Banca, con cui i protagonisti del tessuto economico di piccole e medie imprese italiane hanno sicuramente più dimestichezza. 

Ma come ci si prepara alla selezione? 

Alcuni importanti consigli sono raccolti in questo articolo del Sole 24 Ore, che ha ascoltato le voci degli imprenditori, sia di quelli i cui progetti sono stati approvati sia di quelli rimandati. Spesso – confessano gli intervistati –  alcune domande della Commissione possono sorprendere, soprattutto al primo incontro. Non è un caso che per due dei vincitori, questa non fosse la prima intervista: il precedente incontro aveva permesso loro di affinare alcuni dettagli e punti deboli della presentazione e del progetto.

Da molte testimonianze emerge, poi, l’importanza di cerare la giusta empatia con la commissione, facendo attenzione a diversi aspetti: la tecnologia, il modello di business, la scalabilità. Infine, non è necessario che gli imprenditori ambiscano alla disruption tecnologica o a prospettive di crescita tipiche di alcune esperienze della Silicon Valley: le ultime occasioni, infatti, dimostrano la disponibilità europea a investire in forme diverse e più tradizionali di innovazione incrementale. 

Di Horizon 2020, all’interno del quale si inserisce lo European Innovation Council, fa parte anche il Programma Space-Up, di cui IBS Consulting è uno dei partner. Il programma ha l’obiettivo di finanziare le startup, i migliori progetti e idee imprenditoriali del settore aerospaziale e guidarle nelle diverse fasi di sviluppo del business. Aggrega un ampio network di esperti in grado di guidare le imprese selezionate con servizi di consulenza strategica, coaching e mentoring personalizzato, facilitando l’accesso alle risorse di Horizon 2020.

Vuoi sapere quali opportunità riserva alle imprese lo European Innovation Council di Horizon 2020?

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Il nuovo SME Instrument è stato lanciato il 27 ottobre 2017 nell’ambito dell’ultimo Work Programme per il periodo 2018-2020 del programma Ue di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020.

Insieme ad altri bandi e strumenti, quali Fast Track to Innovation (FTI), Future and Emerging Technologies (FET) Open e Horizon Prizes, SME Instrument è stato ricondotto nel nuovo progetto pilota dello European Innovation Council (EIC Pilot), al fine di fornire uno “sportello unico” per il finanziamento degli innovatori europei.

Qual è la dotazione dello SME Instrument?

Attraverso una dotazione finanziaria di circa 1.6 miliardi di euro, SME Instrument offre agli imprenditori più brillanti d’Europa la possibilità di crescere attraverso finanziamenti a supporto di innovazioni di prodotto, di servizio o di processo che abbiano il potenziale di creare mercati completamente nuovi o di rivoluzionare quelli esistenti.

A quali soggetti e a quali progetti è rivolto SME Instrument?

Le PMI altamente innovative con una chiara ambizione commerciale e un potenziale di crescita e di internazionalizzazione elevati sono l’obiettivo principale. Nel nuovo SME Instrument non vi sono argomenti predefiniti: solo le idee migliori e di maggiore impatto riceveranno sostegno. Nel periodo 2018-2020 si prevede che lo strumento arrivi a supportare circa 4000 PMI.

Quale supporto viene fornito e in quali fasi si articola?

Fase 1 – Feasibility assessment

Obiettivo: esplorare e valutare la fattibilità tecnica e il potenziale commerciale di un’innovazione rivoluzionaria che un’azienda vuole commercializzare.

Tipo di attività: valutazione del rischio, progettazione o studi di mercato, esplorazione della proprietà intellettuale con l’obiettivo di immettere sul mercato un nuovo prodotto, servizio o processo, eventualmente mediante un’applicazione innovativa di tecnologie, metodologie o processi aziendali esistenti.

Importo: importo forfettario di 50.000 euro (per progetto e non per impresa partecipante).

Durata: Circa 6 mesi

Risultato: Il risultato atteso è uno studio di fattibilità (tecnica e commerciale) che comprenda un piano aziendale.

Se a fronte dello studio l’idea progettuale proposta ha il potenziale per essere sviluppata fino al livello di maturità per l’accesso al mercato, le PMI possono richiedere il sostegno della Fase 2.

Fase 2 – Innovation project

Obiettivo: progetti di innovazione sostenuti da un piano aziendale solido e strategico.

Tipo di attività: prototipazione, miniaturizzazione, ampliamento di scala, progettazione, verifica delle prestazioni, dimostrazione, sviluppo di linee pilota, convalida per la prima applicazione commerciale ed altre attività volte ad approntare l’innovazione per ulteriori investimenti e per il lancio sul mercato.

Importo: da 500.000 a 2,5 milioni di euro (fino al 70% dei costi ammissibili).

Durata: Da 1 a 2 anni circa

Risultati: lo sviluppo di un prodotto, processo o servizio altamente innovativo, pronto a conquistare il mercato; un piano di innovazione aziendale che comprenda una strategia dettagliata di commercializzazione e un piano di finanziamento in vista del lancio sul mercato (ad esempio, su come attrarre investitori privati).

Coaching
In parallelo durante le Fasi 1 e 2 sono offerte attività di coaching da coach aziendali esperti, selezionati attraverso la rete Enterprise Europe Network (EEN). Attraverso queste attività si mira a:

  • rafforzare la capacità di innovazione dell’impresa;
  • allineare il progetto alla strategia di sviluppo aziendale individuata;
  • sviluppare l’impatto commerciale/economico e la sostenibilità a lungo termine;
  • ottenere l’accesso a finanziamenti di follow-on.

Fase 3 – Business acceleration

Al fine di facilitare lo sfruttamento commerciale delle attività di innovazione risultanti dalla fase 1 o dalla fase 2, lo SME Instrument propone una serie di attività e servizi addizionali.
Si tratta di attività di accelerazione che mirano ad aumentare la propensione all’investimento ed il collegamento con gli investitori privati e i clienti.
Le PMI vengono quindi supportate attraverso: la facilitazione della partecipazione ad eventi di intermediazione (ad es. fiere commerciali), l’assistenza nel reperimento di capitali di rischio e altri servizi di sostegno all’innovazione offerti tramite la rete Enterprise Europe Network (EEN).

 

Vuoi approfondire le opportunità dello SME Instrument?

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Prende avvio SpaceUp: la piattaforma di lancio per le start-up innovative nel settore spazio

Il 14 e 15 Giugno si è tenuto in Germania, presso il cluster Aviaspace Bremen, il kick-off meeting che ha dato ufficialmente inizio alle attività di SpaceUp, progetto vincitore di finanziamento per la call COMPET-7-2017 pubblicata nel contesto del programma UE di Ricerca e Innovazione Horizon 2020. I dieci partner coinvolti si sono riuniti per discutere e concordare i prossimi passaggi operativi per l’implementazione delle attività previste.

Qual è l’obiettivo di SpaceUp?

L’obiettivo del progetto sarà quello di intercettare start-up innovative nel settore spazio, individuandone 60 tra quelle a più alto potenziale di innovazione e di successo.

Le 60 imprese selezionate saranno quindi supportate e accompagnate lungo il percorso che conduce dallo sviluppo di un’idea di business fino al suo lancio sul mercato, favorendone il posizionamento come leader del settore a livello internazionale.

Attraverso le attività di SpaceUp e il supporto alle start-up coinvolte, si vuole contribuire a:
• consolidare il settore spazio in Europa;
• aumentare l’utilizzo dei dati disponibili attraverso i sistemi di osservazione della terra a livello europeo (EGNOS, GALILEO, COPERNICUS);
• incentivare l’adozione di soluzioni del settore spazio in altri settori e viceversa.

Quali sono le attività?

Dopo una prima fase di scouting, le start-up preselezionate saranno invitate a fare domanda sul sito ufficiale del progetto per prendere parte alle attività e saranno esaminate da un comitato di esperti.

Il comitato offrirà una valutazione su diverse dimensioni del potenziale delle start-ups preselezionate, quali il modello di business proposto, l’accesso ad opportunità di finanziamento pubblico, l’interesse degli investitori privati, la capacità di trasferimento tecnologico da e verso altri settori e il potenziale di accesso al mercato.

Le start-up selezionate dal comitato avranno accesso ad un primo pacchetto di servizi altamente personalizzati forniti dai partner del progetto e basati su un’analisi approfondita dei relativi bisogni, che fornirà loro consulenza, conoscenze ed expertise con un alto valore aggiunto su aspetti quali risorse umane, definizione del business model, tutela della proprietà intellettuale, opportunità di accesso ai finanziamenti pubblici e privati, strategie di diversificazione e di inserimento in altri settori industriali.

A conclusione di questo processo, le start-up selezionate prenderanno parte alle Space Academies, sei eventi che avranno luogo in diverse sedi all’interno di ecosistemi ad alta intensità di attività, progetti ed imprese del settore spazio.

Le Space Academies offriranno agli start-upper selezionati una ulteriore occasione di formazione, approfondimento, supporto, matchmaking, networking e incontro di investitori e business partner.

Chi sono i partner coinvolti?

Le imprese selezionate per l’accesso alle attività di SpaceUp potranno contare su un’ampia offerta di servizi, conoscenze ed esperienza messi a disposizione dai dieci partner che compongono il consorzio.
Sotto il coordinamento del cluster Aviaspace di Brema, sono otto i partner che si affiancheranno ad IBS Consulting nelle attività del progetto: la European Trade Association for Business Angels, Seed Funds and Early Stage Market Players (EBAN), il Fraunhofer Institute for Production Systems and Design Technology (Fraunhofer IPK), l’International Association of Science Parks and Areas of Innovation (IASP), Gi Group, lo European Panel of Space SME Associations (SME4SPACE), la piattaforma di crowdfunding 200Crowd, il Consorzio di Ricerca Hypatia e Lazio Innova.

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Anche nel 2017 la Lombardia si conferma leader del settore aerospaziale, soprattutto per ciò che riguarda l’export: è lombardo il 27% dell’export del settore aerospaziale italiano. In Lombardia, le imprese aerospaziali generano un fatturato di quasi 1 miliardo e mezzo di euro (1,444 miliardi), in crescita del 9,4% rispetto al dato dell’anno precedente.
Il saldo della bilancia commerciale è positivo per 950 milioni di euro, in crescita del 18,6% sull’anno precedente: nel 2017 il dato dell’import si è infatti assestato a 478 milioni.

Competitività, innovazione e internazionalizzazione 

All’assemblea delle imprese lombarde dell’aerospazio, Angelo Vallerani, presidente di Lombardia Aerospace Cluster è tornato a sottolineare la grande propensione del settore verso ricerca e innovazione: «La principale caratteristica del settore aerospaziale è una spiccata propensione all’attività di ricerca. Perciò investire sull’aerospace a livello regionale si rivela essere un investimento ad alto rendimento per tutto il territorio». (Varese News)

Il cluster, che da tempo riunisce le imprese del settore difendendone gli interessi e coordinandole in una strategia comune, sottolinea l’importanza di valorizzare competitività e know-how del distretto lombardo dell’industria aerospaziale. Una valorizzazione che non può che passare dal sostegno dei processi di internazionalizzazione che, visti i dati, è già avviato con solide basi.

Principali mercati di destinazione

Il principale mercato di destinazione dell’export aerospaziale lombardo è l’Unione Europea (che pesa per 606 milioni di euro), il resto è suddiviso tra Asia Orientale (252 milioni), altri paesi europei (133 milioni), Asia Centrale (133 milioni) e America Settentrionale (110 milioni). 

Il primo Paese di destinazione delle esportazioni lombarde è la Polonia; molto positivi anche i rapporti con la Svizzera: nei primi 9 mesi del 2017 il saldo commerciale è cresciuto del 151% rispetto allo stesso periodo del 2016. 

Space-up

All’interno di questo positivo contesto in costante evoluzione si inserisce anche Space-Up, il programma che vede tra i partner anche IBS Consulting nato per selezionare i migliori progetti e le migliori idee imprenditoriali del settore aerospaziale e guidarle nelle diverse fasi di sviluppo del business. Grazie a un ampio network di esperti in grado di aiutare le aziende con servizi di consulenza strategica, coaching e mentoring personalizzato, il piano ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alle risorse di Horizon 2020.

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